La liturgia della Domenica odierna ci parla del
combattimento spirituale contro il Diavolo e i suoi satelliti e dei mezzi che Dio ci propone per
affrontarlo. Ogni cristiano, come Giobbe, è esposto agli attacchi del diavolo
ed è chiamato a combattere. Nostri modelli e nostri alleati sono anzitutto l'Immacolata, ab aeterno nemica di Satana, e il santo Arcangelo Michele
che combatté e precipitò nell’inferno colui che in Cielo negò l’obbedienza all’Altissimo. Nostre armi sono la frequenza dei Sacramenti, la preghiera costante, la mortificazione,
l’odio del peccato e soprattutto l’umiltà e la carità fraterna. Dio nella
Redenzione ci ha ottenuto la remissione di ogni peccato, debito nostro nei suoi
confronti, ci ha strappati dalla schiavitù dell’inferno; ma per meritare queste
perdono allo stesso modo noi pure dobbiamo perdonare i nostri fratelli, anche
se è arduo. Non ci spaventi però l’asprezza dei combattimenti della vita: Dio è
con noi e ci aiuterà a uscire in amicizia con lui dall’Egitto di questa vita
terrena per accoglierci in Paradiso.
INTROITUS
Esth 13:9; 13:10-11.- In voluntáte tua, Dómine,
univérsa sunt pósita, et non est, qui possit resístere voluntáti tuæ: tu enim
fecísti ómnia, coelum et terram et univérsa, quæ coeli ámbitu continéntur:
Dominus universórum tu es. ~~ Ps 118:1.- Beáti immaculáti in via: qui ámbulant
in lege Dómini. ~~ Glória ~~ In voluntáte
tua, Dómine, univérsa sunt pósita, et non est, qui possit resístere voluntáti
tuæ: tu enim fecísti ómnia, coelum et terram et univérsa, quæ coeli ámbitu
continéntur: Dominus universórum tu es.
Esth 13:9; 13:10-11.- Nel tuo dominio, o Signore, sono
tutte le cose, e non vi è chi possa resistere al tuo volere: Tu facesti tutto,
il cielo, la terra e tutto quello che è contenuto nel giro dei cieli: Tu sei il
Signore di tutte le cose. ~~ Ps 118:1.- Beati gli uomini di condotta integra: che
procedono secondo la legge del Signore. ~~ Gloria ~~ Nel tuo dominio, o Signore, sono tutte le cose, e non vi è chi possa
resistere al tuo volere: Tu facesti tutto, il cielo, la terra e tutto quello
che è contenuto nel giro dei cieli: Tu sei il Signore di tutte le cose.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Famíliam tuam, quaesumus, Dómine, contínua pietáte
custódi: ut a cunctis adversitátibus, te protegénte, sit líbera, et in bonis
áctibus tuo nómini sit devóta. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum:
qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Custodisci, Te ne preghiamo, o Signore, con incessante
pietà, la tua famiglia: affinché, mediante la tua protezione, sia libera da
ogni avversità, e nella pratica delle buone opere sia devota al tuo nome. Per
il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Lectio Epistolæ beáti Pauli Apóstoli ad Ephésios.
Ephes 6:10-17
Fratres: Confortámini in Dómino et in poténtia
virtútis eius. Indúite vos armatúram Dei, ut póssitis stare advérsus insídias
diáboli. Quóniam non est nobis colluctátio advérsus carnem et sánguinem: sed
advérsus príncipes et potestátes, advérsus mundi rectóres tenebrárum harum,
contra spirituália nequítiae, in coeléstibus. Proptérea accípite armatúram Dei,
ut póssitis resístere in die malo et in ómnibus perfécti stare. State ergo
succíncti lumbos vestros in veritáte, et indúti lorícam iustítiæ, et calceáti pedes
in præparatióne Evangélii pacis: in ómnibus suméntes scutum fídei, in quo
póssitis ómnia tela nequíssimi ígnea exstínguere: et gáleam salútis assúmite:
et gládium spíritus, quod est verbum Dei.
