venerdì 23 febbraio 2018

Lunedì della Seconda Settimana di Quaresima - Stazione a San Clemente

La liturgia odierna riflette le vicende della Chiesa durante la persecuzione di Nerone e di Domiziano, di cui fu prima spettatore e poi vittima Papa san Clemente, titolare della basilica stazionale. La Chiesa nel tempo quaresimale ci invita a coltivare le virtù, specialmente l'umiltà, e ad accogliere gl'insegnamenti del Cristo, per poter fruire della misericordia divina ed essere fatti oggetto di perdono. Non dobbiamo seguire gli Ebrei che nella oro superbia accecante rigettarono il Cristo e perirono nei loro peccati.


INTROITUS
Ps 25:11-12.- Rédime me, Dómine, et miserére mei: pes enim meus stetit in via recta: in ecclésiis benedícam Dóminum.  ~~  Ps 25:1.- Iúdica me, Dómine, quóniam ego in innocéntia mea ingréssus sum: et in Dómino sperans, non infirmábor.  ~~  Glória  ~~  Rédime me, Dómine, et miserére mei: pes enim meus stetit in via recta: in ecclésiis benedícam Dóminum.

Ps 25:11-12.- Signore, liberami e fammi grazia. Il mio piede si è posato sul piano; nelle adunanze benedirò il Signore.  ~~  Ps 25:1.- Fammi giustizia, o Signore, perché son vissuto con rettitudine; nel Signore ho confidato, senza esitare.  ~~  Gloria  ~~  Signore, liberami e fammi grazia. Il mio piede si è posato sul piano; nelle adunanze benedirò il Signore.

ORATIO
Orémus.
Præsta, quaesumus, omnípotens Deus: ut fámilia tua, quæ se, affligéndo carnem, ab aliméntis ábstinet: sectándo iustítiam, a culpa ieiúnet. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio onnipotente, concedi alla tua famiglia, che si astiene dal cibo per mortificare la carne, di astenersi pure dalla colpa praticando la giustizia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Daniélis Prophétæ.
Dan 9:15-19
In diébus illis: Orávit Dániel Dóminum, dicens: Dómine, Deus noster, qui eduxísti pópulum tuum de terra Ægýpti in manu forti, et fecísti tibi nomen secúndum diem hanc; peccávimus, iniquitátem fécimus, Dómine, in omnem iustítiam tuam: avertátur, óbsecro, ira tua et furor tuus a civitáte tua Ierúsalem et monte sancto tuo. Propter peccáta enim nostra et iniquitátes patrum nostrórum. Ierúsalem et pópulus tuus in oppróbrium sunt ómnibus per circúitum nostrum. Nunc ergo exáudi, Deus noster, oratiónem servi tui et preces eius: et osténde fáciem tuam super sanctuárium tuum, quod desértum est, propter temetípsum. Inclína, Deus meus, aurem tuam, et audi: áperi óculos tuos, et vide desolatiónem nostram et civitátem, super quam invocátum est nomen tuum: neque enim in iustificatiónibus nostris prostérnimus preces ante fáciem tuam, sed in miseratiónibus tuis multis. Exáudi, Dómine, placáre, Dómine: atténde et fac: ne moréris propter temetípsum, Deus meus: quia nomen tuum invocátum est super civitátem et super pópulum tuum, Dómine, Deus noster.

In quei giorni Daniele profeta pregò il Signore dicendo: «Signore Dio nostro, che traesti il tuo popolo dall'Egitto con potenza, e ti facesti un nome quale ora possiedi: noi abbiamo peccato, abbiamo commesso il peccato contro ogni tuo comandamento. Signore, te ne prego, allontana l'ira e il tuo furore dalla tua città, Gerusalemme, dal tuo monte santo, ché, a causa dei nostri peccati e delle iniquità dei padri nostri, Gerusalemme e il tuo popolo sono lo scherno di tutti quelli che ci stanno d'intorno. Ed ora, esaudisci, o Dio nostro, la preghiera del tuo servo, le sue suppliche, e per tuo onore rivolgi la tua faccia al tuo santuario devastato. O mio Dio, porgi il tuo orecchio ed ascolta, apri i tuoi occhi e mira la nostra desolazione, e la città che ha avuto nome da te. Non appoggiati alla nostra giustizia, ma fiduciosi nelle tue molte misericordie, umiliamo davanti a te queste preghiere. Ascoltale, o Signore; placati, o Signore; guarda e mettiti all'opera; pel tuo onore, non tardare, o mio Dio, perché la città e il popolo tuo han nome da te».

GRADUALE
Ps 69:6; 69:3
Adiútor meus et liberátor meus esto: Dómine, ne tardáveris.
V. Confundántur et revereántur inimíci mei, qui quærunt ánimam meam.

