venerdì 28 giugno 2019

Gosos del Sacro Cuore di Gesù


Continuiamo a offrire al Lettore alcune perle di poesia sacra in lingua sarda. L’odierna festività ci è propizia alla pubblicazione dei seguenti Gosos al Sacro Cuore di Gesù.  Chi li ha composti condensa nelle sestine, ricche di riferimenti scritturali e liturgici (cfr. l'inno Cor arca legem), l’essenziale della dottrina attorno al Divin Cuore quale la troviamo esposta nelle monumentali encicliche di Leone XIII (Annum Sacrum), Pio XI (Miserentissimus Redemptor) e Pio XII (Haurietis aquas). Il Cuore fisico dell’Uomo-Dio è il simbolo di quell’amore infinito che portò il Verbo ad incarnarsi e a salire il patibolo della Croce, a fondare la Chiesa sua Sposa, nata dal fianco squarciato, a istituire i Sacramenti: tutto per salvare il genere umano decaduto, per instaurare il suo regno nelle anime e nella società. In cambio il nostro amante Redentore richiede solo il nostro amore, la nostra consacrazione a lui e uno spirito riparatore.



Prenda dae chelu benida,
sole divinu, radiante,
Coro de Gesus, amante,
fruttu de s’eterna vida.

Arca mistica adornada
de oro lughente de amore,
ue ponzesit su Segnore
sa vera manna preziada,
sa noa legge emanada
est in custu Coro isculpida.

Custu est su fruttu eccellente
chi remediat dogni male,
contra su fruttu fatale
donadu dae su serpente,
in cust’arbore pendente
cun sambenosa ferida.

In custu Coro est s’ìntrada
a s’arca de ogni reposu,
in su diluviu orrorosu
chi su chelu minertada,
ma sa tempesta est calmada,
custa culumba est benida.

Tempiu e talamu sagradu
ue Deus s’umanidade
in s’eterna caridade
cun su Verbu hat incarnadu,
in abbrazidu ammiradu
s’est sa paghe istabilida.

Dae custu Coro paziente
bessit sa mistica Isposa,
pura, bella e gloriosa
sa Cresia Santa naschente,
dae Adamu sigomente
Eva antiga est naschida.

Est su misticu serpente
in su desertu elevadu,
chi salvat, cando est miradu,
dae sa morte prontamente,
est su remediu eccellente
a velenosa ferida.

Coro de frade e de amante,
Coro de Babbu e de Isposu,
Coro regale e preziosu
pius che oro e diamante,
funtana viva e abbundante,
de dogni grazia arricchida.

Poite, gai ti lamentas,
cun boghe meda attristada?
E ispinas, rughe, lanzada,
a sos ojos nos presentas?
Cantu has fattu nos ammentas
in sa passione suffrida.

Lamentas irriverenzias
a su Grande Sacramentu,
oltraggios e tradimentu,
sacrilegios e issolenzias,
abbandonu e indifferenzias
chi ti aggravan sa ferida.

Amore, pedis costante,
riparu a tantos errores,
promittis grandes favores
e grazias meda abbundandante,
dae Coro tantu amante
ogni grazia est cunzedida.

Guardias de onore, benide,
cun s’apostolatu amante,
a custu Coro tantu amante
pro consolare accudide,
sos lamentos intendide
de cust’anima affligida.

Non timas, Coro istimadu,
lassa s’amaru lamentu!
Ogni die in Sacramentu
ses cibu nostru preziadu,
coro a coro siat ligadu,
vida a vida siat unida.

Pianta, Segnore, in sa terra,
su Regnu tou giocundu,
si tantu t’odiat su mundu
ses triunfante in dogni gherra.
In cussu Coro rinserra
s’umanidade affliggida.

Su mundu interu pro tantu
cun singulare portentu
ti onorat in Sacramentu
cun attos de veru ispantu,
cun Cungressos, cun incantu
de gloria mai intendida.

In custi coro, o Segnore,
dadenos libera intrada,
dd’hat aperta sa lanzada,
refugiu a su peccadore;
in cussu fogu de amore
siat s’anima azzendida.

