giovedì 25 ottobre 2018

Passione dei santi Gavino, Proto e Gianuario



Al tempo in cui infieriva contro i Cristiani la crudele persecuzione degli imperatori Diocleziano e Massimiano, che fece entrare in Cielo copiose turbe di Martiri,  Proto e  Gianario, nati a Torres in Sardegna, andarono a Roma e ivi furono ordinati il primo Sacerdote e il secondo Diacono dal santissimo Pontefice Caio. Volendo ardentemente procurare qualche grazia spirituale per la salvezza ai loro concittadini, tornati in Sardegna, iniziarono a predicare assiduamente in Torres la fede di Cristo con la parola e l’esempio; e, tanto felice fu il risultato che, per l’influsso della divina grazia, di giorno in giorno innumerevoli Pagani  si convertivano al culto del vero Dio. Riferito che fu al preside Barbaro, per suo comando furono arrestati e tratti al suo tribunale: tentati sia con minaccia sia con blandizie a desistere dal proposito, sempre resistettero fortemente e illustrarono con una gloriosa confessione la fede che avevano predicato con animo apostolico.



Pertanto Proto, presbitero, fu quindi deportato, per ordine del Preside, nell’isola di Ercole chiamata oggi Asinara, dove, privo di cibo e di acqua e di ogni aiuto umano, sofferse molte pene. Ma, nutrito da quel Dio che dà da mangiare agli affamati, giorno e notte intento nelle lodi divine, supplicava con assidue preghiere Dio per l’incremento della Chiesa e la dilatazione della fede. Nel frattempo Gianuario veniva tentato con doni e blandizie, per fargli rinunziare alla fede, ma egli, come Proto, si mantenne immobile nella sua confessione della fede. Per cui il Preside, richiamato dall’esilio Proto, comanda che entrambi siano sospesi sull’eculeo e lacerati con uncini di ferro. I Martiri, confortati da Dio, strenuamente e con animo invitto sopportarono queste torture. Vedendo dunque Barbaro che nulla ne ricavava, li consegnò in catene perché fossero custoditi al soldati Romano Gavino, che, come si tramanda apparteneva a gloriosissima famiglia (la famiglia romana dei Sabelli o Savelli).


Gavino, udendoli cantar gioiosamente salmi lungo il cammino, li interrogò su quella fede per la quale tanti volentieri sopportavano tutti quei tormenti. Edotto da quelli, credette in Cristo e fu lavato dalle acque della salvezza: quindi li liberò, dicendo che erano innocenti e detenuti senza alcun motivo. Risaputasi questo dal tiranno, tentò con discorsi e lusinghe di richiamare Gavino al culto degli idoli. Questi, perseverando costantissimamente nella Religione che aveva abbracciato,  ebbe tronco il capo nel porto di Balai e migrò al Signore l’ottavo giorno dalle Calende di Novembre (25 ottobre). Quindi, apparendo fulgido a Proto e Gianurio, nascosti in una caverna sotterranea, li invita alla corona di gloria. Quelli subito tornati in città e arrestati dalle guardie, nel medesimo luogo di Gavino, furono coronati del martirio. I loro corpi furono dal tiranno fatti gettare nel mare; quando più tardi furono ritrovati sulla riva dagli abitanti Cristiani, furono collocati in una magnifica chiesa in loro onore innalzati, ove sono tenuti in molta venerazione da tutta la Sardegna e principalmente dalla Provincia Turritana, che in loro onore chiama il mese di Ottobre “San Gavino” (Sant’Aini).

(Lezioni IV, V e VI del Mattutino dei Ss. Gavino, Proto e Gianuario)




martedì 16 ottobre 2018

[SARDINIA MARIANA] Il Voto dell’Immacolata

Tutto il popolo cristiano nutriva una tenera fede nell’Immacolata Concezione della Vergine Maria, ma in modo particolare ne era animata la Spagna, grazie soprattutto alla predicazione Francescana. Animato da un tale entusiasmo dei suoi sudditi, Filippo III inviava a Paolo V una supplica affinché venisse a definire dommaticamente questa verità della Santa Fede Cattolica. Sotto l’alto patronato dell’Immacolata furono posti tutti i Regni delle Spagne, fra cui il nostro di Sardegna. Nel 1632 quindi, le Corti generali presiedute dal viceré di Sardegna e vescovo di Alghero don Gaspare Prieto stabilirono di offrire a Dio in tributo d’onore verso la Madre sua un pubblico e solenne giuramento di credere, insegnare e difendere sempre la dottrina della sua Concezione Immacolata. La cerimonia fu celebrata nella Cattedrale di Cagliari il 7 marzo 1632 alla presenza dei Tre Stamenti del Regno. Il Voto fu riconfermato nel 1656 quando l’Immacolata fu proclamata Patrona dell’Isola.
  
