La messa della III domenica dopo l’Epifania,
si riallaccia al tempo di Natale, pertanto la parte salmodica è un invito ad
adorare il Cristo, vero Dio e vero Uomo. Nell’Epistola san Paolo continua a inculcare
ai cristiani di tutti i tempi il modo in cui si debbono comportare per essere
veramente seguaci del Cristo. Il Vangelo ci parla della virtù di fede,
espressa dalla confidenza oltre ogni speranza umana nella potenza divina di Gesù da parte del lebbroso mondato e del centurione romano. Tutti, ebrei e pagani, per la fede nel Cristo Dio sono chiamati a far parte della Chiesa.
INTROITUS
Ps 96:7-8.- Adoráte
Deum, omnes Angeli eius: audívit, et lætáta est Sion: et exsultavérunt fíliæ
Iudae. ~~ Ps
96:1.- Dóminus regnávit, exsúltet terra: læténtur ínsulæ multæ. ~~ Glória ~~ Adoráte Deum, omnes Angeli
eius: audívit, et lætáta est Sion: et exsultavérunt fíliæ Iudae.
Ps 96:7-8.- Adorate
Dio, voi tutti Angeli suoi: Sion ha udito e se ne è rallegrata: ed hanno
esultato le figlie di Giuda. ~~ Ps 96:1.- Il Signore
regna, esulti la terra: si rallegrino le molte genti. ~~ Gloria ~~ Adorate Dio, voi tutti Angeli
suoi: Sion ha udito e se ne è rallegrata: ed hanno esultato le figlie di Giuda.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Omnípotens
sempitérne Deus, infirmitatem nostram propítius réspice: atque, ad protegéndum
nos, déxteram tuæ maiestátis exténde. Per Dominum nostrum Iesum Christum,
Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per
omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Onnipotente
e sempiterno Iddio, volgi pietoso lo sguardo alla nostra debolezza, e a nostra
protezione stendi il braccio della tua potenza. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio
Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Romános.
Rom 12:16-21
Fratres:
Nolíte esse prudéntes apud vosmetípsos: nulli malum pro malo reddéntes:
providéntes bona non tantum coram Deo, sed étiam coram ómnibus homínibus. Si
fíeri potest, quod ex vobis est, cum ómnibus homínibus pacem habéntes: Non
vosmetípsos defendéntes, caríssimi, sed date locum iræ. Scriptum est enim: Mihi
vindícta: ego retríbuam, dicit Dóminus. Sed si esuríerit inimícus tuus, ciba
illum: si sitit, potum da illi: hoc enim fáciens, carbónes ignis cóngeres super
caput eius. Noli vinci a malo, sed vince in bono malum.
Fratelli:
Non vogliate essere sapienti ai vostri occhi: non rendete male per male:
abbiate cura di fare bene non solo agli occhi di Dio, ma anche davanti agli
uomini. Se è possibile, per quanto sta da voi, siate in pace con tutti: non
difendete voi stessi, carissimi, ma date luogo all’ira. Sta scritto infatti:
Mia è la vendetta: io farò ragione, dice il Signore. Se il tuo nemico ha fame,
dagli da mangiare, se ha sete, dagli da bere: poiché, così facendo, radunerai
carboni ardenti sopra la sua testa. Non voler esser vinto dal male, ma vinci il
male col bene.
GRADUALE
Ps 101:16-17
Timébunt
gentes nomen tuum, Dómine, et omnes reges terræ glóriam tuam.
V. Quóniam ædificávit Dóminus Sion, et
vidébitur in maiestáte sua.
Le genti
temeranno il tuo nome, o Signore: tutti i re della terra la tua gloria.
V. Poiché il Signore ha edificato
Sion: e si è mostrato nella sua potenza.
ALLELUIA
Allelúia,
allelúia.
Ps 96:1
Dóminus
regnávit, exsúltet terra: læténtur ínsulæ multæ. Allelúia.
Alleluia, alleluia.
Il Signore
regna, esulti la terra: si rallegrino le molte genti. Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii
secúndum Matthaeum.