Paghe, o Segnore, costante,
paghe a sa Patria istimada,
paghe a s’Ecclesia attristada
dae s’impiedade regnante,
paghe cristiana abbundante
dae custu Coro bessida.

Prenda dae chelu benida,
sole divinu, radiante,
Coro de Gesus, amante,
fruttu de s’eterna vida.


Pegno venuto dal cielo,
Sole divino raggiante,
Cuore di Gesù amante,
frutto d’eterna vita.

Arca mistica adornata
del lucente oro dell’amore,
ove depose il Signore
la vera manna pregiata,
la Nuova Legge emanata
è in questo Cuore scolpita.

Questo è il frutto eccellente
che è rimedio d’ogni male,
contro il frutto fatale
donato dal Serpente,
da quest’albero pendente
con sanguinosa ferita.

In questo Cuore è l’entrata
all’arca di ogni riposo,
nel mezzo del diluvio orroroso
che il cielo minaccia,
ma la tempesta è sedata,
questa colomba è venuta!

Tempio e talamo sacrato,
ove Dio l’umanità,
nell’eterna carità
ha col Verbo incarnato.  
Con un mirabile amplesso
s’è la pace stabilita.

Da questo cuore paziente
esce la mistica Sposa,
pura, bella e gloriosa:
la Chiesa Santa nascente,
come da Adamo
nacque l’antica Eva.

È quel mistico serpente
che fu nel deserto innalzato,
che salva, quando è guardato,
dalla morte prontamente;
è il rimedio eccellente
alla velenosa ferita.

Cuore di fratello e di amante,
Cuore di padre e di sposo,
Cuore regale e prezioso
più dell’oro e del diamante,
fontana viva e abbondante
di ogni grazia arricchita.

Perché ti lamenti
con voce molto rattristata?
E perché le spine, le croce, la lancia, agli occhi ci presenti?
Quanto hai fatto ci rammenti
nella Passione sofferta.

Lamenti irriverenze
contro il Gran Sacramento,
oltraggi e tradimento,
sacrilgi e insolenze,
abbondono e indifferenze,
che ti aggravan la ferita.

Richiedi amore costante,
riparazione a tanti errori,
prometti grandi favori
e grazie più che abbondanti.
Da Cuore tanto amante
ogni grazia è concessa.

Venite, Guardie d’onore,
con l’apostolato amante;
questo Cuore tanto amante
per consolare accorrete;
ascoltate i lamenti
di quest’anima afflitta.

Non temere, Cuore amato,
cessa dall’amaro lamento!
Ogni giorno nel Sacramento
sei nostro cibo pregiato.
Il cuore al Cuore sia legato,
e la vita alla Vita unita.

Pianta, Signore, sulla terra,
il tuo Regno giocondo.
Sebbene tanto ti odi il mondo
Tu sei trionfante in ogni guerra.
In questo Cuore racchiudi
l’umanità afflitta.

Il mondo intero pertanto
con singolar portento
ti onora nel Sacramento
con atti di vera meraviglia,
con congressi, con l’incanto
di una gloria inaudita.

A questo Cuore, o Signore,
dateci libero entrata,
l’ha aperta la lancia
per rifugio al peccatore;
da quel fuoco d’amore
sia l’anima accessa.

Pace, o Signore, costante,
pace alla patria stimata,
pace all’Ecclesia attristata
dall’empietà regnante,
pace cristiana abbondante,
da questo Cuore uscita.

Pegno venuto dal cielo,
Sole divino raggiante,
Cuore di Gesù amante,
frutto d’eterna vita.