Immacolata Concezione, Cattedrale di Alghero

La formula, pronunziata dal Viceré, recitava:

Noi, don Gaspare Prieto, per la grazia di Dio e della Santa Sede Apostolica, Vescovo di Alghero, e per Sua Maestà Presidente e Capitano Generale, sì in nome proprio e dei tre Stamenti, che di tutti gli abitanti di questo Regno di Sardegna, confessiamo e di tutto cuore affermiamo il vero e naturale concepimento della Santissima Vergine Maria, Madre di nostro Signore Gesù Cristo e nostra Signora, nel primo istante che l'anima benedetta di lei fu creata ed unita al suo sacro corpo, in nessuna maniera fu tocco dalla comune colpa di origine cui vanno soggetti gli altri figliuoli d'Adamo; ma che anzi, fin dal primo momento della sua creazione, fu sempre immacolata, pura, bella, aggradevole e santa agli occhi di Dio, e così promettiamo, facciamo voto  giuriamo a Dio onnipotente, alla Purissima Vergine in onore della sua Concezione, ed al nostro Santo Padre Urbano VIII ed a tutti i suoi Successori nella Sede Apostolica, per questi quattro santi Evangeli che tocchiamo e baciamo, di credere, in ogni tempo e luogo, tenere, insegnare e difendere la naturale e vera concezione della Vergine purissima senza peccato originale; di non insegnare il contrario né in parole né in iscritto, né in qualsivoglia altra maniera,  e di non permettere altresì che altri lo insegni: anzi procureremo di attenerci sempre a quanto i nostri predecessori, seguendo le norme di Serenissimi Re di Aragona, di gloriosa ricordanza, hanno ognora osservato e comandato osservarsi, e di far sì che i fedeli cristiani di questo Regno di Sardegna siano istruiti in così santa, pia e lodevole dottrina, e che per tale la riconoscano sempre e la difendano a maggior gloria di Dio Signor nostro, della Vergine Purissima Maria, Madre sua e Signora nostra, e al servizio della Santa Chiesa Romana, ad esaltazione della Santa Fede Cattolica ed a salvezza delle anime nostre. Così sia. 




[Fonte: Damiano Filia, Sardegna Cristiana, Volume II]

lunedì 15 ottobre 2018

Santa Teresa di Gesù, vergine

Teresa Sánchez de Cepeda Dávila y Ahumada (Ávila, 28 marzo 1515 -  Alba de Tormes, 15 ottobre 1582), in religione Teresa di Gesù, fu la Riformatrice del Carmelo, Madre e Maestra dei Fratelli e delle Sorelle dell'Ordine dei Carmelitani di più stretta osservanza. Fu una delle protagoniste della Controriforma Cattolica, nemica acerrima dell’eresia protestante. Fu ampiamente beneficiata da carismi mistici e più volte trafitta in cuore dal dardo infuocato dell’Amore Divino. Gli Spagnoli che la venerano come Patrona presso Dio, le diedero il titolo di Mystica y Serafica Doctora, poiché, come san Pio X ebbe a dire,“è stata così grande e tanto utile alla salutare istruzione dei Cristiani, che sembra essere o non molto o per nulla inferiore a quei grandi Padri e Dottori della Chiesa”. Gregorio XV l’inserì nel Catalogo dei Santi il 12 marzo 1622.

Stendardo raffigurante santa Teresa d’Avila, utilizzato durante la cerimonia di canonizzazione il 12 marzo 1622

INTROITUS
Ps 44:8. - Dilexísti iustítiam, et odísti iniquitátem: proptérea unxit te Deus, Deus tuus, óleo lætítiae præ consórtibus tuis.  ~~  Ps 44:2.- Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi.  ~~   Glória   ~~   Dilexísti iustítiam, et odísti iniquitátem: proptérea unxit te Deus, Deus tuus, óleo lætítiae præ consórtibus tuis.

