Il culto del popolo cristiano verso il
Sacratissimo Cuore di Gesù, volto ad adorare il Cuore carneo del Redentore e il
suo immenso amore per gli uomini, ha le sue basi nell’insegnamento di
sant’Alberto Magno (1200-1280), san Bonaventura (1221-1274), santa Geltrude
(1256-1302), del beato Enrico Susone (1295-1366), di santa Caterina da Siena
(1347-1380), san Pietro Canisio
(1521-1597), san Francesco di Sales (1567-1622). A san Giovanni Eudes
(1601-1680) si deve la composizione del primo ufficio liturgico in onore del
Divin Cuore, la cui festa fu per la prima volta celebrata, col beneplacito di
molti Vescovi della Francia, il 20 ottobre 1672. Quando il Signore apparve a
santa Margherita Maria tra il 1673 e il 1676 richiese che fosse istituita una
speciale festa del Sacratissimo suo Cuore da celebrarsi ogni anno il Venerdì
dopo l’Ottava del Corpus Domini. Il che avvenne quando Pio IX, il 23 agosto
1856, estese a tutta la Chiesa la festa del Sacratissimo Cuore di Gesù, già
approvata da Clemente XIII nel 1765. Leone XIII il 25 maggio 1899 consacrò al
Sacro Cuore di Gesù la Chiesa e tutto il genere umano (vedi qui). Nel 1928 Pio XI,
devotissimo cultore e propagatore del Sacro Cuore, dotò la festa di nuovi testi
e la elevò a rito doppio di I classe con ottava. Il Vicario di Cristo, contro l'eresia del laicismo o laicità, intendeva protestare "in faccia al cielo e alla terra che non v’è altro Dio che il
Signore" (Beato Cardinale Schuster, vedi qui). Pio XII infine il 15 maggio
1956 dedicò al culto del Sacro Cuore la monumentale Enciclica "Haurietis aquas". In questo fondamentale documento il Sommo Pontefice
magistralmente così insegnava sul rapporto tra il Sacro Cuore e l’Eucarista,
Sacramento e Sacrificio:«Ancor prima
di mangiare l’Ultima Cena con i suoi discepoli, al solo pensiero
dell’istituzione del Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, la cui
effusione avrebbe sancito la Nuova Alleanza, il Cuore di Gesù aveva avuto
fremiti di intensa commozione, da Lui rivelati agli Apostoli con queste parole:
"Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima di
patire" (Luc. XXII, 15); ma la sua commozione dovette raggiungere il colmo,
allorché prese del pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Questo è il mio corpo, il quale è dato a voi; fate questo in memoria di me". E
così fece col calice, dopo aver cenato. dicendo: "Questo calice è il nuovo
patto nel sangue mio, che sarà sparso per voi" (Luc. XXII, 19-20). Si può
quindi a buon diritto affermare che la divina Eucaristia, sia come Sacramento
che come Sacrificio, di cui Egli stesso è dispensatore e immolatore mediante i
suoi Ministri "da dove sorge il sole fin dove tramonta" (Mal. I, 11), come pure
il Sacerdozio, sono doni palesi del Cuore Sacratissimo di Gesù».
PROPRIUM MISSAE
Ps 32:11;
32:19.- Cogitatiónes Cordis eius in generatióne et generatiónem:
ut éruat a morte ánimas eórum et alat eos in fame. ~~ Ps
32:1 - Exsultáte, iusti, in Dómino: rectos decet collaudátio.
~~ Glória ~~ Cogitatiónes Cordis eius in generatióne et
generatiónem: ut éruat a morte ánimas eórum et alat eos in fame.
