sabato 17 febbraio 2018

Sabato dopo le Ceneri - Stazione a San Trifone

La Chiesa Romana continua a insistere sulle tre grandi pratiche della Quaresima: il digiuno per mortificare i sensi che peccano; la preghiera per raccoglierci con Dio nell’intimo del nostro cuore; l’elemosina per soccorrere il nostro prossimo. Compiendo queste opere con amore Dio regnerà nei nostri cuore pacificandoli e purificandoli con la sua grazia che salva. Il Vangelo che ricorda gl’innumerevoli miracoli che Gesù operava tra il popolo, rimanda ai miracoli che avvenivano  presso la tomba di san Trifone.


INTROITUS
Ps 29:11. - Audívit Dóminus, et misértus est mihi: Dóminus factus est adiútor meus.  ~~  Ps 29:2- Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me: nec delectásti inimícos meos super me.  ~~  Glória  ~~  Audívit Dóminus, et misértus est mihi: Dóminus factus est adiútor meus.

Ps 29:11. - Il Signore mi udì e mi usò pietà; il Signore si è fatto il mio aiuto.  ~~  Ps 29:2. - Ti voglio esaltare, Signore, perché mi hai salvato, né hai fatto che gioisca colui che mi ha in odio.  ~~  Gloria ~~  Il Signore mi udì e mi usò pietà; il Signore si è fatto il mio aiuto.

ORATIO
Orémus.
Adésto, Dómine, supplicatiónibus nostris: et concéde; ut hoc sollémne ieiúnium, quod animábus corporibúsque curándis salúbriter institútum est, devóto servítio celebrémus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ascolta, o Signore, le nostre suppliche: e concedici di compiere devotamente questo solenne digiuno, salutarmente istituito per la guarigione dell'anima e del corpo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Isaíæ Prophétæ.
Isa 58:9-14
Hæc dicit Dóminus Deus: Si abstúleris de médio tui caténam, et desíeris exténdere dígitum, et loqui quod non prodest. Cum effúderis esuriénti ánimam tuam, et ánimam afflíctam repléveris, oriétur in ténebris lux tua, et ténebræ tuæ erunt sicut merídies. Et réquiem tibi dabit Dóminus semper, et implébit splendóribus ánimam tuam, et ossa tua liberábit, et eris quasi hortus irríguus, et sicut fons aquárum, cuius non defícient aquæ. Et ædificabúntur in te desérta sæculórum: fundaménta generatiónis et generatiónis suscitábis: et vocáberis ædificátor sépium, avértens sémitas in quiétem. Si avérteris a sábbato pedem tuum, fácere voluntátem tuam in die sancto meo, et vocáveris sábbatum delicátum, et sanctum Dómini gloriósum, et glorificáveris eum, dum non facis vias tuas, et non invénitur volúntas tua, ut loquáris sermónem: tunc delectáberis super Dómino: et sustóllam te super altitúdines terræ, et cibábo te hereditáte Iacob, patris tui. Os enim Dómini locútum est.

Queste cose dice il Signore Dio: «Se ti toglierai d'addosso la catena, se cesserai di minacciare e sparlare del prossimo, se aprirai il cuore a chi ha fame e consolerai l'afflitto, la tua luce brillerà nelle tenebre, le tue tenebre diverranno come meriggio; il Signore ti darà riposo eterno e di splendori inonderà la tua anima. E darà vigore al tuo corpo, sarai come giardino irriguo e come fontana perenne. Da te saranno popolati di case i luoghi da secoli deserti, rialzerai ciò che i secoli hanno fondato. Sarai chiamato ricostruttore delle mura, restauratore della sicurezza pubblica. Se non profanerai il sabato, e non farai come ti pare del mio giorno santo; se chiamerai il sabato tua delizia e glorioso il giorno consacrato al Signore, e lo onorerai non facendo i tuoi affari, se non farai trovare la tua soddisfazione nelle ciarle, allora troverai le tue delizie nel Signore, ed io ti eleverò sopra le altezze della terra, ti nutrirò con l'eredità di Giacobbe tuo padre». Così .la bocca del Signore ha parlato.

GRADUALE
Ps 26:4
Unam pétii a Dómino, hanc requíram, ut inhábitem in domo Dómini,
V. Ut vídeam voluptátem Dómini, et prótegar a templo sancto eius.

Questo solo chiesi al Signore e ancor chiederò: di abitare nella sua casa.
V. Per ammirare il giocondo spettacolo del culto del Signore e visitare il suo santuario.

TRACTUS
Ps 102:10
Dómine, non secúndum peccáta nostra, quæ fécimus nos: neque secúndum iniquitátes nostras retríbuas nobis
Ps 78:8-9
Dómine, ne memíneris iniquitátum nostrarum antiquarum: cito antícipent nos misericórdiæ tuæ, quia páuperes facti sumus nimis. Hic genuflectitur
V. Adiuva nos, Deus, salutáris noster: et propter glóriam nóminis tui, Dómine, libera nos: et propítius esto peccátis nostris, propter nomen tuum.