Ps 44,8.Hai amato la giustizia ed hai detestato l’empietà: perciò Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia a preferenza dei tuoi pari  ~~   Ps 44:2.- Il mio cuore ha gettato una buona parola:  io recito le opere mie al re. ~~   Gloria   ~~   Hai amato la giustizia ed hai detestato l’empietà: perciò Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia a preferenza dei tuoi pari


Gloria


ORATIO
Orémus.
Exáudi nos, Deus, salutáris noster: ut, sicut de beátæ Theresiæ vírginis tuæ festivitáte gaudémus; ita coelestis eius doctrinae pabulo nutriamus, et piæ devotiónis erudiámur afféctu. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo
Esaudiscici, Dio nostra salvezza: affinché come esultiamo per la festa della tua beata vergine Teresa; così siamo nutriti del cibo della sua celeste dottrina e ne apprendiamo il sentimento d'una tenera devozione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corínthios.
2 Cor 10:17-18; 11:1-2
Fratres: Qui gloriátur, in Dómino gloriétur. Non enim, qui seípsum comméndat, ille probátus est; sed quem Deus comméndat. Utinam sustinerétis módicum quid insipiéntiæ meæ, sed et supportáte me: aemulor enim vos Dei æmulatióne. Despóndi enim vos uni viro vírginem castam exhibére Christo.

Fratelli: chi si vanta, si vanti nel Signore; perché non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che il Signore raccomanda. Oh se poteste sopportare un po' di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo.

GRADUALE
Ps 44:5
Spécie tua et pulchritúdine tua inténde, próspere procéde et regna.
V. Propter veritátem et mansuetúdinem et iustítiam: et dedúcet te mirabíliter déxtera tua.

Col tuo splendore e con la tua bellezza, vieni, avanza lietamente e regna.
V. Per la verità, la mansuetudine e la giustizia, la tua destra ti guiderà mirabilmente.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia.
Ps 44:15-16
Adducántur Regi Vírgines post eam: próximæ eius afferéntur tibi in lætítia. Allelúia.

Alleluia, alleluia.
Altre vergini dopo di lei saranno presentate al re,  le sue compagne saranno a te condotte con letizia Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia   sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 25:1-13
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam hanc: Simile erit regnum coelórum decem virgínibus: quæ, accipiéntes lámpades suas, exiérunt óbviam sponso et sponsæ. Quinque autem ex eis erant fátuæ, et quinque prudéntes: sed quinque fátuæ, accéptis lampádibus, non sumpsérunt óleum secum: prudéntes vero accepérunt óleum in vasis suis cum lampádibus. Horam autem faciénte sponso, dormitavérunt omnes et dormiérunt. Média autem nocte clamor factus est: Ecce, sponsus venit, exíte óbviam ei. Tunc surrexérunt omnes vírgines illæ, et ornavérunt lámpades suas. Fátuæ autem sapiéntibus dixérunt: Date nobis de óleo vestro: quia lámpades nostræ exstinguúntur. Respondérunt prudéntes, dicéntes: Ne forte non suffíciat nobis et vobis, ite pótius ad vendéntes, et émite vobis. Dum autem irent émere, venit sponsus: et quæ parátæ erant, intravérunt cum eo ad núptias, et clausa est iánua. Novíssime vero véniunt et réliquæ vírgines, dicéntes: Dómine, Dómine, aperi nobis. At ille respóndens, ait: Amen, dico vobis, néscio vos. Vigiláte ítaque, quia nescítis diem neque horam.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo e alla sposa. Ma cinque di esse erano stolte e cinque prudenti. Le cinque stolte, nel prendere le lampade, non presero l'olio con sé; le prudenti, invece, insieme con le lampade presero anche l'olio, nei loro vasi. Tardando a venire lo sposo, si assopirono tutte e si addormentarono. Ma a mezzanotte si udì un clamore: “Ecco viene lo sposo: uscitegli incontro”. Allora tutte le vergini si alzarono e prepararono le loro lampade. E dissero le stolte alle prudenti: “Dateci un po' del vostro olio, poiché le nostre lampade stanno per spegnersi”. Risposero le prudenti dicendo: “Non basterebbe né a noi, né a voi: andate piuttosto dai rivenditori e compratevene”. Mentre esse andavano, giunse lo Sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui alla festa nuziale, e la porta fu chiusa. All'ultimo momento, vi conosco”. Vigilate, dunque, poiché non sapete né il giorno né l'ora».

OFFERTORIUM
Ps 44:10
Fíliæ regum in honóre tuo, ástitit regína a dextris tuis in vestítu deauráto, circúmdata varietate.

Figlie di re ti rendono onore. Alla tua destra sta la regina in veste d'oro con varietà di ornamenti.

