sabato 8 settembre 2018

[SARDINIA MARIANA] La Madonna del Monte Gonare

L’8 settembre, giorno che la Santa Madre Chiesa consacra alla Natività della Vergine, le due parrocchie di Sarule ed Orani (Diocesi di Nuoro) celebrano la solenne festa di Nostra Signora del Monte Gonare, al cui santuario concorre devotamente gran folla di popolo da gran parte delle Barbagie. Il santuario sorge sulla punta centrale del monte Gonare, la più alta - circa 1.100 metri sul livello del mare- tra i territori delle suddette parrocchie. Le origini di esso risalgono al XII secolo e sono legate al Beato Gonario Giudice di Torres, il quale durante il rientro da Gerusalemme giunto nel golfo di Orosei incappò col suo veliero in una violenta tempesta che minacciava di sommergere tutti. Allora il santo Giudice, amico di san Bernardo  e che avrebbe chiuso i suoi giorni fra i Cistercensi di Chiaravalle,  fece la promessa di edificare un tempio alla Madonna nel lembo di terra che per primo fosse loro apparso dell’isola, se la Vergine li avesse salvati dal naufragio. La Vergine esaudì la preghiera: la tempesta cessò. Appressandosi alle coste della Sardegna, mentre il litorale era ancora nascosto dalla foschia, una vetta brillava lontana, illuminata dal sole: era la cima del monte che in seguito sarà chiamato di Gonare. La promessa fatta in un momento così solenne fu mantenuta: si trattava soltanto di scegliere il punto preciso dove far sorgere il tempio promesso. La tradizione narra che il Beato, mentre saliva il monte, incontrò un donna col suo figliolo che poi si rivelò essere la Madre di Dio. Tutti i fedeli si recarono sul monte a rendere omaggio a Colei che aveva salvato la vita al loro Giudice. Sulla cima del monte sorse la chiesa che inizialmente fu di piccole dimensioni e successivamente, circa nel 1608, venne ampliata e portata alle dimensioni attuali, occupando quasi interamente la cima del monte. Numerosi lungo i secoli i devoti pellegrini, piccoli e grandi, ascesero il santo monte per implorare l'aiuto della Madre di Dio, Pastora e Imperatrice del Monte di Gonare, sicuri che nessuna richiesta sarebbe rimasta non adempiuta. A coronamento di tanto ossequio, il 28 maggio 1972, alla presenza di tutto l’Episcopato Sardo e di oltre 50.000 fedeli, il Vescovo di Nuoro, Mons. Giovanni Melis, incoronò la veneratissima Statua presso il luogo che Ella prescelse per esservi onorata.
  




GOSOS A NOSTRA SIGNORA DI GONARE
con la traduzione e note di Grazia Deledda
  

Alta Reina Singulare,
De su Chelu Imperadora,
O Soberana Pastora
De su Monte de Gonare.

In custu monte chi Tue
Abitas, alta Segnora,
Grassias e benes dogn’ora
Nos distillat dogni nue;
O diciosu logu in ue
Est su tou dignu abitare.

In monte d’alta grandesa
Tenes assentadu tronu
A tottus dande perdonu
Cun soberana larghesa;
Ogni bene, ogni ricchesa
Tenes in manos pro dare.

Cun gloriosos risplendores
Relughes in custu monte
Essende de grassias fonte
De tottu sos peccadores;
Merzedes, grassias, favores
Benin pro ti domandare.

Sa Soberania tanta
Ch’in custa montagna mostras,
Sas nezessidades nostras
Repara, Reina Santa;
O Segnora, cantu est canta
Sa tua grassia singulare.

Sas roccas distillan perlas,
Sas mattas grassias e donos,
Cun milli boghes e tonos
T’acclaman sas aves bellas,
Sas relughentes istellas
Falan pro ti coronare.

Chelu si torrat su monte
Cun sa tua alta assistenzia,
A sa Tua digna presenzia
Si allegrat dogni orizzonte,
Ogni riu ed ogni fonte
Si torrat allegru mare.

Cale Pastora Serrana
Istas in custa alta serra,
Essende de Chelu e terra
Alta Reina Soberana;
Pastora bella e galana
Serrana digna de amare.

Milli grassias e bellesas,
Milli tesoros e benes,
Segnora, in sas manos tenes,
Sas infinitas ricchesas;
Mare immensu de grandesas,
Dignu semper de alabare.

S’Angelica Gerarchia,
Anghelos e Cherubinos,
Patriarcas e Serafinos
T’assistin in cumpagnia;
Cantan cun suave armonia
Repitinde in su cantare.

Zente infinita e istragna,
Bezzos, mannos e pizzinos,
A sos pees tuos benignos
Benin in custa montagna,
Cun devossione manna
Accudin pro ti adorare.

Zegos, toppos, istroppiados
Benin a ue ses Tue
E s’ind’andan dae cue
De males remediados;
Perdonu de sos peccados
Segnora nos chergias dare.

Serenissima Segnora,
Mama de Deus singulare,
O Soberana Pastora
De su monte de Gonare.

Alta Regina Singolare,
Del Cielo Imperatrice,
O Sovrana Pastora
Del Monte di Gonare.

In questo monte che tu
Abiti, alta Signora,
Grazie e beni ad ogni ora
Ci distilla ogni nube,
E beato luogo dove
È il tuo degno abitare.

In monte d’alta grandezza
Tieni assestato trono,
A tutti dando perdono,
Con sovrana larghezza,
Ogni bene e ogni ricchezza
Tieni in mano per darci.

Con gloriosi risplendori
Riluci in questo monte,
Essendo di grazie fonte
Di tutti i peccatori;
Mercedi, grazie, favori
Vengon per domandare.

La Sovranità tanta
Che in questo montagna mostri,
Le nostre necessità
Ripara, Regina Santa,
O Signore, quanto è quanta
La tua grazia singolare.

Le rocce stillano perle,
Le macchie grazie e doni,
Con mille canti e toni (musiche)
Declaman gli uccelli belli,
Le rilucenti stelle
Scendon per t’incoronare.

Cielo si torna il monte1
Con la tua alta assistenza,
Alla tua degna presenza
Si rallegra ogni orizzonte,
Ogni rio ed ogni fonte
Si torna allegro mare2.

Quale Pastora Serrana3
Stai in quest’alta serra4,
Essendo in cielo e terra
Alta Regina Sovrana:
Pastora, bella bella,
Serra degna d’amare

Mille grazie e bellezze,
Mille tesori e beni,
Signora, nelle mani tieni
Le infinite ricchezze;
Mare immenso di grandezze,
Degno sempre di laudare.

L’angelica gerarchia,
Angeli e Cherubini,
Patriarchi e Serafini
T’assistono in compagni,
Cantano con soave armonia
Ripetendo nel cantare.

Gene infinita ed estranea,
Vecchi, grandi e ragazzi,
Ai tuoi piedi benigni
Vengono a questa montagna,
Con devozione grande
Accorrono per t’adorare.

Ciechi, zoppi, storpiati
Vengon dove sei tu
E se vanno di là
Dai mali rimediati;
Perdono dei peccati,
Signora, vogliaci dare.

Serenissma Signora,
Madre di Dio signolare,
O Sovrana Pastora
Del Monte di Gonare.


Cioè il monte pare un paradiso.
2  Si riduce ad allegro mare.
3. Serrana, di serra.
4. Serra, luogo boscoso e ameno. È il nome di una bellissima regione a nord-ovest di Nuoro, piena di ubertosi pascoli e di ricchissimi boschi.