Fratelli: Fortificatevi nel Signore e nella potenza
della sua virtù. Rivestitevi dell’armatura di Dio, affinché possiate resistere
alle insidie del demonio. Non abbiamo infatti da lottare contro la carne e il
sangue, ma contro i principi e le potestà, contro i dominanti di questo mondo
tenebroso, contro gli spiriti maligni dell’aria. Per questo prendete tutti
l’armatura di Dio, onde possiate resistere nel giorno cattivo, e, avendo tutto
eseguito, rimanere fermi. Tenete cinti i vostri lombi con la verità;
rivestitevi della corazza di giustizia; calzate i piedi con la prontezza per
annunziare il Vangelo di pace; soprattutto date di mano allo scudo della fede,
col quale possiate estinguere tutti gli infuocati dardi del maligno: e prendete
l’elmo della salute, e la spada dello spirito, che è la parola di Dio.
GRADUALE
Ps 89:1-2
Dómine, refúgium factus es nobis, a generatióne et
progénie.
V. Priúsquam montes fíerent aut formarétur terra et
orbis: a saeculo et usque in saeculum tu es, Deus.
O Signore, Tu sei il nostro rifugio: di generazione in
generazione.
V. Prima che i monti fossero, o che si formasse il
mondo e la terra: da tutta l’eternità e sino alla fine dei secoli, Tu sei, o
Dio.
ALLELUIA
Allelúia, allelúia
Ps 113:1
In éxitu Israël de Ægýpto, domus Iacob de pópulo
bárbaro. Allelúia.
Alleluia, alleluia.
Quando Israele uscì dall’Egitto, e la casa di Giacobbe
dal popolo straniero. Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ☩ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 18:23-35
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam
hanc: Assimilátum est regnum coelórum hómini regi, qui vóluit ratiónem pónere
cum servis suis. Et cum coepísset ratiónem pónere, oblátus est ei unus, qui
debébat ei decem mília talénta. Cum autem non habéret, unde rédderet, iussit
eum dóminus eius venúmdari et uxórem eius et fílios et ómnia, quæ habébat, et
reddi. Prócidens autem servus ille, orábat eum, dicens: Patiéntiam habe in me,
et ómnia reddam tibi. Misértus autem dóminus servi illíus, dimísit eum et
débitum dimísit ei. Egréssus autem servus ille, invénit unum de consérvis suis,
qui debébat ei centum denários: et tenens suffocábat eum, dicens: Redde, quod
debes. Et prócidens consérvus eius, rogábat eum, dicens: Patiéntiam habe in me,
et ómnia reddam tibi. Ille autem nóluit: sed ábiit, et misit eum in cárcerem,
donec rédderet débitum. Vidéntes autem consérvi eius, quæ fiébant, contristáti
sunt valde: et venérunt et narravérunt dómino suo ómnia, quæ facta fúerant.
Tunc vocávit illum dóminus suus: et ait illi: Serve nequam, omne débitum dimísi
tibi, quóniam rogásti me: nonne ergo opórtuit et te miseréri consérvi tui,
sicut et ego tui misértus sum? Et irátus dóminus eius, trádidit eum tortóribus,
quoadúsque rédderet univérsum débitum. Sic et Pater meus coeléstis fáciet
vobis, si non remiséritis unusquísque fratri suo de córdibus vestris.
In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli questa
parabola: Il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi
servi. E avendo iniziato a fare i conti, gli fu presentato uno che gli era
debitore di diecimila talenti. Ma non avendo costui modo di pagare, il padrone
comandò che fosse venduto lui, sua moglie, i figli e quanto aveva, e così fosse
saldato il debito. Il servo, però, gettatosi ai suoi piedi, lo supplicava: Abbi
pazienza con me, e ti renderò tutto. Mosso a pietà, il padrone lo liberò, condonandogli
il debito. Ma il servo, partito da lì, trovò uno dei suoi compagni che gli
doveva cento denari: e, presolo per la gola, lo strozzava dicendo: Pagami
quello che devi. E il compagno, prostratosi ai suoi piedi, lo supplicava: Abbi
pazienza con me, e ti renderò tutto. Ma quegli non volle, e lo fece mettere in
prigione fino a quanto lo avesse soddisfatto. Ora, avendo gli altri compagni
veduto tal fatto, se ne attristarono grandemente e andarono a riferire al
padrone tutto quello che era avvenuto. Questi allora lo chiamò a sé e gli
disse: Servo iniquo, io ti ho condonato tutto quel debito, perché mi hai
pregato: non dovevi dunque anche tu aver pietà di un tuo compagno, come io ho
avuto pietà di te? E sdegnato, il padrone lo diede in mano ai carnefici fino a
quando non avesse pagato tutto il debito. Lo stesso farà con voi il Padre mio
celeste, se ognuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello.