(Giovanni Dore, Gosos e ternuras, vol. I, Nuoro, 1983, pp. 337-339, Traduzione letterale a cura di Giuliano Zoroddu)

lunedì 17 giugno 2019

San Gregorio Barbarigo, vescovo e confessore


Gregorio della antica e nobile famiglia dei Barbarigo, nato a Venezia il 16 settembre 1625, compiuti gli studi fu ordinato sacerdote nel 1655. Poco tempo dopo Alessandro VII Chigi, da lui conosciuto durante i negoziati per la fine della Guerra dei Trent’anni, lo chiamò a Roma. Conosciute la notevoli capacità del Barbarigo e la sua mirabile carità durante la peste, il Pontefice volle premiarlo col Vescovado di Bergamo nel 1657. Seguendo le orme di san Carlo Borromeo e di san Francesco di Sales, si distinse nella predicazione della verità della fede e nella cura del suo gregge. Nel 1660 fu annoverato fra i Cardinali. Nel 1664 passò al Vescovado di Padova nel quale si distinse per lo zelo nella formazione del clero. Morì il 17 giugno 1697. Fu beatificato da papa Clemente XIII il 16 luglio 1761, e canonizzato il 26 maggio 1960 da papa Giovanni XXIII.



INTROITUS
Eccli 45:30. - Státuit ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii dígnitas in ætérnum. ~~ Ps 131:1 - Meménto, Dómine, David: et omnis mansuetúdinis eius. ~~ Glória ~~ Státuit ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii dígnitas in ætérnum.

Eccli 45:30 - Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace e ne ha fatto un principe: e cosi durerà per sempre la sua dignità sacerdotale. ~~ Ps 131:1 - Ricordati, Signore, di David e di tutta la pietà sua. ~~ Gloria. ~~ Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace e ne ha fatto un principe: e cosi durerà per sempre la sua dignità sacerdotale.


Gloria


ORATIO
Orémus.
Deus, qui beátum Gregórium Confessórem tuum atque Pontíficem pastoráli sollicitúdine, et páuperum miseratióne claréscere voluísti: concéde propítius; ut, cuius mérita celebrámus, caritátis imitémur exémpla. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che hai fatto risplendere di zelo pastorale e di misericordia verso i poveri il tuo santo confessore e vescovo Gregorio, concedi benigno, a noi che celebriamo i suoi meriti, di imitare i suoi esempi di amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio libri Sapiéntiæ.
Eccli 44:16-27; 45, 3-20.
Ecce sacérdos magnus, qui in diébus suis plácuit Deo, et invéntus est iustus: et in témpore iracúndiæ factus est reconciliátio. Non est invéntus símilis illi, qui conservávit legem Excélsi. Ideo iureiurándo fecit illum Dóminus créscere in plebem suam. Benedictiónem ómnium géntium dedit illi, et testaméntum suum confirmávit super caput eius. Agnóvit eum in benedictiónibus suis: conservávit illi misericórdiam suam: et invenit grátiam coram óculis Dómini. Magnificávit eum in conspéctu regum: et dedit illi corónam glóriæ. Státuit illi testaméntum ætérnum, et dedit illi sacerdótium magnum: et beatificávit illum in glória. Fungi sacerdótio, et habére laudem in nómine ipsíus, et offérre illi incénsum dignum in odórem suavitátis.

Ecco il gran sacerdote che nei suoi giorni piacque a Dio, e fu trovato giusto, e nel giorno dell'ira fu strumento di conciliazione. Nessuno fu simile a lui nel conservare la legge dell'Eccelso. Per questo, con giuramento, il Signore gli assicurò la gloria nella sua stirpe. A lui diede la benedizione di tutti gli antenati, e confermò il suo patto sopra il capo di lui. Lo riconobbe con le sue benedizioni; conservò per lui la sua misericordia, e trovò grazia agli occhi del Signore. Lo glorificò al cospetto dei re, e gli mostrò la sua gloria. Fece con lui un patto eterno, e gli diede un grande sacerdozio, lo rese invidiabile nel suo onore. Gli fece compiere le funzioni sacerdotali ed avere gloria nel suo nome, e offrirgli un degno sacrificio di incenso, di soave profumo.

GRADUALE
Eccli 44:16.
Ecce sacérdos magnus, qui in diébus suis plácuit Deo.
Eccli 44:20
Non est invéntus símilis illi, qui conserváret legem Excélsi.