SECRETA
Accépta tibi sit, Dómine, sacrátæ plebis oblátio pro tuórum honóre Sanctórum: quorum se méritis de tribulatióne percepísse cognóscit auxílium. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ti sia gradita, o Signore, l’oblazione del popolo santo in onore dei tuoi Santi, pei meriti dei quali esso sa di ottenere aiuto nella tribolazione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMMUNIO
Matt 25:4; 25:6
Quinque prudéntes vírgines accepérunt óleum in vasis suis cum lampádibus: média autem nocte clamor factus est: Ecce, sponsus venit: exite óbviam Christo Dómino.

Le cinque vergini prudenti, assieme alle lampade, presero seco pure l’olio nei propri vasi; a mezzanotte si udì un clamore: “Ecco, viene lo Sposo: uscite incontro a Cristo Signore”

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Satiásti, Dómine, famíliam tuam munéribus sacris: eius, quaesumus, semper interventióne nos réfove, cuius sollémnia celebrámus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo
Hai saziato, o Signore, la tua famiglia con sacri doni: ti preghiamo di rinforzarci per l’intervento di colei di cui celebriamo la solennità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

domenica 14 ottobre 2018

[SARDINIA MISSIONARIA] La Giornata Missionaria Mondiale

La Santa Chiesa è missionaria dalla prima ora, avendo come comando del Fondatore, Cristo Gesù, quello di predicare il Vangelo della salvezza a tutte le genti e di instaurare il suo Regno sutta la Terra. E pertanto prega sempre il Signore di assisterla in questa pacifica conquista del mondo: “Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare, et infideles universos ad Evangelii lumen perducere digneris, te rogamus, audi nos”. Di assistere soprattutto i missionari, coloro che lasciano tutto per predicare Cristo Crocifisso a chi non lo conosce, a chi lo rigetta, a chi non adora Dio ma idoli falsi che sono demòni. Così fecero gli Apostoli, così san Francesco Saverio, così infinite schiere di uomini e donne. Il fervore missionario, sebbene sempre vivo, fu oggetto delle attenzioni particolari di Pio XI il quale nel 1926, istituì la Giornata Missionaria Mondiale da celebrarsi la penultima domenica di Ottobre, prescrivendo che nelle messe se ne facesse commemorazione con le orazioni della Messa pro fidei propagazione. Questa Giornata, non tutti lo sanno, ebbe origine nell’Oratorio del Rosario in Sassari,  nei primi anni Venti, come triduo di preghiere coram Sanctissimo organizzato dal Circolo Missionario del Seminario Arcivescovile. Nel 1926 vi assistette provvidenzialmente Mons. Luigi Drago, Segretario di Propaganda Fide, che la fece conoscere al Cardinale van Rossum, Prefetto di Propaganda Fide, e a Pio XI. Il Papa, ritenendola “un’ispirazione che viene dal Cielo”, la estese, come già detto, a tutta la Chiesa.


INTROITUS
Ps. 66, 2-3.- Deus misereátur nostri, et benedícat nobis : illúminet vultum suum super nos, et misereátur nostri : ut cognoscámus in terra viam tuam, in ómnibus géntibus salutáre tuum  ~~  Ps. 66, 2-3.- Confiteántur tibi pópuli, Deus : confiteántur tibi pópuli omnes.  ~~  Glória  ~~  Deus misereátur nostri, et benedícat nobis : illúminet vultum suum super nos, et misereátur nostri : ut cognoscámus in terra viam tuam, in ómnibus géntibus salutáre tuum.  

Ps. 66, 2-3.- Iddio abbia pietà di noi e ci benedica: faccia risplendere su di noi il suo volto e abbia di noi pietà: affinché conosciamo sulla terra la tua via e la tua salvezza fra tutte le genti.  ~~  Ps. 66, 2-3.- Ti lodino i popoli, o Dio: ti lodino i popoli tutti.  ~~  Gloria  ~~  Iddio abbia pietà di noi e ci benedica: faccia risplendere su di noi il suo volto e abbia di noi pietà: affinché conosciamo sulla terra la tua via e la tua salvezza fra tutte le genti.

