Ignazio di Loyola (1491 - 31 luglio 1556), spagnolo, già soldato di Carlo V, durante un'infermità assentì al richiamo della grazia che lo chiamava a vita più perfetta. Nel 1534 fondò la Compagnia di Gesù che pose a servizio del Papato nella lotta all'eresia e nella diffusione della vera fede. Fu beatificato da Paolo V il 27 luglio 1609 e canonizzato il 12 marzo 1622 da Gregorio XV. Ancora oggi compie miracoli, soprattutto grazie agli Esercizi Spirituali, scritti durante il suo romitaggio a Manresa sotto ispirazione della Vergine.
I. O glorioso s. Ignazio, che al primo
leggere che faceste le vite dei santi risolveste subito di imitarli, o
rinunziando per sempre ad ogni fasto mondano non cercaste mai altro che la
maggior gloria di Dio, ottenete anche a noi un’efficace risoluzione di imitare
le vostre virtù, ogni qual volta sentiamo ripetere il vostro nome, affinché,
liberi come voi da ogni affetto alla terra, non desideriamo mai altro che di
far glorificare in tutto il mondo la religione santissima di Gesù Cristo.
Gloria Patri
II. O glorioso s. Ignazio, che, appena
convertito al Signore, maceraste per tal modo la vostra carne con vigilie, con
digiuni, con flagelli e con cilici da emulare con l’austerità di vostra vita i
più rigidi penitenti, ottenete anche a noi la grazia di riguardare come nemico
il nostro corpo, e di mortificarlo per modo in tutti i suoi sentimenti da
riuscire a scontare pienamente in questa vita i gravissimi debiti da noi contratti
con la divina giustizia.
Gloria Patri
III. O glorioso s. Ignazio, che,
quantunque tentato molte volte di moderare il vostro fervore e di cambiar
tenore di vita, lungi dall'aderire alle suggestioni del nemico, raddoppiaste
piuttosto i vostri rigori, per cui meritaste di essere visitato dalla santa
vergine Maria, che vi dettò il libro così ammirabile degli Esercizi Spirituali,
e da Gesù Cristo che vi promise benigna accoglienza in Roma, ottenete anche a
noi la grazia di perseverare fino alla morte nell'esercizio della penitenza,
senza aderire mai alla voce seducente dei nostri spirituali nemici, affine di
meritare come voi, se non in questa terra, almeno dopo la morte, la vista
deliziante e la beatifica compagnia di tutta la corte celeste.
Gloria Patri
IV. O glorioso s. Ignazio, che,
risoluto di imitare perfettamente la povertà, l’umiltà, la pazienza di Gesù
Cristo, rinunciaste a tutti i comodi di vostra casa, non viveste che di
limosine, non albergaste che negli ospedali, non vi copriste che di sacco, e
con volto sempre giocondo soffriste di essere, non solamente il ludibrio dei
fanciulli e della plebe, ma anche accusato come eretico, come mago, e come tale
processato e punito dalle più ragguardevoli autorità, ottenete anche a noi la
grazia di vivere sempre staccati da tutte le cose dei mondo, e di soffrire
sempre in pace tutto le sue persecuzioni, affine di essere non solo discepoli,
ma anche imitatori fedeli di Gesù Cristo.
Gloria Patri
V. O glorioso s. Ignazio, che, risoluto
di riparar le rovine cagionate dall’eresia e dal mal costume, non vi
vergognaste di frequentare, sebbene in età di trentatré anni, le scuole dei
fanciulli, indi, guadagnati a cooperatori dei vostri grandiosi disegni i più
dotti vostri compagni, li diffondeste nientemeno che in tutti i regni del mondo
per procurare la salute di tutti i popoli con l’esempio più ancora che con le
parole, dopo di avere giurato ai piedi del sommo Pontefice una speciale
obbedienza a tutti quanti i suoi ordini, e da lui riportata l’approvazione la
più onorevole e gloriosa, ottenete anche a noi la grazia di essere sempre
disposti a qualunque sacrificio per convertire anime a Dio, e glorificar la sua
Chiesa, affinché meritiamo ancor noi di partecipare eternamente alla
beatitudine di coloro che sono famelici e sitibondi della giustizia.
Gloria Patri
V. Ora pro nobis, sancte
Ignati
R. Ut digni efficiamur
promissionibus Christi
Orémus.
Deus,
qui ad maiórem tui nóminis glóriam propagándam, novo per beátum Ignátium
subsídio militántem Ecclésiam roborásti: concéde; ut, eius auxílio et
imitatióne certántes in terris, coronári cum ipso mereámur in coelis. Per Christum
Dominum nostrum. Amen.