Tutto il popolo cristiano nutriva una
tenera fede nell’Immacolata Concezione della Vergine Maria, ma in modo
particolare ne era animata la Spagna, grazie soprattutto alla predicazione
Francescana. Animato da un tale entusiasmo dei suoi sudditi, Filippo III
inviava a Paolo V una supplica affinché venisse a definire dommaticamente
questa verità della Santa Fede Cattolica. Sotto l’alto patronato
dell’Immacolata furono posti tutti i Regni delle Spagne, fra cui il nostro di
Sardegna. Nel 1632 quindi, le Corti generali presiedute dal viceré di Sardegna
e vescovo di Alghero don Gaspare Prieto stabilirono di offrire a Dio in tributo
d’onore verso la Madre sua un pubblico e solenne giuramento di credere,
insegnare e difendere sempre la dottrina della sua Concezione Immacolata. La
cerimonia fu celebrata nella Cattedrale di Cagliari il 7 marzo 1632 alla
presenza dei Tre Stamenti del Regno. Il Voto fu riconfermato nel 1656 quando l’Immacolata fu proclamata Patrona dell’Isola.
Immacolata Concezione, Cattedrale di Alghero
Noi, don Gaspare Prieto, per la grazia di
Dio e della Santa Sede Apostolica, Vescovo di Alghero, e per Sua Maestà
Presidente e Capitano Generale, sì in nome proprio e dei tre Stamenti, che di
tutti gli abitanti di questo Regno di Sardegna, confessiamo e di tutto
cuore affermiamo il vero e naturale concepimento della Santissima
Vergine Maria, Madre di nostro Signore Gesù Cristo e nostra Signora, nel primo
istante che l'anima benedetta di lei fu creata ed unita al suo sacro corpo, in
nessuna maniera fu tocco dalla comune colpa di origine cui vanno soggetti gli
altri figliuoli d'Adamo; ma che anzi, fin dal primo momento della sua
creazione, fu sempre immacolata, pura, bella, aggradevole e santa agli occhi di
Dio, e così promettiamo, facciamo voto giuriamo a Dio onnipotente, alla
Purissima Vergine in onore della sua Concezione, ed al nostro Santo Padre
Urbano VIII ed a tutti i suoi Successori nella Sede Apostolica, per questi
quattro santi Evangeli che tocchiamo e baciamo, di credere, in ogni tempo e
luogo, tenere, insegnare e difendere la naturale e vera concezione della
Vergine purissima senza peccato originale; di non insegnare il
contrario né in parole né in iscritto, né in qualsivoglia altra
maniera, e di non permettere altresì che altri lo insegni: anzi procureremo
di attenerci sempre a quanto i nostri predecessori, seguendo le norme di
Serenissimi Re di Aragona, di gloriosa ricordanza, hanno ognora osservato e
comandato osservarsi, e di far sì che i fedeli cristiani di questo Regno di
Sardegna siano istruiti in così santa, pia e lodevole dottrina, e che per tale
la riconoscano sempre e la difendano a maggior gloria di Dio Signor nostro,
della Vergine Purissima Maria, Madre sua e Signora nostra, e al servizio della
Santa Chiesa Romana, ad esaltazione della Santa Fede Cattolica ed a salvezza
delle anime nostre. Così sia.
[Fonte: Damiano Filia, Sardegna Cristiana, Volume II]