lunedì 18 settembre 2017

San Giuseppe da Copertino, Prete di Minori Conventuali e Confessore

San Giuseppe da Copertino (Lecce), Sacerdote dell'Ordine dei Minori Conventuali e Confessore, fu ripieno di scienza celeste e di perfetta devozione ed è noto soprattutto per le prodigiose levitazioni. Passò al Signore il 18 settembre 1663. Dal Papa Clemente decimoterzo fu ascritto nel numero dei Santi. È invocato come Patrono degli studenti e degli esaminandi.


INTROITUS
Eccli 1:14-15.- Diléctio Dei honorábilis sapiéntia: quibus autem apparúerit in visu, díligunt eam in visióne et in agnitióne magnálium suórum. ~~ Ps 83:2.- Quam dilécta tabernácula tua, Dómine virtútum! concupíscit, et déficit ánima mea in átria Dómini. ~~ Glória ~~ Diléctio Dei honorábilis sapiéntia: quibus autem apparúerit in visu, díligunt eam in visióne et in agnitióne magnálium suórum.

Eccli 1:14-15.- L'amore di Dio è gloriosa sapienza. Coloro, ai quali si manifesta, subito l'amano appena la conoscono e ne considerano le meraviglie. ~~ Ps 83:2.- Quanto amabili sono le tue dimore, o Signore degli eserciti! L'anima mia spasima ed anela verso il tempio del Signore. ~~ Gloria ~~ L'amore di Dio è gloriosa sapienza. Coloro, ai quali si manifesta, subito l'amano appena la conoscono e ne considerano le meraviglie.


Gloria


ORATIO
Orémus.
Deus, qui ad unigénitum Fílium tuum exaltátum a terra ómnia tráhere disposuísti: pérfice propítius; ut, méritis et exémplo seráphici Confessóris tui Joséphi, supra terrénas omnes cupiditátes eleváti, ad eum perveníre mereámur: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che volesti ogni cosa attratta all’Unigenito tuo Figlio; concedici propizio che, per i meriti e l'esempio del tuo serafico confessore Giuseppe, siamo elevati al di sopra delle terrene cupidigie e possiamo pervenire a Lui:Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corínthios.
1 Cor 13:1-8
Fratres: Si linguis hóminum loquar et Angelorum, caritátem autem non hábeam, factus sum velut æs sonans aut cýmbalum tínniens. Et si habúero prophetiam, et nóverim mystéria ómnia et omnem sciéntiam: et si habúero omnem fidem, ita ut montes tránsferam, caritátem autem non habúero, nihil sum. Et si distribúere in cibos páuperum omnes facultátes meas, et si tradídere corpus meum, ita ut árdeam, caritátem autem non habúero, nihil mihi prodest. Cáritas pátiens est, benígna est: cáritas non æmulátur, non agit pérperam, non inflátur, non est ambitiósa, non quærit quæ sua sunt, non irritátur, non cógitat malum, non gaudet super iniquitáte, congáudet autem veritáti: ómnia suffert, ómnia credit, ómnia sperat, ómnia sústinet. Cáritas numquam éxcidit: sive prophétiæ evacuabúntur, sive linguæ cessábunt, sive sciéntia destruétur.

Fratelli, se pure io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei un bronzo risonante o un cembalo squillante. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, ed avessi tutta la fede così da trasportare le montagne, se non ho la carità, io sono niente. E se distribuissi come cibo ai poveri tutte le mie sostanze, e donassi il mio corpo fino a farmi bruciare, se non ho la carità, nulla mi giova. La carità è paziente, la carità è benigna, la carità non è invidiosa; non agisce con ostentazione, non si gonfia di orgoglio, non agisce indecorosamente, non cerca il proprio tornaconto, non si muove ad ira, non pensa al torto ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità; tollera tutto, crede tutto, spera tutto, sopporta tutto. La carità non viene mai meno; mentre le profezie svaniranno, il dono delle lingue cesserà, la scienza diverrà inutile.

GRADUALE
Ps 20:4-5
Dómine, prævenísti eum in benedictiónibus dulcédinis: posuísti in cápite ejus corónam de lápide pretióso.
V. Vitam pétiit a te, et tribuísti ei longitudinem dierum in saeculum, et in saeculum saeculi.

O Signore, lo hai preceduto con le più dolci benedizioni, hai posto sul suo capo una corona d'oro puro.
V. Ti ha chiesto vita e l'hai data a lui, lunghezza di giorni per sempre nei secoli.

ALLELUIA
Allelúja, allelúja
Eccle 11:13.
Oculus Dei respéxit illum in bono, et eréxit eum ab humilitáte ipsíus, et exaltávit caput ejus. Allelúja.

