Santo Stefano, Re degli
Ungheresi e Confessore, il quale, adorno di virtù divine, per primo convertì
gli Ungheresi alla fede di Cristo, e dalla Vergine Madre di Dio, nello stesso
giorno della sua Assunzione, fu ricevuto nel cielo. La sua festa, per
disposizione del Papa Innocenzo undecimo, si celebra specialmente il due di
Settembre, giorno nel quale la munitissima fortezza di Buda, per intercessione
del santo Re, fu valorosamente ricuperata dall'esercito cristiano
INTROITUS
Ps 36:30-31.- Os iusti meditábitur sapiéntiam, et
lingua eius loquétur iudícium: lex Dei eius in corde ipsíus. ~~ Ps 36:1.- Noli æmulári in malignántibus:
neque zeláveris faciéntes iniquitátem. ~~ Glória ~~ Os iusti meditábitur
sapiéntiam, et lingua eius loquétur iudícium: lex Dei eius in corde ipsíus.
Ps 36:30-31.- La bocca del giusto pronuncia parole di
saggezza, la sua lingua parla con rettitudine; ha nel cuore la legge del suo
Dio. ~~ Ps 36:1.- Non invidiare i
malvagi e non essere geloso degli operatori di iniquità. ~~ Gloria ~~ La bocca
del giusto pronuncia parole di saggezza, la sua lingua parla con rettitudine;
ha nel cuore la legge del suo Dio.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Concéde, quaesumus, Ecclésiæ tuæ,
omnípotens Deus: ut beátum Stéphanum Confessórem tuum, quem regnántem in terris
propagatórem hábuit, propugnatórem habére mereátur gloriósum in coelis. Per
Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Concedi, te ne preghiamo, o Dio
onnipotente, alla tua Chiesa di avere come difensore glorioso in cielo il beato
confessore Stefano; il quale, regnando in terra ne fu propagatore. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio libri Sapiéntiæ.
Eccli 31:8-11
Beátus vir, qui invéntus est sine mácula,
et qui post aurum non ábiit, nec sperávit in pecúnia et thesáuris. Quis est
hic, et laudábimus eum? fecit enim mirabília in vita sua. Qui probátus est in
illo, et perféctus est, erit illi glória ætérna: qui pótuit tránsgredi, et non
est transgréssus: fácere mala, et non fecit: ídeo stabílita sunt bona illíus in
Dómino, et eleemosýnas illíus enarrábit omnis ecclésia sanctórum.
Beato l'uomo che è trovato senza macchia,
che non è andato dietro all'oro, e non ha sperato nel danaro e nei tesori. Chi
è costui e gli daremo lode? Poiché certo ha fatto meraviglie nella sua vita. Egli
fu provato con l'oro e rimase incorrotto, sicché ridonda a sua gloria? Egli poteva
peccare e non peccò, fare del male e non lo fece? Per questo i suoi beni sono
resi stabili nel Signore, e le sue elemosine celebrate nel concilio dei Santi.
GRADUALE
Ps 91:13; 91:14
Iustus ut palma florébit: sicut cedrus Líbani
multiplicábitur in domo Dómini.
Ps 91:3
Ad annuntiándum mane misericórdiam tuam, et
veritátem tuam per noctem.
Il giusto fiorisce come palma; cresce come
cedro del Libano nella casa del Signore.
V. Per celebrare la tua misericordia al
mattino, e la tua fedeltà nella notte.
ALLELUIA
Allelúia, allelúia
Iac 1:12
Beátus vir, qui suffert tentatiónem:
quóniam, cum probátus fúerit, accípiet corónam vitæ. Allelúia.
Alleluia, alleluia.