Questo solo chiesi al Signore e ancor chiederò: di abitare nella sua casa.
V. Per ammirare il giocondo spettacolo del culto del Signore e visitare il suo santuario.
V. Non trattarci, Signore, secondo i nostri errori, non punirei secondo le nostre colpe.
V. Non ricordarti con noi delle colpe antiche: presto ci venga incontro il tuo affetto, perché siamo molto deboli.
V. Aiutaci, o Dio della salvezza: e per la gloria del tuo nome, liberaci, Signore: e perdona i nostri errori per amore del tuo nome.

EVANGELIUM
Sequéntia  ✠  sancti Evangélii secúndum Marcum.
Marc 6:47-56
In illo témpore: Cum sero esset, erat navis in médio mari, et Iesus solus in terra. Et videns discípulos suos laborántes in remigándo - erat enim ventus contrárius eis, - et circa quartam vigíliam noctis venit ad eos ámbulans supra mare: et volébat præteríre eos. At illi, ut vidérunt eum ambulántem supra mare, putavérunt phantásma esse, et exclamavérunt. Omnes enim vidérunt eum, et conturbáti sunt. Et statim locútus est cum eis, et dixit eis: Confídite, ego sum, nolíte timére. Et ascéndit ad illos in navim, et cessávit ventus. Et plus magis intra se stupébant: non enim intellexérunt de pánibus: erat enim cor eórum obcæcátum. Et cum transfretássent, venérunt in terram Genésareth, et applicuérunt. Cumque egréssi essent de navi, contínuo cognovérunt eum: et percurréntes univérsam regiónem illam, coepérunt in grabátis eos, qui se male habébant, circumférre ubi audiébant eum esse. Et quocúmque introíbat, in vicos vel in villas aut civitátes, in platéis ponébant infírmos, et deprecabántur eum, ut vel fímbriam vestiménti eius tángerent: et quotquot tangébant eum, salvi fiébant.

In quel tempo: fattasi sera, la barca era in mezzo al mare, e Gesù tutto solo a terra. E vedendo i discepoli affannati a remare, per il vento contrario, verso la quarta vigilia della notte andò verso di loro, camminando sulle acque; e voleva oltrepassarli. Ma quelli, vedutolo camminare sul mare, immaginarono fosse un fantasma e gridarono, ché tutti l'avevano visto e ne erano spaventati. Ma subito rivolse loro la parola, dicendo: «Coraggio, son io, non temete». E montò nella barca, da loro, e il vento cessò. E più che mai dentro di sé stupivano; perché non avevano capito il miracolo della moltiplicazione dei pani, tanto il loro cuore era accecato. Attraversato poi il lago, vennero nella terra di Genezaret e vi sbarcarono. E come furono a terra, subito la gente lo riconobbe. E, percorrendo tutti i dintorni, cominciarono a portare gli infermi sui loro lettucci, dovunque udivano che egli fosse. E dappertutto ove giungeva, campagne, villaggi, o città che fossero, posavano gli infermi per le piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno il lembo della veste; e quanti lo toccarono furono guariti.

OFFERTORIUM
Ps 118:154 ; 118:125
Dómine, vivífica me secúndum elóquium tuum: ut sciam testimónia tua.

Signore, secondo la tua promessa, dammi vita. Fammi comprendere i tuoi insegnamenti.

SECRETA
Súscipe, Dómine, sacrifícium, cuius te voluísti dignánter immolatióne placári: præsta, quaesumus; ut, huius operatióne mundáti, beneplácitum tibi nostræ mentis offerámus afféctum. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Accetta, o Signore, il sacrificio dalla cui immolazione benignamente hai voluto essere placato, e fa', te ne preghiamo, che purificati da esso, ti sia gradito l'amore che ti offriamo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE QUADRAGESIMA
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vitia cómprimis, mentem élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtù e premii: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo

COMMUNIO
Ps 2:11-12
Servite Dómino in timóre, et exsultáte ei cum tremóre: apprehéndite disciplínam, ne pereátis de via iusta.

Servite il Signore con timore filiale, ed onoratelo con tremore; abbracciate la sua Legge al fine di non smarrire la giusta via.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Coeléstis vitæ múnere vegetáti, quaesumus, Dómine: ut, quod est nobis in præsénti vita mystérium, fiat æternitátis auxílium. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Nutriti dal dono di celeste vita, ti preghiamo. o Signore, che ciò che ora è per noi un mistero, ci sia di aiuto per l'eternità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

ORATIO SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte cápita vestra Deo.
Fidéles tui, Deus, per tua dona firméntur: ut éadem et percipiéndo requírant, et quæréndo sine fine percípiant. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a Dio.
Siano, o Signore, i tuoi fedeli confermati da questi doni, si che ricevendoli, li bramino; e bramandoli continuino a ricevetti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.