L’8
settembre, giorno che la Santa Madre Chiesa consacra alla Natività della
Vergine, le due parrocchie di Sarule ed Orani (Diocesi di Nuoro) celebrano la
solenne festa di Nostra Signora del Monte Gonare, al cui santuario concorre
devotamente gran folla di popolo da gran parte delle Barbagie. Il santuario
sorge sulla punta centrale del monte Gonare, la più alta - circa 1.100 metri
sul livello del mare- tra i territori delle suddette parrocchie. Le origini di
esso risalgono al XII secolo e sono legate al Beato Gonario Giudice di Torres, il
quale durante il rientro da Gerusalemme giunto nel golfo di Orosei incappò col
suo veliero in una violenta tempesta che minacciava di sommergere tutti. Allora
il santo Giudice, amico di san Bernardo
e che avrebbe chiuso i suoi giorni fra i Cistercensi di
Chiaravalle, fece la promessa di
edificare un tempio alla Madonna nel lembo di terra che per primo fosse loro
apparso dell’isola, se la Vergine li avesse salvati dal naufragio. La Vergine
esaudì la preghiera: la tempesta cessò. Appressandosi alle coste della
Sardegna, mentre il litorale era ancora nascosto dalla foschia, una vetta
brillava lontana, illuminata dal sole: era la cima del monte che in seguito
sarà chiamato di Gonare. La promessa fatta in un momento così solenne fu
mantenuta: si trattava soltanto di scegliere il punto preciso dove far sorgere
il tempio promesso. La tradizione narra che il Beato, mentre saliva il monte,
incontrò un donna col suo figliolo che poi si rivelò essere la Madre di Dio.
Tutti i fedeli si recarono sul monte a rendere omaggio a Colei che aveva
salvato la vita al loro Giudice. Sulla cima del monte sorse la chiesa che inizialmente
fu di piccole dimensioni e successivamente, circa nel 1608, venne ampliata e
portata alle dimensioni attuali, occupando quasi interamente la cima del monte.
Numerosi lungo i secoli i devoti pellegrini, piccoli e grandi, ascesero il
santo monte per implorare l'aiuto della Madre di Dio, Pastora e Imperatrice del
Monte di Gonare, sicuri che nessuna richiesta sarebbe rimasta non adempiuta. A
coronamento di tanto ossequio, il 28 maggio 1972, alla presenza di tutto
l’Episcopato Sardo e di oltre 50.000 fedeli, il Vescovo di Nuoro, Mons.
Giovanni Melis, incoronò la veneratissima Statua presso il luogo che Ella
prescelse per esservi onorata.
GOSOS A NOSTRA SIGNORA DI GONARE
con la traduzione e note di Grazia Deledda
Alta
Reina Singulare,
De
su Chelu Imperadora,
O
Soberana Pastora
De
su Monte de Gonare.
In
custu monte chi Tue
Abitas,
alta Segnora,
Grassias
e benes dogn’ora
Nos
distillat dogni nue;
O
diciosu logu in ue
Est
su tou dignu abitare.
In
monte d’alta grandesa
Tenes
assentadu tronu
A
tottus dande perdonu
Cun
soberana larghesa;
Ogni
bene, ogni ricchesa
Tenes
in manos pro dare.
Cun
gloriosos risplendores
Relughes
in custu monte
Essende
de grassias fonte
De
tottu sos peccadores;
Merzedes,
grassias, favores
Benin
pro ti domandare.
Sa
Soberania tanta
Ch’in
custa montagna mostras,
Sas
nezessidades nostras
Repara,
Reina Santa;
O
Segnora, cantu est canta
Sa
tua grassia singulare.
Sas
roccas distillan perlas,
Sas
mattas grassias e donos,
Cun
milli boghes e tonos
T’acclaman
sas aves bellas,
Sas
relughentes istellas
Falan
pro ti coronare.
Chelu
si torrat su monte
Cun
sa tua alta assistenzia,
A
sa Tua digna presenzia
Si
allegrat dogni orizzonte,
Ogni
riu ed ogni fonte
Si
torrat allegru mare.
