La stazione
odierna fu istituita da papa san Gregorio II (715-731). L'Introito è mutato
dalla messa festiva di san Lorenzo che si riferisce allo splendore della basilica
del Verano e il Graduale è la preghiera che il medesimo santo Martire elevò al
Cielo mentre bruciava sulla graticola. Preghiera che ottenne, a detta degli
antichi Padri, il trionfo della Croce sugli idoli della Gentilità. Quest’ultima
è figurata dalla Cananea del Vangelo, la quale si rivolge a Gesù mossa dall’ammirazione
verso la sua condotta sommamente austera. Anche a noi la quaresima deve
ispirare sentimenti di austerità: con la stessa fiducia di questa donna non
dobbiamo temere le asperità ma, confidando nell’aiuto di Dio, assoggettarci
alla legge santissima del Signore per fruire della “vera vita” profetizzata da Ezechiele.
INTROITUS
Ps 95:6.- Conféssio et pulchritúdo in conspéctu eius: sánctitas et magnificéntia in
sanctificatióne eius. ~~ Ps 95:1.- Cantáte Dómino cánticum novum: cantáte Dómino, omnis terra. ~~ Glória ~~ Conféssio et pulchritúdo in conspéctu
eius: sánctitas et magnificéntia in sanctificatióne eius.
Ps 95:6. - Maestà e splendore alla presenza di
Dio; forza e bellezza è nel suo Santuario. ~~ Ps 95:1.- Cantate
al Signore un cantico nuovo; la terra tutta canti a Dio. ~~ Gloria ~~ Maestà
e splendore alla presenza di Dio; forza e bellezza è nel suo Santuario.
ORATIO
Orémus.
Devotiónem
pópuli tui, quaesumus, Dómine, benígnus inténde: ut, qui per abstinéntiam
macerántur in córpore, per fructum boni óperis reficiántur in mente.Per Dominum
nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O
Signore, guarda benigno la devozione del tuo popolo; e fa' che, mentre con l'astinenza
si mortifica nel corpo, col frutto delle buone opere si fortifichi nell'anima.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con
te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio
Ezechiélis Prophétæ.
Ezech 18:1-9
In
diébus illis: Factus est sermo Dómini ad me, dicens: Quid est, quod inter vos
parábolam vértitis in provérbium istud in terra Israël, dicéntes: Patres
comedérunt uvam acérbam, et dentes filiórum obstupéscunt? Vivo ego, dicit
Dóminus Deus, si erit ultra vobis parábola hæc in provérbium in Israël. Ecce,
omnes ánimæ meæ sunt: ut ánima patris, ita et ánima fílii mea est: ánima, quæ
peccáverit, ipsa moriétur. Et vir si fúerit iustus, et fécerit iudícium et
iustítiam, in móntibus non coméderit, et óculos suos non leváverit ad idóla
domus Israël: et uxórem próximi sui non violáverit, et ad mulíerem menstruátam
non accésserit: et hóminem non contristáverit: pignus debitóri reddíderit, per
vim nihil rapúerit: panem suum esuriénti déderit, et nudum operúerit
vestiménto: ad usúram non commodáverit, et ámplius non accéperit: ab iniquitáte
avértent manum suam, et iudícium verum fécerit inter virum et virum: in
præcéptis meis ambuláverit, et iudícia mea custodíerit, ut fáciat veritátem: hic
iustus est, vita vivet, ait Dóminus omnípotens.
In quei giorni il Signore mi indirizzò la sua parola
dicendo: «Perché tra voi circola questo proverbio a proposito della terra
d'Israele, e dite: “I padri mangiarono l'uva acerba e si sono allegati i denti
ai figlioli?”. In verità, dice il Signore, questa parabola non sarà più un
proverbio applicato ad Israele. Ecco che tutte le anime sono mie, quella del
padre, come quella del figlio, è mia l'anima che avrà peccato, quella morrà. Se
un uomo sarà giusto, e vivrà secondo il diritto e la giustiziai se non
parteciperà a banchetti idolatri, non alzerà i suoi occhi agli idoli della casa
d'Israele; se rispetterà la donna d'altri e avrà riguardo alla sua; non
offenderà nessuno, renderà il pegno al debitore, non commetterà rapine, darà il
suo pane all'affamato, rivestirà l'ignudo, non riceverà più di quanto ha dato,
ritrarrà la sua mano dall'iniquità, giudicherà con verità tra uomo e uomo,
camminerà nei miei precetti e osserverà le mie leggi, operando con fedeltà, questi
è giusto e vivrà di vera vita», dice il Signore Dio.