Alleluia, alleluia.
Dio guarda con benevolenza il misero, lo fa sorgere dalla sua umiliazione, gli solleva la testa. Alleluia

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 22:1-14
In illo témpore: Loquebátur Jesus princípibus sacerdótum et pharisaeis in parábolis, dicens: Símile factum est regnum coelórum hómini regi, qui fecit núptias fílio suo. Et misit servos suos vocáre invitátos ad núptias, et nolébant veníre. Iterum misit álios servos, dicens: Dícite invitátis: Ecce, prándium meum paravi, tauri mei et altília occísa sunt, et ómnia paráta: veníte ad núptias. Illi autem neglexérunt: et abiérunt, álius in villam suam, álius vero ad negotiatiónem suam: réliqui vero tenuérunt servos ejus, et contuméliis afféctos occidérunt. Rex autem cum audísset, irátus est: et, missis exercítibus suis, pérdidit homicídas illos et civitátem illórum succéndit. Tunc ait servis suis: Núptiæ quidem parátæ sunt, sed, qui invitáti erant, non fuérunt digni. Ite ergo ad éxitus viárum et, quoscúmque invenéritis, vocáte ad núptias. Et egréssi servi ejus in vias, congregavérunt omnes, quos invenérunt, malos et bonos: et implétæ sunt núptiæ discumbéntium. Intrávit autem rex, ut vidéret discumbéntes, et vidit ibi hóminem non vestítum veste nuptiáli. Et ait illi: Amice, quómodo huc intrásti non habens vestem nuptiálem? At ille obmútuit. Tunc dixit rex minístris: Ligátis mánibus et pédibus ejus, míttite eum in ténebras exterióres: ibi erit fletus et stridor déntium. Multi enim sunt vocati, pauci vero elécti.

In quel tempo, Gesù parlava in parabole ai capi dei sacerdoti e ai farisei, dicendo: «Il regno dei cieli è simile ad un re, che celebrò le nozze del figlio suo. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma essi non volevano venire. E di nuovo mandò altri servi, dicendo: "Annunciate agli invitati: Ecco, ho preparato il mio banchetto: i buoi e gli animali ingrassati sono stati uccisi, e tutto è pronto: venite alle nozze". Ma essi non ne tennero conto e se ne andarono chi al suo podere, chi ai propri affari; gli altri poi presero i suoi servi, li oltraggiarono e li uccisero. Udendo questo, il re si sdegnò; e mandò i suoi eserciti a sterminare quegli omicidi e ad incendiare la loro città. Quindi disse ai servi: "Le nozze sono pronte, ma gli invitati non ne erano degni. Andate, dunque, nei crocicchi delle strade, e quanti incontrerete, invitateli alle nozze". E i servi, usciti per le vie, raccolsero tutti quelli che vi trovarono: cattivi e buoni; e la sala del convito fu piena di commensali. Il re entrò allora per vedere quelli che erano a mensa; e vide un uomo che non indossava l'abito di nozze e gli disse: "Amico, come mai sei entrato qui senza la veste nuziale?" Quello non aprì bocca. Allora il re disse ai servi: “Legatelo mani e piedi, e gettatelo nelle tenebre esteriori: dove sarà pianto e stridore di denti”. Poiché molti sono chiamati, ma pochi gli eletti».

OFFERTORIUM
Ps 34:13
Ego autem, cum mihi molésti essent, induébar cilício. Humiliábam in jejúnio ánimam meam: et orátio mea in sinu meo convertétur.

Quando eran malati mi vestivo di sacco, mi maceravo nel digiuno e la mia preghiera si ripercuoteva nel mio seno.

SECRETA
Laudis tibi, Dómine, hóstias immolámus in tuórum commemoratióne Sanctórum: quibus nos et præséntibus éxui malis confídimus et futúris. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ti offriamo, o Signore, un sacrificio di lode in memoria dei tuoi santi, e per esso speriamo di essere liberati dai mali presenti e futuri. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMMUNIO
Ps 68:30-31
Ego sum pauper et dolens: salus tua, Deus, suscépit me. Laudábo nomen Dei cum cantico: et magnificábo eum in laude.

Son povero e sofferente; o Dio, mi sostenga il tuo aiuto. Loderò il nome di Dio con un cantico, gli darò gloria con inni di lode.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Refécti cibo potúque coelésti, Deus noster, te súpplices exorámus: ut, in cujus hæc commemoratióne percépimus, ejus muniámur et précibus. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ristorati dal cibo e dalla bevanda celeste, ti supplichiamo, o Signore Dio nostro sia nostra difesa la preghiera del santo, nella cui festa abbiamo partecipato a questi doni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.