ORATIO
Oremus
Deus, qui omnes hómines vis salvos fíeri et ad agnitiónem veritátis veníre : mitte, quǽsumus, operários in messem tuam, et da eis cum omni fidúcia loqui verbum tuum ; ut sermo tuus currat et clarificétur, et omnes gentes cognóscant te solum Deum verum, et quem misísti Iesum Christum, Fílium tuum, Dóminum nostrum : Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo
O Dio, Tu vuoi che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della Verità: manda, Te ne preghiamo, operai nella tua messe e concedi loro di annunziare con piena fiducia la tua Parola, acciocché essa si sparga e risplenda e tutte le genti conoscano Te, unico e vero Dio, e Colui che Tu hai mandato, Gesù Cristo tuo Figliuolo e Signor nostro, che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

LECTIO
Léctio libri Sapiéntiæ.     
Eccli. 36, 1-10 et 17-19.
Miserére nostri, Deus ómnium, et réspice nos, et osténde nobis lucem miseratiónum tuárum : et immítte timórem tuum super gentes, quæ non exquisiérunt te, ut cognóscant, quia non est Deus nisi tu, et enárrent magnália tua. Alleva manum tuam super gentes aliénas, ut vídeant poténtiam tuam. Sicut enim in conspéctu eórum sanctificátus es in nobis, sic in conspéctu nostro magnificáberis in eis, ut cognóscant te, sicut et nos cognóvimus, quóniam non est Deus præter te, Dómine. Innova signa et immúta mirabília. Glorífica manum et bráchium dextrum. Excita furórem et effúnde iram. Tolle adversárium et afflíge inimícum. Festína tempus et meménto finis, ut enárrent mirabília tua. Da testimónium his, qui ab inítio creatúræ tuæ sunt, et súscita prædicatiónes, quas locúti sunt in nómine tuo prophétæ prióres. Da mercédem sustinéntibus te, ut prophétæ tui fidéles inveniántur : et exáudi oratiónes servórum tuórum, secúndum benedictiónem Aaron de pópulo tuo, et dírige nos in viam iustítiæ, et sciant omnes, qui hábitant terram, quia tu es Deus conspéctor sæculórum.

Abbi pietà di noi, Signore Dio di tutto, e guardaci e facci vedere la luce della tua benignità. Infondi il tuo timore su tutte le nazioni, le quali non ti conoscono, acciocché vedano che non c’è altro Dio fuori di Te e raccontino le tue meraviglie. Alza la tua mano sulle nazioni straniere, perché vedano la tua potenza. Come ai loro occhi ti sei mostrato Santo in mezzo a noi, così ai nostri occhi mostrati grande fra di loro. Ti riconoscano, come noi abbiamo riconosciuto che non c'è Dio fuori di te, o Signore. Rinnova i segni e compi altri prodigi, glorifica la tua mano e il tuo braccio destro. Risveglia lo sdegno e riversa l'ira, distruggi l'avversario e conquidi il nemico. Affretta il tempo e ricordati di porre fine acciocché si narrino le tue meraviglie. Dichiarati in favore di coloro i quali fin da principio sono tue creature e risuscita le predizioni annunziate in tuo nome dagli antichi profeti. Rendi mercede a coloro che ti aspettano, affinché i tuoi profeti siano trovati fedeli. Esaudisci le orazioni dei tuoi servi, secondo la benedizione data da Aronne al tuo popolo. Guidaci nella via della giustizia onde gli abitanti tutti della terra conoscano che tu sei il Dio ordinatore dei secoli. 

GRADUALE
Ps. 66, 6-8. 
Confiteántur tibi pópuli, Deus, confiteántur tibi pópuli omnes : terra dedit fructum suum.
V. Benedícat nos Deus, Deus noster, benedícat nos Deus : et métuant eum omnes fines terræ.

Ti lodi i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti: la terra ha dato il suo frutto.
V. Ci benedica Dio, il nostro Dio, ci benedica Dio: ti temano tutti i confini della terra.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia.
Ps. 99, 1.
Iubiláte Deo, omnis terra : servíte Dómino in lætítia : introíte in conspéctu eius, in exsultatióne. Allelúia.

Alleluia, alleluia
Acclamate con giubilo a Dio, voi tutti della terra: servite il Signore in letizia: presentatevi al suo cospetto nell’esultanza. Alleluia

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secundum Matthǽum. 
Mt. 9, 35-38.
In illo témpore : Circuíbat Iesus omnes civitátes et castélla, docens in synagógis eórum et prǽdicans evangélium regni, et curans omnem languórem et omnem infirmitátem. Videns autem turbas, misértus est eis : quia erant vexáti et iacéntes sicut oves non habéntes pastórem. Tunc dicit discípulis suis : Messis quidem multa, operárii autem pauci. Rogáte ergo Dóminum messis, ut mittat operários in messem suam.