Beato l'uomo che supera la prova; perché
dopo essere stato provato, avrà la corona di vita. Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Lucam
Luc 19:12-26
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis
suis parábolam hanc: Homo quidam nóbilis ábiit in regionem longínquam accípere
sibi regnum, et reverti. Vocátis autem decem servis suis, dedit eis decem mnas,
et ait ad illos: Negotiámini, dum vénio. Cives autem eius óderant eum: et
misérunt legatiónem post illum, dicéntes: Nolumus hunc regnáre super nos. Et
factum est, ut redíret accépto regno: et iussit vocári servos, quibus dedit
pecúniam, ut sciret, quantum quisque negotiátus esset. Venit autem primus,
dicens: Dómine, mna tua decem mnas acquisívit. Et ait illi: Euge, bone serve,
quia in módico fuísti fidélis, eris potestátem habens super decem civitátes. Et
alter venit, dicens: Dómine, mna tua fecit quinque mnas. Et huic ait: Et tu
esto super quinque civitátes. Et alter venit, dicens: Dómine, ecce mna tua,
quam hábui repósitam in sudário: tímui enim te, quia homo austérus es: tollis,
quod non posuísti, et metis, quod non seminasti. Dicit ei: De ore tuo te
iúdico, serve nequam. Sciébas, quod ego homo austérus sum, tollens, quod non
pósui, et metens, quod non seminávi: et quare non dedísti pecúniam meam ad
mensam, ut ego véniens cum usúris útique exegíssem illam? Et astántibus dixit:
Auferte ab illo mnam et date illi, qui decem mnas habet. Et dixérunt ei:
Dómine, habet decem mnas. Dico autem vobis: Quia omni habénti dabitur, et
abundábit: ab eo autem, qui non habet, et, quod habet, auferetur ab eo.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli
questa parabola: «Un nobiluomo partì per un lontano paese a ricevere
l'investitura d'un regno, e ritornare. Perciò chiamati a sé i suoi dieci servi,
diede loro dieci mine e disse loro: “Negoziatele sino al mio ritorno”. Ma i
suoi cittadini gli volevano male: e gli spedirono dietro un'ambasciata,
dicendo: “Non vogliamo che costui regni su di noi". E avvenne che, tornato
dopo preso il regno, fece chiamare a sé i suoi servi ai quali aveva dato il
danaro, per sapere che traffico ne avessero fatto. E il primo venne a dire:
“Signore, la tua mina ne ha fruttate dieci”. Ed egli disse: “Bravo, servo
fedele, perché sei stato fedele nel poco abbi potere su dieci città”. Poi venne
il secondo e disse: “Signore, la tua mina ne ha fruttate cinque". E
rispose. anche a questo; “Anche tu comanda a cinque città”. Poi venne un altro
a dirgli: “Signore, eccoti la tua mina che ho tenuta involta in una pezzuola,
perché ho avuto paura di te che sei uomo duro: prendi quello che non hai messo
e mieti quello che non hai seminato". Ed il padrone a lui: “Dalla tua
bocca ti giudico, servo iniquo! Sapevi che sono uomo severo, che prendo quel
che non ho messo, e mieto quello che non ho seminato; e perché allora non hai
messo il mio danaro alla banca: ed io, al ritorno, l'avrei riscosso coi
frutti?". E disse agli astanti: “Toglietegli la mina e datela a colui che
ne ha dieci". Ma gli fecero osservare: “Signore, ne ha dieci". E io
vi dico: “A chi ha, sarà dato, e a chi non ha, sarà tolto anche quello che
ha”».
OFFERTORIUM
Ps 88:25
Véritas mea et misericórdia mea cum ipso:
et in nómine meo exaltábitur cornu eius.
Con lui staranno la mia fedeltà e il mio
amore, e s'innalzerà nel mio Nome la sua forza.
SECRETA
Réspice, quas offérimus, hóstias,
omnípotens Deus: et præsta; ut, qui passiónis Dominicae mystéria celebrámus,
imitémur quod ágimus. Per eundem Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum, qui
tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Guarda, Dio onnipotente, le ostie che ti
presentiamo: e fa' che, celebrando i misteri della passione del Signore,
imitiamo ciò che essi ci rappresentano. Per il medesimo nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
COMMUNIO
Matt 24:46-47
Beátus servus, quem, cum vénerit dóminus,
invénerit vigilántem: amen, dico vobis, super ómnia bona sua constítuet eum.
Beato è quel servo se il padrone, quando
ritorna, lo troverà al lavoro: in verità, vi dico, lo preporrà a tutti i suoi
beni.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Præsta, quaesumus, omnípotens Deus: ut
beáti Stephani Confessóris tui fidem cóngrua devotióne sectémur; qui, pro
eiúsdem fídei dilatatióne, de terréno regno ad coeléstis regni glóriam méruit perveníre.Per
Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Fa', te ne preghiamo, Dio onnipotente, che
seguiamo con pia devozione la fede del tuo beato confessore Stefano: il quale
per la dilatazione della medesima fede meritò dal regno terreno giungere alla
gloria del regno celeste. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è
Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli. Amen.