Sii il mio sostegno ed il mio liberatore; Signore, non tardare.
V. Restino confusi i miei nemici e pieni di vergogna quanti insidiano all'anima mia.

TRACTUS
Ps 102:10
Dómine, non secúndum peccáta nostra, quæ fécimus nos: neque secúndum iniquitátes nostras retríbuas nobis
Ps 78:8-9
Dómine, ne memíneris iniquitátum nostrárum antiquárum: cito antícipent nos misericórdiæ tuæ, quia páuperes facti sumus nimis. (Hic genuflectitur)
V. Adiuva nos, Deus, salutáris noster: et propter glóriam nóminis tui, Dómine, líbera nos: et propítius esto peccátis nostris, propter nomen tuum.

Non trattarci, Signore, secondo i nostri errori, non punirci secondo le nostre colpe.
V. Non ricordarti con noi delle colpe antiche: presto ci venga incontro il tuo affetto, perché siamo molto deboli.
V. Aiutaci, o Dio della salvezza: e per la gloria del tuo nome, liberaci, Signore: e perdona i nostri errori per amore del tuo nome.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Ioánnem.
Ioann 8:21-29
In illo témpore: Dixit Iesus turbis Iudæórum: Ego vado, et quærétis me, et in peccáto vestro moriémini. Quo ego vado, vos non potéstis veníre. Dicébant ergo Iudaei: Numquid interfíciet semetípsum, quia dixit: Quo ego vado, vos non potéstis veníre? Et dicébat eis: Vos de deórsum estis, ego de supérnis sum. Vos de mundo hoc estis, ego non sum de hoc mundo. Dixi ergo vobis, quia moriémini in peccátis vestris: si enim non credidéritis, quia ego sum, moriémini in peccáto vestro. Dicébant ergo ei: Tu quis es? Dixit eis Iesus: Princípium, qui et loquor vobis. Multa habeo de vobis loqui et iudicáre. Sed qui me misit, verax est: et ego quæ audívi ab eo, hæc loquor in mundo. Et non cognovérunt, quia Patrem eius dicébat Deum. Dixit ergo eis Iesus: Cum exaltavéritis Fílium hóminis, tunc cognoscétis quia ego sum, et a meípso fácio nihil: sed, sicut dócuit me Pater, hæc loquor: et qui me misit, mecum est, et non relíquit me solum: quia ego, quæ plácita sunt ei, fácio semper.

In quel tempo: disse Gesù alle turbe dei Giudei: «Quanto a me, io me ne vado, e voi invano mi cercherete, e morrete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevan perciò i Giudei: «Vuol forse suicidarsi, che dice: “Dove io vado non potete venire?”. Ed egli replicò loro: «Voi siete di quaggiù: io sono di lassù. Voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo: perciò vi ho detto che morrete nei vostri peccati; perché se non credete chi “Io sono” morrete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «E chi sei tu?». Gesù rispose loro: «Precisamente quello che continuo a dirvi. Molto ho da dire e condannare in voi, ma Colui che m'ha mandato è verace, ed io annuncio al mondo quanto ho da Lui udito». E non intesero che parlava di suo Padre, Dio. Disse dunque loro Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete chi “Io sono”, e che niente faccio da me, e che dico quello che il Padre mi ha insegnato. Chi mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre quanto piace a Lui».

OFFERTORIUM
Ps 15:7; 15:8
Benedícam Dóminum, qui tríbuit mihi intelléctum: providébam Dóminum in conspéctu meo semper: quóniam a dextris est mihi, ne commóvear.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio. Avanti a me ho presente Dio in perpetuo: poiché Egli sta alla mia destra, io resterò sempre saldo.

SECRETA
Hæc hóstia, Dómine, placatiónis et laudis, tua nos protectióne dignos effíciat. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

O Signore, questa ostia di propiziazione e di lode, ci faccia degni della tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE QUADRAGESIMA
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vitia cómprimis, mentem élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtù e premii: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo

COMMUNIO
Ps 8:2
Dómine, Dóminus noster, quam admirábile est nomen tuum in univérsa terra!

O Eterno nostro Dio, quant'è mirabile il tuo Nome su tutta la terra!

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Hæc nos commúnio, Dómine, purget a crímine: et coeléstis remédii fáciat esse consórtes. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Signore, questa Comunione ci purifichi dalle colpe e ci faccia degni del celeste rimedio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

ORATIO SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte cápita vestra Deo.
Adésto supplicatiónibus nostris, omnípotens Deus: et, quibus fidúciam sperándæ pietátis indúlges; consuétæ misericórdiæ tríbue benígnus efféctum. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a Dio.
O Dio onnipotente, ascolta le nostre suppliche; e a coloro cui dai fiducia di sperare pietà, concedi benigno il frutto della consueta misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.