domenica 20 agosto 2017

DOMENICA XI DOPO PENTECOSTE

Dio nel suo amore ha superato ogni possibile desiderio dell'uomo. Egli che ci ha creato per amore, per amore ci ha pure redenti morendo per noi e fondando la sua Chiesa come mezzo di salvezza per tutte le genti. Per questo tutti dobbiamo adorare, ringraziare e lodare Dio anche in mezzo alle calamità e persecuzioni, come il sordomuto risanato di cui ci parla san Luca nel Vangelo. 

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INTROITUS
Ps 67:6-7; 67:36.Deus in loco sancto suo: Deus qui inhabitáre facit unánimes in domo: ipse dabit virtútem et fortitúdinem plebi suæ.  ~~  Ps 67:2.Exsúrgat Deus, et dissipéntur inimíci eius: et fúgiant, qui odérunt eum, a fácie eius.  ~~  Glória   ~~  Deus in loco sancto suo: Deus qui inhabitáre facit unánimes in domo: ipse dabit virtútem et fortitúdinem plebi suæ.

Ps 67:6-7; 67:36.-  Dio abita nel luogo santo: Dio che fa abitare nella sua casa coloro che hanno lo stesso spirito: Egli darà al suo popolo virtù e potenza.  ~~  Ps 67:2.-  Sorga Iddio, e siano dispersi i suoi nemici: fuggano dal suo cospetto quanti lo odiano.  ~~  Gloria ~~  Dio abita nel luogo santo: Dio che fa abitare nella sua casa coloro che hanno lo stesso spirito: Egli darà al suo popolo virtù e potenza.


Gloria


ORATIO
Orémus.
Omnípotens sempitérne Deus, qui, abundántia pietátis tuæ, et merita súpplicum excédis et vota: effúnde super nos misericórdiam tuam; ut dimíttas quæ consciéntia metuit, et adiícias quod orátio non præsúmit.Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio onnipotente ed eterno che, per l’abbondanza della tua pietà, sopravanzi i meriti e i desideri di coloro che Ti invocano, effondi su di noi la tua misericordia, perdonando ciò che la coscienza teme e concedendo quanto la preghiera non osa sperare.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corínthios.
1 Cor 15:1-10
Fratres: Notum vobis fácio Evangélium, quod prædicávi vobis, quod et accepístis, in quo et statis, per quod et salvámini: qua ratione prædicáverim vobis, si tenétis, nisi frustra credidístis. Trádidi enim vobis in primis, quod et accépi: quóniam Christus mortuus est pro peccátis nostris secúndum Scriptúras: et quia sepúltus est, et quia resurréxit tértia die secúndum Scriptúras: et quia visus est Cephæ, et post hoc úndecim. Deinde visus est plus quam quingéntis frátribus simul, ex quibus multi manent usque adhuc, quidam autem dormiérunt. Deinde visus est Iacóbo, deinde Apóstolis ómnibus: novíssime autem ómnium tamquam abortívo, visus est et mihi. Ego enim sum mínimus Apostolórum, qui non sum dignus vocári Apóstolus, quóniam persecútus sum Ecclésiam Dei. Grátia autem Dei sum id quod sum, et grátia eius in me vácua non fuit.

Fratelli: Ricordo a voi il Vangelo che già vi ho predicato, che voi avete accettato, nel quale vivete e per il quale sarete salvati, se lo ritenete come io ve l’ho predicato, a meno che non abbiate creduto inutilmente. Io, infatti, vi ho insegnato primieramente quello che ho appreso: che cioè Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture, che fu sepolto e risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e dopo agli undici. Poi apparve a più di cinquecento fratelli, molti dei quali sono ancora in vita, mentre gli altri morirono. Poi apparve a Giacomo e a tutti gli altri Apostoli; da ultimo apparve anche a me, come ad abortivo. Infatti, io sono l’ultimo degli Apostoli e non sono degno di essere chiamato Apostolo, perché ho perseguitata la Chiesa di Dio. Ma per grazia di Dio sono ciò che sono, e la sua grazia non è stata vana per me.