Ecco il grande pontefice, che nella sua vita piacque a Dio.
V. Non si trovò alcuno simile a lui nell'osservare la legge dell’Eccelso.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia
Ps 109:4
Tu es sacérdos in ætérnum, secúndum órdinem Melchísedech. Allelúia.

Alleluia, alleluia
Tu sei sacerdote per sempre, secondo l'ordine di Melchisedech. Alleluia.


EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 25:14-23.
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam hanc: Homo péregre proficíscens vocávit servos suos, et trádidit illis bona sua. Et uni dedit quinque talénta, álii autem duo, álii vero unum, unicuíque secúndum própriam virtútem, et proféctus est statim. Abiit autem, qui quinque talénta accéperat, et operátus est in eis, et lucrátus est ália quinque. Simíliter et, qui duo accéperat, lucrátus est ália duo. Qui autem unum accéperat, ábiens fodit in terram, et abscóndit pecúniam dómini sui. Post multum vero témporis venit dóminus servórum illórum, et pósuit ratiónem cum eis. Et accédens qui quinque talénta accéperat, óbtulit ália quinque talénta,dicens: Dómine, quinque talénta tradidísti mihi, ecce, ália quinque superlucrátus sum. Ait illi dóminus eius: Euge, serve bone et fidélis, quia super pauca fuísti fidélis, super multa te constítuam: intra in gáudium dómini tui. Accéssit autem et qui duo talénta accéperat, et ait: Dómine, duo talénta tradidísti mihi, ecce, ália duo lucrátus sum. Ait illi dóminus eius: Euge, serve bone et fidélis, quia super pauca fuísti fidélis, super multa te constítuam: intra in gáudium dómini tui.

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Un uomo, in procinto di partire, chiamati i servi consegnò loro i suoi beni: a chi diede cinque talenti, a chi due, a chi uno: a ciascuno secondo la sua capacità, e subito partì. Tosto colui, che aveva ricevuto cinque talenti, andò a negoziarli e ne guadagnò altri cinque. Similmente quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Ma colui che ne aveva ricevuto uno andò a fare una buca nella terra e vi nascose il danaro del suo padrone. Or molto tempo dopo ritornò il padrone di quei servi, e li chiamò a render conto. E venuto quello che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque dicendo: “Signore, me ne desti cinque, ecco ne ho guadagnati altri cinque. E il padrone a lui: “Bene, servo buono e fedele, perché sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; entra nella gioia del tuo Signore. E presentatosi l'altro che aveva ricevuto due talenti, disse: “Signore, me ne hai affidati due; eccone guadagnati altri due". E il padrone a lui: “Bene, servo buono e fedele, perché sei stato fedele, nel poco, ti darò potere su molto: entra nella gioia del tuo Signore"».

OFFERTORIUM
Ps 88:21-22
Invéni David servum meum, óleo sancto meo unxi eum: manus enim mea auxiliábitur ei, et bráchium meum confortábit eum.

Ho trovato Davide mio servo; l'ho consacrato col mio sacro olio; sicché sia sempre con lui la mia mano, e il mio braccio gli dia forza.

SECRETA
Sancti tui, quaesumus, Dómine, nos ubíque lætíficant: ut, dum eórum mérita recólimus, patrocínia sentiámus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Signore, i tuoi Santi ovunque ci rallegrino; affinché mentre ne ricordiamo i meriti ne esperimentiamo il patrocinio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMMUNIO
Luc 12:42.
Fidélis servus et prudens, quem constítuit dóminus super famíliam suam: ut det illis in témpore trítici mensúram.