Cale
Pastora Serrana
Istas
in custa alta serra,
Essende
de Chelu e terra
Alta
Reina Soberana;
Pastora
bella e galana
Serrana
digna de amare.
Milli
grassias e bellesas,
Milli
tesoros e benes,
Segnora,
in sas manos tenes,
Sas
infinitas ricchesas;
Mare
immensu de grandesas,
Dignu
semper de alabare.
S’Angelica
Gerarchia,
Anghelos
e Cherubinos,
Patriarcas
e Serafinos
T’assistin
in cumpagnia;
Cantan
cun suave armonia
Repitinde
in su cantare.
Zente
infinita e istragna,
Bezzos,
mannos e pizzinos,
A
sos pees tuos benignos
Benin
in custa montagna,
Cun
devossione manna
Accudin
pro ti adorare.
Zegos,
toppos, istroppiados
Benin
a ue ses Tue
E
s’ind’andan dae cue
De
males remediados;
Perdonu
de sos peccados
Segnora
nos chergias dare.
Serenissima
Segnora,
Mama
de Deus singulare,
O
Soberana Pastora
De
su monte de Gonare.
|
Alta
Regina Singolare,
Del
Cielo Imperatrice,
O
Sovrana Pastora
Del
Monte di Gonare.
In
questo monte che tu
Abiti,
alta Signora,
Grazie
e beni ad ogni ora
Ci
distilla ogni nube,
E
beato luogo dove
È
il tuo degno abitare.
In
monte d’alta grandezza
Tieni
assestato trono,
A
tutti dando perdono,
Con
sovrana larghezza,
Ogni
bene e ogni ricchezza
Tieni
in mano per darci.
Con
gloriosi risplendori
Riluci
in questo monte,
Essendo
di grazie fonte
Di
tutti i peccatori;
Mercedi,
grazie, favori
Vengon
per domandare.
La
Sovranità tanta
Che
in questo montagna mostri,
Le
nostre necessità
Ripara,
Regina Santa,
O
Signore, quanto è quanta
La
tua grazia singolare.
Le
rocce stillano perle,
Le
macchie grazie e doni,
Con
mille canti e toni (musiche)
Declaman
gli uccelli belli,
Le
rilucenti stelle
Scendon
per t’incoronare.
Cielo
si torna il monte1
Con
la tua alta assistenza,
Alla
tua degna presenza
Si
rallegra ogni orizzonte,
Ogni
rio ed ogni fonte
Si
torna allegro mare2.
Quale
Pastora Serrana3
Stai
in quest’alta serra4,
Essendo
in cielo e terra
Alta
Regina Sovrana:
Pastora,
bella bella,
Serra
degna d’amare
Mille
grazie e bellezze,
Mille
tesori e beni,
Signora,
nelle mani tieni
Le
infinite ricchezze;
Mare
immenso di grandezze,
Degno
sempre di laudare.
L’angelica
gerarchia,
Angeli
e Cherubini,
Patriarchi
e Serafini
T’assistono
in compagni,
Cantano
con soave armonia
Ripetendo
nel cantare.
Gene
infinita ed estranea,
Vecchi,
grandi e ragazzi,
Ai
tuoi piedi benigni
Vengono
a questa montagna,
Con
devozione grande
Accorrono
per t’adorare.
Ciechi,
zoppi, storpiati
Vengon
dove sei tu
E
se vanno di là
Dai
mali rimediati;
Perdono
dei peccati,
Signora,
vogliaci dare.
Serenissma
Signora,
Madre
di Dio signolare,
O
Sovrana Pastora
Del
Monte di Gonare.
|
Cioè il monte pare un paradiso.
2 Si riduce ad allegro
mare.
3. Serrana, di serra.
4. Serra, luogo
boscoso e ameno. È il nome di una bellissima regione a nord-ovest di Nuoro,
piena di ubertosi pascoli e di ricchissimi boschi.