In quel tempo, Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».

OFFERTORIUM
Ps. 95, 7-9.  
Afférte Dómino, pátriæ géntium, afférte Dómino glóriam et honórem, afférte Dómino glóriam nómini eius : tóllite hóstias, et introíte in átria eius : adoráte Dóminum in átrio sancto eius.

Presentate al Signore, voi famiglie delle nazioni, presentate al Signore gloria e onore: presentate al Signore la gloria debita al suo Nome. Prendete le ostie ed entrate nel suo atrio: adorate il Signore nel suo atrio santo.

SECRETA
Protéctor noster, áspice, Deus, et réspice in fáciem Christi tui, qui dedit redemptiónem semetípsum pro ómnibus : et fac ; ut ab ortu solis usque ad occásum magnificétur nomen tuum in géntibus, ac in omni loco sacrificétur et offerátur nómini tuo oblátio munda. Per eúndem Dominum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Volgiti a noi, o Dio protettore nostro, e guarda il volto del tuo Cristo, il quale si offerse per tutti come Redenzione: fa’ che dall’Oriente all’Occidente sia magnificato il tuo Nome fra le genti e in ogni luogo venga offerto al tuo Nome il sacrificio e l’oblazione pura.  Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figliuolo, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMMUNIO
Ps. 96, 1-2. 
Laudáte Dóminum, omnes gentes : laudáte eum, omnes pópuli : quóniam confirmáta est super nos misericordia eius, et véritas Dómini manet in ætérnum.

Lodate il Signore, popoli tutti, voi tutte, nazioni, dategli gloria; perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura in eterno.

POSTCOMMUNIO
Oremus
Redemptiónis nostræ múnere vegetáti : quǽsumus, Dómine ; ut, hoc perpétuæ salútis auxílio, fides semper vera profíciat. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo
Vivificati dal dono della nostra Redenzione, ti preghiamo, o Signore, perché, con questo aiuto della salvezza eterna, si diffonda sempre la vera Fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figliuolo, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


DOMENICA XXI DOPO PENTECOSTE


La liturgia della Domenica odierna ci parla del combattimento spirituale contro il Diavolo e i suoi satelliti e dei mezzi che Dio ci propone per affrontarlo. Ogni cristiano, come Giobbe, è esposto agli attacchi del diavolo ed è chiamato a combattere. Nostri modelli e nostri alleati sono anzitutto l'Immacolata, ab aeterno nemica di Satana, e il santo Arcangelo Michele che combatté e precipitò nell’inferno colui che in Cielo negò l’obbedienza all’Altissimo. Nostre armi sono la frequenza dei Sacramenti, la preghiera costante, la mortificazione, l’odio del peccato e soprattutto l’umiltà e la carità fraterna. Dio nella Redenzione ci ha ottenuto la remissione di ogni peccato, debito nostro nei suoi confronti, ci ha strappati dalla schiavitù dell’inferno; ma per meritare queste perdono allo stesso modo noi pure dobbiamo perdonare i nostri fratelli, anche se è arduo. Non ci spaventi però l’asprezza dei combattimenti della vita: Dio è con noi e ci aiuterà a uscire in amicizia con lui dall’Egitto di questa vita terrena per accoglierci in Paradiso.
  


INTROITUS
Esth 13:9; 13:10-11.- In voluntáte tua, Dómine, univérsa sunt pósita, et non est, qui possit resístere voluntáti tuæ: tu enim fecísti ómnia, coelum et terram et univérsa, quæ coeli ámbitu continéntur: Dominus universórum tu es. ~~ Ps 118:1.- Beáti immaculáti in via: qui ámbulant in lege Dómini. ~~ Glória ~~ In voluntáte tua, Dómine, univérsa sunt pósita, et non est, qui possit resístere voluntáti tuæ: tu enim fecísti ómnia, coelum et terram et univérsa, quæ coeli ámbitu continéntur: Dominus universórum tu es.

Esth 13:9; 13:10-11.- Nel tuo dominio, o Signore, sono tutte le cose, e non vi è chi possa resistere al tuo volere: Tu facesti tutto, il cielo, la terra e tutto quello che è contenuto nel giro dei cieli: Tu sei il Signore di tutte le cose. ~~ Ps 118:1.- Beati gli uomini di condotta integra: che procedono secondo la legge del Signore. ~~ Gloria ~~ Nel tuo dominio, o Signore, sono tutte le cose, e non vi è chi possa resistere al tuo volere: Tu facesti tutto, il cielo, la terra e tutto quello che è contenuto nel giro dei cieli: Tu sei il Signore di tutte le cose.