Credo
OFFERTORIUM
Iob 1.1
Vir erat in terra Hus, nómine Iob: simplex et rectus
ac timens Deum: quem Satan pétiit ut tentáret: et data est ei potéstas a Dómino
in facultátes et in carnem eius: perdidítque omnem substántiam ipsíus et
fílios: carnem quoque eius gravi úlcere vulnerávit.
Vi era, nella terra di Hus, un uomo chiamato Giobbe,
semplice, retto e timorato di Dio. Satana chiese di tentarlo e dal Signore gli
fu dato il potere sui suoi beni e sul suo corpo. Egli perse tutti i suoi beni e
i suoi figli, e il suo corpo fu colpito da gravi ulcere.
SECRETA
Suscipe, Dómine, propítius hóstias: quibus et te
placári voluísti, et nobis salútem poténti pietáte restítui. Per Dominum
nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Ricevi, propizio, o Signore, queste offerte con le
quali volesti essere placato e con potente misericordia restituire a noi la
salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
PRÆFATIO DE SANCTISSIMA TRINITATE
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi
semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus:
Qui cum unigénito Fílio tuo et Spíritu Sancto unus es Deus, unus es Dóminus:
non in unius singularitáte persónæ, sed in uníus Trinitáte substántiæ. Quod
enim de tua glória, revelánte te, crédimus, hoc de Fílio tuo, hoc de Spíritu
Sancto sine differéntia discretiónis sentímus. Ut in confessióne veræ
sempiternǽque Deitátis, et in persónis propríetas, et in esséntia únitas, et in
maiestáte adorétur æquálitas. Quam laudant Angeli atque Archángeli, Chérubim
quoque ac Séraphim: qui non cessant clamáre cotídie, una voce dicéntes:
È veramente degno e giusto, conveniente e salutare,
che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre
Onnipotente, Eterno Iddio: che col Figlio tuo unigenito e con lo Spirito Santo,
sei un Dio solo ed un solo Signore, non nella singolarità di una sola persona,
ma nella Trinità di una sola sostanza. Così che quanto per tua rivelazione
crediamo della tua gloria, il medesimo sentiamo, senza distinzione, e di tuo
Figlio e dello Spirito Santo. Affinché nella professione della vera e
sempiterna Divinità, si adori: e la proprietà nelle persone e l’unità
nell’essenza e l’uguaglianza nella maestà. La quale lodano gli Angeli e gli
Arcangeli, i Cherubini e i Serafini, che non cessano ogni giorno di acclamare,
dicendo ad una voce:
COMMUNIO
Ps 118:81; 118:84; 118:86
In salutári tuo ánima mea, et in verbum tuum sperávi:
quando fácies de persequéntibus me iudícium? iníqui persecúti sunt me, ádiuva
me, Dómine, Deus meus.
L’anima mia ha sperato nella tua salvezza e nella tua
parola: quando farai giustizia di coloro che mi perseguitano? Gli iniqui mi
hanno perseguitato, aiutami, o Signore, Dio mio.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Immortalitátis alimóniam consecúti, quaesumus, Dómine:
ut, quod ore percépimus, pura mente sectémur. Per Dominum nostrum Iesum
Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Ricevuto il cibo dell’immortalità, Ti preghiamo, o
Signore, affinché di ciò che abbiamo ricevuto con la bocca, conseguiamo
l’effetto con animo puro. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è
Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli. Amen.