Fedele e saggio è il servitore che il Signore ha preposto alla sua casa: perché al tempo conveniente dia il cibo che spetta a ciascuno.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Præsta, quǽsumus, omnípotens Deus: ut, de percéptis munéribus grátias exhibéntes, intercedénte beáto Gregorio Confessóre tuo atque Pontífice, benefícia potióra sumámus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio onnipotente, concedici, te ne preghiamo, che, mentre ti ringraziamo dei doni ricevuti, per intercessione del beato Gregorio, confessore tuo e vescovo, ne riceviamo dei maggiori. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


sabato 15 giugno 2019

Santi Vito, Modesto e Crescenzia, Martiri

Vito, quindicenne, fu tradotto dal padre pagano davanti al preside Valeriano perché abiurasse la fede cristiana. Assieme a lui furono arrestati anche la nutrice Crescenzia e il precettore Modesto. Di fronte alla costanza dei tre, il giudice li rilasciò. Quindi i tre, dalla Sicilia, passarono in Lucania, dove Vito compì numerosi miracoli nel nome del Signore. Si abbatté su di loro la furia della persecuzione di Diocleziano: furono sottoposti alla caldaia di piombo bollente, alle fiere ed al rogo, ma superati per virtù divina tutti questi atrocissimi tormenti, morirono per smembramento. Durante quest’ultima tortura mortale “ci furono tuoni, folgori, e gran terremoti, onde i templi degli dei rovinarono e molti ne rimasero oppressi” (Brev. Rom.). La fama di san Vito dal Meridione d’Italia si estese fino alle estremità della Cristianità, tanta è la sua taumaturgica potenza contro l’epilessia e la corea o “ballo di san Vito”; contro il bisogno eccessivo di sonno e la catalessi; contro l’insonnia ed i morsi dei cani rabbiosi e l’ossessione demoniaca. 



INTROITUS
Ps 33:20-21- Multæ tribulationes justórum, et de his ómnibus liberávit eos Dóminus: Dóminus custodit ómnia ossa eórum: unum ex his non conterétur.   ~~  Ps 33:2- Benedícam Dóminum in omni témpore: semper laus ejus in ore meo.   ~~  Glória  ~~  Multæ tribulationes justórum, et de his ómnibus liberávit eos Dóminus: Dóminus custodit ómnia ossa eórum: unum ex his non conterétur.

Ps 33:20-21- Molte son le tribolazioni dei giusti, ma da tutte li liberò il Signore; il Signore ha cura di tutte le loro ossa: neppure una di esse sarà spezzata.   ~~  Ps 33:2- Benedirò il Signore in ogni tempo, e avrò sempre sulle labbra la sua lode.   ~~  Gloria  ~~  Molte son le tribolazioni dei giusti, ma da tutte li liberò il Signore; il Signore ha cura di tutte le loro ossa: neppure una di esse sarà spezzata.

Gloria


ORATIO
Orémus.
Da Ecclésiæ tuæ, quǽsumus, Dómine, sanctis Martýribus tuis Vito, Modésto atque Crescéntia intercedéntibus, supérbe non sápere, sed tibi plácita humilitáte profícere: ut, prava despíciens, quæcúmque recta sunt, libera exérceat caritáte. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Concedi alla tua Chiesa, o Signore, in grazia dei tuoi santi martiri Vito, Modesto e Crescenzia, di evitare la superbia e di professare l'umiltà che tanto ti piace; affinché, sprezzando quanto è cattivo, pratichi liberamente con carità tutto ciò che è retto. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio libri Sapiéntiæ.
Sap 3:1-8
Justórum ánimæ in manu Dei sunt, et non tanget illos torméntum mortis. Visi sunt óculis insipiéntium mori: et æstimáta est afflictio éxitus illórum: et quod a nobis est iter, extermínium: illi autem sunt in pace. Et si coram homínibus torménta passi sunt, spes illórum immortalitáte plena est. In paucis vexáti, in multis bene disponéntur: quóniam Deus tentávit eos, et invénit illos dignos se. Tamquam aurum in fornáce probávit illos, et quasi holocáusti hóstiam accépit illos, et in témpore erit respéctus illórum. Fulgébunt justi, et tamquam scintíllæ in arundinéto discúrrent. Judicábunt natiónes, et dominabúntur pópulis, et regnábit Dóminus illórum in perpétuum.