Ps 32:11;
32:19 - I disegni del Cuore del Signore durano in eterno: per strappare
le anime dalla morte e sostentarle nella carestia. ~~ Ps
32:1 - Esultate nel Signore, o giusti, la lode conviene ai
retti. ~~ Gloria. ~~ I disegni del Cuore del Signore
durano in eterno: per strappare le anime dalla morte e sostentarle nella
carestia.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus, qui
nobis in Corde Fílii tui, nostris vulneráto peccátis, infinítos dilectiónis
thesáuros misericórditer largíri dignáris: concéde, quaesumus; ut, illi devótum
pietátis nostræ præstántes obséquium, dignæ quoque satisfactiónis exhibeámus
offícium. Per eundem Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum, qui
tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Dio, che
nella tua misericordia Ti sei degnato di elargire tesori infiniti di amore nel
Cuore del Figlio Tuo, ferito per i nostri peccati: concedi, Te ne preghiamo,
che, rendendogli il devoto omaggio della nostra pietà, possiamo compiere in
modo degno anche il dovere della riparazione.Per il medesimo nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.Amen.
LECTIO
Léctio
Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Ephésios.
Eph 3:8-19
Fratres:
Mihi, ómnium sanctórum mínimo, data est grátia hæc, in géntibus evangelizáre
investigábiles divítias Christi, et illumináre omnes, quæ sit dispensátio
sacraménti abscónditi a saeculis in Deo, qui ómnia creávit: ut innotéscat
principátibus et potestátibus in coeléstibus per Ecclésiam multifórmis
sapiéntia Dei, secúndum præfinitiónem sæculórum, quam fecit in Christo Iesu,
Dómino nostro, in quo habémus fidúciam et accéssum in confidéntia per fidem
eius. Huius rei grátia flecto génua mea ad Patrem Dómini nostri Iesu Christi,
ex quo omnis patérnitas in coelis ei in terra nominátur, ut det vobis, secúndum
divítias glóriæ suæ, virtúte corroborári per Spíritum eius in interiórem
hóminem, Christum habitáre per fidem in córdibus vestris: in caritáte radicáti
et fundáti, ut póssitis comprehéndere cum ómnibus sanctis, quæ sit latitúdo, et
longitúdo, et sublímitas, et profúndum: scire étiam supereminéntem sciéntiæ
caritátem Christi, ut impleámini in omnem plenitúdinem Dei.
Fratelli: A
me, il minimo di tutti i santi è stata data questa grazia di annunziare tra le
genti le incomprensibili ricchezze di Cristo, e svelare a tutti quale sia
l’economia del mistero nascosto da secoli in Dio, che ha creato tutte cose:
onde i principati e le potestà celesti, di fronte allo spettacolo della Chiesa,
conoscano oggi la multiforme sapienza di Dio, secondo la determinazione eterna
che Egli ne fece in Cristo Gesù, Signor nostro: nel quale, mediante la fede,
abbiamo l’ardire di accedere fiduciosamente a Dio. A questo fine piego le mie
ginocchia dinanzi al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, da cui tutta la
famiglia e in cielo e in terra prende nome, affinché conceda a voi, secondo
l’abbondanza della sua gloria, che siate corroborati in virtù secondo l’uomo
interiore per mezzo del suo Spirito. Cristo abiti nei vostri cuori mediante la
fede, affinché, ben radicati e fondati nella carità, possiate con tutti i santi
comprendere quale sia la larghezza, la lunghezza e l’altezza e la profondità di
quella carità di Cristo che sorpassa ogni concetto, affinché siate ripieni di
tutta la grazia di cui Dio è pienezza inesauribile.
GRADUALE
Ps 24:8-9
Dulcis et
rectus Dóminus: propter hoc legem dabit delinquéntibus in via.
V. Díriget
mansúetos in iudício, docébit mites vias suas.
Il Signore è
buono e retto, per questo addita agli erranti la via.
V. Guida i
mansueti nella giustizia e insegna ai miti le sue vie.
ALLELUIA
Allelúia,
allelúia.
Matth. 11, 29
Tóllite
iugum meum super vos, et díscite a me, quia mitis sum et húmilis Corde, et
inveniétis réquiem animábus vestris. Allelúia.
Alleluia, alleluia. Prendete sopra di voi il mio giogo ed imparate da me, che sono mite
ed umile di Cuore, e troverete riposo alle vostre anime. Alleluia
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum
Ioánnem.