GRADUALE
Ps 16:8; 16:2
Custódi
me, Dómine, ut pupíllam óculi: sub umbra alárum tuárum prótege me.
V. De vultu tuo
iudícium meum pródeat: óculi tui vídeant æquitátem.
Custodiscimi, Signore, come la pupilla dell'occhio, proteggimi all'ombra delle tue ali.
V. Dal tuo volto proceda il mio giudizio, i tuoi occhi
contemplino cose giuste.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 15:21-28
In
illo témpore: Egréssus Iesus secéssit in partes Tyri et Sidónis. Et ecce,
múlier Chananaea a fínibus illis egréssa clamávit, dicens ei: Miserére mei,
Dómine, fili David: fília mea male a dæmónio vexátur. Qui non respóndit ei
verbum. Et accedéntes discípuli eius rogábant eum, dicéntes: Dimítte eam; quia
clamat post nos. Ipse autem respóndens, ait: Non sum missus nisi ad oves, quæ
periérunt domus Israël. At illa venit, et adorávit eum, dicens: Dómine, ádiuva
me. Qui respóndens, ait: Non est bonum sumere panem filiórum, et míttere
cánibus. At illa dixit: Etiam, Dómine: nam et catélli edunt de micis, quæ
cadunt de mensa dominórum suórum. Tunc respóndens Iesus, ait illi: O múlier,
magna est fides tua: fiat tibi, sicut vis. Et sanáta est fília eius ex illa
hora.
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò nelle parti
di Tiro e di Sidone. Ed ecco una donna Cananea, venuta da quei dintorni, si
mise a gridare: «Abbi pietà di me, o Signore, Figlio di David: la mia figliola
è crudelmente tormentata dal demonio». Ma Egli non le rispose parola. E i suoi
discepoli, accostatisi a lui, lo pregavan dicendo: «Licenziala, ché ci grida
dietro». Ed egli disse: «Non son mandato che alle pecore perdute della casa
d'Israele». Ma quella venne e si prostrò dicendo: «Signore, aiutami». Le
rispose: «Non è bene prendere il pane dei figlioli e gettarlo ai cani». Ed
essa: «Dici bene, Signore, ma anche i cagnolini mangiano delle briciole che
cadono dalla mensa dei loro padroni». Allora Gesù le disse: «O donna, è grande
la tua fede, ti sia fatto come desideri». E da quel, momento la sua figlia fu
guarita.
OFFERTORIUM
Ps 33:8-9
Immíttet
Angelus Dómini in circúitu timéntium eum, et erípiet eos: gustáte, et vidéte,
quóniam suávis est Dóminus.
L'angelo del Signore circonda e salva chi teme
il Signore. Gustate e vedete come è buono il Signore.
SECRETA
Sacrifícia,
Dómine, quaesumus, propénsius ista nos salvent, quæ medicinálibus sunt
institúta ieiúniis. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum
vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
Ti preghiamo, o Signore, perché questi sacrifici ci
salvino più efficacemente, preparati come sono dal digiuno medicinale. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRÆFATIO DE QUADRAGESIMA
Vere
dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias
ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio
vitia cómprimis, mentem élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum,
Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes,
tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia
exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas,
deprecámur, súpplici confessióne dicéntes
È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che
noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre
Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno corporale raffreni i vizii, sollevi
la mente, largisci virtù e premii: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui,
la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le
Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime
esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre
supplici confessiamo dicendo
COMMUNIO
Ioann 6:52
Panis,
quem ego dédero, caro mea est pro saeculi vita.
Il
pane che vi avrò dato è la mia carne per la vita del mondo.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Tuórum
nos, Dómine, largitáte donórum, et temporálibus attólle præsídiis, et rénova
sempitérnis. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit
et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Per l'abbondanza dei tuoi doni, o Signore, sostienici con
aiuti temporali e rinnovaci con quelli eterni. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli.. Amen.
ORATIO
SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte
cápita vestra Deo.
Da,
quaesumus, Dómine, pópulis christiánis: et, quæ profiténtur, agnóscere, et
coeléste munus dilígere, quod frequéntant. Per Dominum nostrum Iesum Christum,
Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per
omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a Dio.
Concedi, o Signore, ai popoli cristiani di conoscere bene
le verità che professano, e di amare di più i celesti misteri che frequentano.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con
te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.