Gloria


ORATIO
Orémus.
Famíliam tuam, quaesumus, Dómine, contínua pietáte custódi: ut a cunctis adversitátibus, te protegénte, sit líbera, et in bonis áctibus tuo nómini sit devóta. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Custodisci, Te ne preghiamo, o Signore, con incessante pietà, la tua famiglia: affinché, mediante la tua protezione, sia libera da ogni avversità, e nella pratica delle buone opere sia devota al tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Lectio Epistolæ beáti Pauli Apóstoli ad Ephésios.
Ephes 6:10-17
Fratres: Confortámini in Dómino et in poténtia virtútis eius. Indúite vos armatúram Dei, ut póssitis stare advérsus insídias diáboli. Quóniam non est nobis colluctátio advérsus carnem et sánguinem: sed advérsus príncipes et potestátes, advérsus mundi rectóres tenebrárum harum, contra spirituália nequítiae, in coeléstibus. Proptérea accípite armatúram Dei, ut póssitis resístere in die malo et in ómnibus perfécti stare. State ergo succíncti lumbos vestros in veritáte, et indúti lorícam iustítiæ, et calceáti pedes in præparatióne Evangélii pacis: in ómnibus suméntes scutum fídei, in quo póssitis ómnia tela nequíssimi ígnea exstínguere: et gáleam salútis assúmite: et gládium spíritus, quod est verbum Dei.

Fratelli: Fortificatevi nel Signore e nella potenza della sua virtù. Rivestitevi dell’armatura di Dio, affinché possiate resistere alle insidie del demonio. Non abbiamo infatti da lottare contro la carne e il sangue, ma contro i principi e le potestà, contro i dominanti di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti maligni dell’aria. Per questo prendete tutti l’armatura di Dio, onde possiate resistere nel giorno cattivo, e, avendo tutto eseguito, rimanere fermi. Tenete cinti i vostri lombi con la verità; rivestitevi della corazza di giustizia; calzate i piedi con la prontezza per annunziare il Vangelo di pace; soprattutto date di mano allo scudo della fede, col quale possiate estinguere tutti gli infuocati dardi del maligno: e prendete l’elmo della salute, e la spada dello spirito, che è la parola di Dio.

GRADUALE
Ps 89:1-2
Dómine, refúgium factus es nobis, a generatióne et progénie.
V. Priúsquam montes fíerent aut formarétur terra et orbis: a saeculo et usque in saeculum tu es, Deus.

O Signore, Tu sei il nostro rifugio: di generazione in generazione.
V. Prima che i monti fossero, o che si formasse il mondo e la terra: da tutta l’eternità e sino alla fine dei secoli, Tu sei, o Dio.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia
Ps 113:1
In éxitu Israël de Ægýpto, domus Iacob de pópulo bárbaro. Allelúia.

Alleluia, alleluia.
Quando Israele uscì dall’Egitto, e la casa di Giacobbe dal popolo straniero. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 18:23-35
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam hanc: Assimilátum est regnum coelórum hómini regi, qui vóluit ratiónem pónere cum servis suis. Et cum coepísset ratiónem pónere, oblátus est ei unus, qui debébat ei decem mília talénta. Cum autem non habéret, unde rédderet, iussit eum dóminus eius venúmdari et uxórem eius et fílios et ómnia, quæ habébat, et reddi. Prócidens autem servus ille, orábat eum, dicens: Patiéntiam habe in me, et ómnia reddam tibi. Misértus autem dóminus servi illíus, dimísit eum et débitum dimísit ei. Egréssus autem servus ille, invénit unum de consérvis suis, qui debébat ei centum denários: et tenens suffocábat eum, dicens: Redde, quod debes. Et prócidens consérvus eius, rogábat eum, dicens: Patiéntiam habe in me, et ómnia reddam tibi. Ille autem nóluit: sed ábiit, et misit eum in cárcerem, donec rédderet débitum. Vidéntes autem consérvi eius, quæ fiébant, contristáti sunt valde: et venérunt et narravérunt dómino suo ómnia, quæ facta fúerant. Tunc vocávit illum dóminus suus: et ait illi: Serve nequam, omne débitum dimísi tibi, quóniam rogásti me: nonne ergo opórtuit et te miseréri consérvi tui, sicut et ego tui misértus sum? Et irátus dóminus eius, trádidit eum tortóribus, quoadúsque rédderet univérsum débitum. Sic et Pater meus coeléstis fáciet vobis, si non remiséritis unusquísque fratri suo de córdibus vestris.