Ioannes
19:11-37
In illo
témpore: Iudaei - quóniam Parascéve erat, - ut non remanérent in cruce córpora
sábbato - erat enim magnus dies ille sábbati, - rogavérunt Pilátum, ut
frangeréntur eórum crura, et tolleréntur. Venérunt ergo mílites: et primi
quidem fregérunt crura et alteríus, qui crucifíxus est cum eo. Ad Iesum autem
cum veníssent, ut vidérunt eum iam mórtuum, non fregérunt eius crura, sed unus
mílitum láncea latus eius apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua. Et qui
vidit, testimónium perhíbuit: et verum est testimónium eius. Et ille scit quia
vera dicit, ut et vos credátis. Facta sunt enim hæc ut Scriptúra implerétur: Os
non comminuétis ex eo. Et íterum alia Scriptúra dicit: Vidébunt in quem
transfixérunt.
In quel
tempo: I Giudei, siccome era la Parasceve, acciocché i corpi non rimanessero
sulla croce durante il sabato - era un gran giorno quel sabato - pregarono
Pilato che fossero rotte loro le gambe e fossero deposti. Andarono dunque i
soldati e ruppero le gambe ad entrambi i crocifissi al fianco di Gesù. Giunti a
Gesù, e visto che era morto, non gli ruppero le gambe: ma uno dei soldati gli
aprì il fianco con una lancia, e subito ne uscì sangue e acqua. E chi vide lo
attesta: testimonianza verace di chi sa di dire il vero: affinché voi pure
crediate. Tali cose sono avvenute affinché si adempisse la Scrittura: Non
romperete alcuna delle sue ossa. E si avverasse l’altra Scrittura che dice:
Volgeranno gli sguardi a colui che hanno trafitto.
Credo
OFFERTORIUM
Ps 68:21
Impropérium
exspectávi Cor meum et misériam: et sustínui, qui simul mecum contristarétur,
et non fuit: consolántem me quæsívi, et non invéni.
Obbrobrii e
miserie si aspettava il mio Cuore; ed attesi chi si rattristasse con me: e non
vi fu; cercai che mi consolasse e non lo trovai.
SECRETA
Réspice, quaesumus,
Dómine, ad ineffábilem Cordis dilécti Fílii tui caritátem: ut quod offérimus
sit tibi munus accéptum et nostrórum expiátio delictórum. Per eundem Dominum
nostrum Iesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Guarda, Te
ne preghiamo, o Signore, all’ineffabile carità del Cuore del Tuo Figlio
diletto: affinché l’offerta che Ti facciamo sia gradita a Te e giovi ad
espiazione dei nostri peccati. Per il medesimo nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRÆFATIO DE
SACRATISSIMO CORDE IESU
Vere dignum
et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine
sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui Unigénitum tuum, in Cruce pendéntem,
láncea mílitis transfígi voluísti: ut apértum Cor, divínæ largitátis sacrárium,
torréntes nobis fúnderet miseratiónis et grátiæ: et, quod amóre nostri flagráre
numquam déstitit, piis esset réquies et poeniténtibus pater et salútis
refúgium. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus
cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine
dicéntes:
È veramente
degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti
rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai
voluto che il tuo Unigenito, pendente dalla croce, fosse trafitto dalla lancia
del soldato, così che quel cuore aperto, sacrario della divina clemenza,
effondesse su di noi torrenti di misericordia e di grazia; e che esso, che mai
ha cessato di ardere d’amore per noi, fosse pace per le anime pie e aperto
rifugio di salvezza per le anime penitenti. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli,
con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell’esercito celeste,
cantiamo l’inno della tua gloria, dicendo senza fine
COMMUNIO
Ioannes 19:34
Unus mílitum
láncea latus eius apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua.
Uno dei
soldati gli aprì il fianco con una lancia, e subito ne uscì sangue e acqua.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Praebeant
nobis, Dómine Iesu, divínum tua sancta fervórem: quo dulcíssimi Cordis tui
suavitáte percépta; discámus terréna despícere, et amáre coeléstia: Qui vivis
et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Signore
Gesù, questi santi misteri ci conferiscano il divino fervore, mediante il
quale, gustate le soavità del tuo dolcissimo Cuore, impariamo a sprezzare le
cose terrene e ad amare le cose celesti: Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio
Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.