Le anime dei giusti sono in mano di Dio, e nessuna pena li tocca; agli occhi degli stolti parve che essi morissero e il loro transito fu stimato una sciagura e la loro dipartita da noi, una disfatta; ma essi sono nella pace, perché, sebbene tribolati agli occhi degli uomini, hanno piena speranza di immortalità, e dopo breve pena saranno messi a parte di grandi beni, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di Lui. Li ha provati come oro nel crogiuolo, li ha graditi come perfetto sacrificio. Al tempo della loro rimunerazione splenderanno e correranno qua e là come scintille in un canneto. Giudicheranno le nazioni, domineranno i popoli, e loro re sarà Iddio eternamente.

GRADUALE
Ps 149:5; 149:1
Exsultábunt Sancti in glória: lætabúntur in cubílibus suis.
V. Cantáte Dómino cánticum novum: laus ejus in ecclésia sanctórum.

I santi esultino nella gloria; si rallegrino nel loro riposo.
V. Cantate al Signore un cantico nuovo; la sua lode risuoni nella chiesa dei santi.

ALLELUIA
Alleluia, alleluia.
Ps 144:10-11
Sancti tui, Dómine, benedícent te: glóriam regni tui dicent. Alleluia.

Alleluia, alleluia.
I tuoi santi ti benedicono, o Signore; essi proclamano la gloria del tuo regno. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequentia  sancti Evangelii secundum Lucam.
Luc 10:16-20
In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Qui vos audit, me audit: et qui vos spernit, me spernit. Qui autem me spernit, spernit eum, qui misit me. Revérsi sunt autem septuagínta duo cum gáudio, dicéntes: Dómine, étiam dæmónia subjiciúntur nobis in nómine tuo. Et ait illis: Vidébam sátanam sicut fulgur de coelo cadéntem. Ecce, dedi vobis potestátem calcandi supra serpéntes et scorpiónes, et super omnem virtútem inimíci: et nihil vobis nocébit. Verúmtamen in hoc nolíte gaudére, quia spíritus vobis subjiciúntur: gaudéte autem, quod nómina vestra scripta sunt in coelis.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Chi ascolta voi, ascolta me; chi disprezza voi, disprezza me. E chi disprezza me, disprezza Colui che mi ha mandato». E i settantadue ritornarono lieti, dicendo: «Signore, anche i demoni ci stanno soggetti in tuo nome». Ed egli rispose loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. Ecco, vi ho dato il potere di calcare e serpenti e scorpioni e tutta la potenza del nemico, e nulla vi farà male. Eppure, non vi rallegrate perché vi stanno soggetti gli spiriti, ma rallegratevi perché i vostri nomi stanno scritti nei cieli».

OFFERTORIUM
Ps 67:36
Mirábilis Deus in Sanctis suis: Deus Israël, ipse dabit virtútem et fortitúdinem plebi suæ: benedíctus Deus.

Mirabile è Dio nei suoi santi. Dio d'Israele, Egli darà forza e vigore al suo popolo. Dio sia benedetto.

SECRETA
Sicut glóriam divínæ poténtiæ múnera pro Sanctis obláta testántur: sic nobis efféctum, Dómine, tuæ salvatiónis impéndant. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Come i doni offerti nella festa dei santi testimoniano la gloria della potenza divina; così pure, o Signore, ci procurino la tua salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMMUNIO
Sap 3:1-2; 3:3
Justórum ánimæ in manu Dei sunt, et non tanget illos torméntum malítiæ: visi sunt óculis insipiéntium mori: illi autem sunt in pace.

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio e nessun tormento può toccarli. Agli stolti è parso che fossero morti: ma essi godono la pace.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Repléti, Dómine, benedictióne sollémni: quǽsumus; ut, per intercessiónem sanctórum Mártyrum tuórum Viti, Modésti et Crescéntiæ, medicína sacraménti et corpóribus nostris prosit et méntibus. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Colmati di benedizione ti preghiamo, o Signore; per l'intercessione dei tuoi santi martiri Vito, Modesto e Crescenzia, il rimedio di questo sacramento giovi sia ai corpi che alle anime nostre. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.