GRADUALE
Ps 27:7 27:1
In Deo sperávit cor meum, et adiútus sum: et reflóruit caro mea, et ex voluntáte mea confitébor illi.
V. Ad te, Dómine, clamávi: Deus meus, ne síleas, ne discédas a me.

Il mio cuore confidò in Dio e fui soccorso: e anche il mio corpo lo loda, cosí come ne esulta l’ànima mia.
V. A Te, o Signore, io grido: Dio mio, non rimanere muto: non allontanarti da me.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia
Ps 80:2-3
Exsultáte Deo, adiutóri nostro, iubiláte Deo Iacob: súmite psalmum iucúndum cum cíthara. Allelúia.

Alleluia, alleluia
Esultate in Dio, nostro aiuto, innalzate lodi al Dio di Giacobbe: intonate il salmo festoso con la cetra. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia  ☩ sancti Evangélii secúndum Marcum.
Marc 7:31-37
In illo témpore: Exiens Iesus de fínibus Tyri, venitper Sidónem ad mare Galilaeæ, inter médios fines Decapóleos. Et addúcunt ei surdum et mutum, et deprecabántur eum, ut impónat illi manum. Et apprehéndens eum de turba seórsum, misit dígitos suos in aurículas eius: et éxspuens, tétigit linguam eius: et suspíciens in coelum, ingémuit, et ait illi: Ephphetha, quod est adaperíre. Et statim apértæ sunt aures eius, et solútum est vínculum linguæ eius, et loquebátur recte. Et præcépit illis, ne cui dícerent. Quanto autem eis præcipiébat, tanto magis plus prædicábant: et eo ámplius admirabántur, dicéntes: Bene ómnia fecit: et surdos fecit audíre et mutos loqui.

In quel tempo: Uscendo dal territorio di Tiro, Gesù venne per Sidone verso il mare di Galilea, attraversando la Decàpoli. E gli conducono innanzi un sordo, scongiurandolo affinché gli imponga le mani. Allora, allontanandolo dalla folla, Gesù mise le sue dita nelle orecchie del sordo, con la saliva gli toccò la lingua e, guardando verso il cielo, sospirò dicendo: Effeta! cioè: apriti. Subito le sue orecchie si aprirono, si sciolse il nodo della lingua e parlò rettamente. E Gesù comandò loro di non parlarne ad alcuno. Ma quanto più egli raccomandava il silenzio, tanto piú quelli divulgavano e facevano meraviglie dicendo: Fece bene ogni cosa: fece udire i sordi e parlare i muti.


Credo


OFFERTORIUM
Ps 29:2-3
Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me, nec delectásti inimícos meos super me: Dómine, clamávi ad te, fet sanásti me.

O Signore, Ti esalterò perché mi hai accolto e non hai permesso che i miei nemici ridessero di me: Ti ho invocato, o Signore, e Tu mi hai guarito.

SECRETA
Réspice, Dómine, quaesumus, nostram propítius servitútem: ut, quod offérimus, sit tibi munus accéptum, et sit nostræ fragilitátis subsidium. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

O Signore, Te ne preghiamo, guarda benigno al nostro servizio, affinché ciò che offriamo a Te sia gradito, e a noi sia di aiuto nella nostra fragilità.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMMUNIO
Prov 3:9-10
Hónora Dóminum de tua substántia, et de prímitus frugum tuárum: et implebúntur hórrea tua saturitáte, et vino torculária redundábunt.

Onora il Signore con i tuoi beni e con l’offerta delle primizie dei tuoi frutti, allora i tuoi granai si riempiranno abbondantemente e gli strettoi ridonderanno di vino.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Sentiámus, quaesumus, Dómine, tui perceptióne sacraménti, subsídium mentis et córporis: ut, in utróque salváti, cæléstis remédii plenitúdine gloriémur.Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Fa, o Signore, Te ne preghiamo, che, mediante la partecipazione al tuo sacramento, noi sperimentiamo l’aiuto per l’anima e per il corpo, affinché, salvi nell’una e nell’altro, ci gloriamo della pienezza del celeste rimedio.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.