In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: Il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. E avendo iniziato a fare i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Ma non avendo costui modo di pagare, il padrone comandò che fosse venduto lui, sua moglie, i figli e quanto aveva, e così fosse saldato il debito. Il servo, però, gettatosi ai suoi piedi, lo supplicava: Abbi pazienza con me, e ti renderò tutto. Mosso a pietà, il padrone lo liberò, condonandogli il debito. Ma il servo, partito da , trovò uno dei suoi compagni che gli doveva cento denari: e, presolo per la gola, lo strozzava dicendo: Pagami quello che devi. E il compagno, prostratosi ai suoi piedi, lo supplicava: Abbi pazienza con me, e ti renderò tutto. Ma quegli non volle, e lo fece mettere in prigione fino a quanto lo avesse soddisfatto. Ora, avendo gli altri compagni veduto tal fatto, se ne attristarono grandemente e andarono a riferire al padrone tutto quello che era avvenuto. Questi allora lo chiamò a sé e gli disse: Servo iniquo, io ti ho condonato tutto quel debito, perché mi hai pregato: non dovevi dunque anche tu aver pietà di un tuo compagno, come io ho avuto pietà di te? E sdegnato, il padrone lo diede in mano ai carnefici fino a quando non avesse pagato tutto il debito. Lo stesso farà con voi il Padre mio celeste, se ognuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello.


Credo


OFFERTORIUM
Iob 1.1
Vir erat in terra Hus, nómine Iob: simplex et rectus ac timens Deum: quem Satan pétiit ut tentáret: et data est ei potéstas a Dómino in facultátes et in carnem eius: perdidítque omnem substántiam ipsíus et fílios: carnem quoque eius gravi úlcere vulnerávit.

Vi era, nella terra di Hus, un uomo chiamato Giobbe, semplice, retto e timorato di Dio. Satana chiese di tentarlo e dal Signore gli fu dato il potere sui suoi beni e sul suo corpo. Egli perse tutti i suoi beni e i suoi figli, e il suo corpo fu colpito da gravi ulcere.

SECRETA
Suscipe, Dómine, propítius hóstias: quibus et te placári voluísti, et nobis salútem poténti pietáte restítui. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ricevi, propizio, o Signore, queste offerte con le quali volesti essere placato e con potente misericordia restituire a noi la salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE SANCTISSIMA TRINITATE
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui cum unigénito Fílio tuo et Spíritu Sancto unus es Deus, unus es Dóminus: non in unius singularitáte persónæ, sed in uníus Trinitáte substántiæ. Quod enim de tua glória, revelánte te, crédimus, hoc de Fílio tuo, hoc de Spíritu Sancto sine differéntia discretiónis sentímus. Ut in confessióne veræ sempiternǽque Deitátis, et in persónis propríetas, et in esséntia únitas, et in maiestáte adorétur æquálitas. Quam laudant Angeli atque Archángeli, Chérubim quoque ac Séraphim: qui non cessant clamáre cotídie, una voce dicéntes:

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: che col Figlio tuo unigenito e con lo Spirito Santo, sei un Dio solo ed un solo Signore, non nella singolarità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza. Così che quanto per tua rivelazione crediamo della tua gloria, il medesimo sentiamo, senza distinzione, e di tuo Figlio e dello Spirito Santo. Affinché nella professione della vera e sempiterna Divinità, si adori: e la proprietà nelle persone e l’unità nell’essenza e l’uguaglianza nella maestà. La quale lodano gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini, che non cessano ogni giorno di acclamare, dicendo ad una voce:

COMMUNIO
Ps 118:81; 118:84; 118:86
In salutári tuo ánima mea, et in verbum tuum sperávi: quando fácies de persequéntibus me iudícium? iníqui persecúti sunt me, ádiuva me, Dómine, Deus meus.

L’anima mia ha sperato nella tua salvezza e nella tua parola: quando farai giustizia di coloro che mi perseguitano? Gli iniqui mi hanno perseguitato, aiutami, o Signore, Dio mio.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Immortalitátis alimóniam consecúti, quaesumus, Dómine: ut, quod ore percépimus, pura mente sectémur. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ricevuto il cibo dell’immortalità, Ti preghiamo, o Signore, affinché di ciò che abbiamo ricevuto con la bocca, conseguiamo l’effetto con animo puro. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.