Matt 8:1-13
In illo
témpore: Cum descendísset Iesus de monte, secútæ sunt eum turbæ multæ: et ecce,
leprósus véniens adorábat eum, dicens: Dómine, si vis, potes me mundáre. Et
exténdens Iesus manum, tétigit eum, dicens: Volo. Mundáre. Et conféstim mundáta
est lepra eius. Et ait illi Iesus: Vide, némini díxeris: sed vade, osténde te
sacerdóti, et offer munus, quod præcépit Móyses, in testimónium illis. Cum
autem introísset Caphárnaum, accéssit ad eum centúrio, rogans eum et dicens:
Dómine, puer meus iacet in domo paralýticus, et male torquetur. Et ait illi
Iesus: Ego véniam, et curábo eum. Et respóndens centúrio, ait: Dómine, non sum
dignus, ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanábitur puer
meus. Nam et ego homo sum sub potestáte constitútus, habens sub me mílites, et
dico huic: Vade, et vadit; et alii: Veni, et venit; et servo meo: Fac hoc, et
facit. Audiens autem Iesus, mirátus est, et sequéntibus se dixit: Amen, dico
vobis, non inveni tantam fidem in Israël. Dico autem vobis, quod multi ab
Oriénte et Occidénte vénient, et recúmbent cum Abraham et Isaac et Iacob in
regno coelórum: fílii autem regni eiiciéntur in ténebras exterióres: ibi erit
fletus et stridor déntium. Et dixit Iesus centurióni: Vade et, sicut
credidísti, fiat tibi. Et sanátus est puer in illa hora.
In quel
tempo: Essendo Gesù disceso dal monte, lo seguirono molte turbe: ed ecco un
lebbroso che, accostatosi, lo adorava, dicendo: Signore, se vuoi, puoi
mondarmi. Gesù, stesa la mano, lo toccò, dicendo: Lo voglio. Sii Mondato. E
tosto la sua lebbra fu guarita. E Gesù gli disse: Guarda di non dirlo ad
alcuno: ma va, mostrati ai sacerdoti, e offri quanto prescritto da Mosè, onde
serva a loro di testimonianza. Entrato poi in Cafarnao, andò a trovarlo un
centurione, raccomandandosi e dicendo: Signore, il mio servo giace in casa,
paralitico, ed è malamente tormentato. E Gesù gli rispose: Verrò, e lo guarirò.
E il centurione disse: Signore, non son degno che tu entri sotto il mio tetto,
ma di’ solo una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io, sebbene
soggetto ad altri, ho sotto di me dei soldati, e dico a uno: Va', ed egli va; e
all’altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fai questo, ed egli lo fa.
Gesù, udite queste parole, ne restò ammirato, e a coloro che lo seguivano,
disse: Non ho trovato fede così grande in Israele. Vi dico perciò che molti
verranno da Oriente e da Occidente e siederanno con Abramo, Isacco e Giacobbe
nel regno dei cieli, ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre
esteriori: ove sarà pianto e stridore di denti. Allora Gesù disse al
centurione: Va', e ti sia fatto come hai creduto. E in quel momento il servo fu
guarito.
Credo
OFFERTORIUM
Ps 117:16;
117:17
Déxtera
Dómini fecit virtutem, déxtera Dómini exaltávit me: non móriar, sed vivam, et
narrábo ópera Dómini.
La destra
del Signore ha fatto prodigi, la destra del Signore mi ha esaltato: non morirò,
ma vivrò e narrerò le opere del Signore.
SECRETA
Hæc hóstia,
Dómine, quaesumus, emúndet nostra delícta: et, ad sacrifícium celebrándum,
subditórum tibi córpora mentésque sanctíficet. Per Dominum nostrum Iesum
Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Quest’ostia,
o Signore, Te ne preghiamo, ci mondi dai nostri delitti e, santificando i corpi
e le anime dei tuoi servi, li disponga alla celebrazione del sacrificio. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRÆFATIO
DE SANCTISSIMA TRINITATE
Vere dignum
et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere:
Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui cum unigénito Fílio tuo et
Spíritu Sancto unus es Deus, unus es Dóminus: non in unius singularitáte persónæ,
sed in uníus Trinitáte substántiæ. Quod enim de tua glória, revelánte te,
crédimus, hoc de Fílio tuo, hoc de Spíritu Sancto sine differéntia discretiónis
sentímus. Ut in confessióne veræ sempiternǽque Deitátis, et in persónis
propríetas, et in esséntia únitas, et in maiestáte adorétur æquálitas. Quam
laudant Angeli atque Archángeli, Chérubim quoque ac Séraphim: qui non cessant
clamáre cotídie, una voce dicéntes:
È veramente
degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti
rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: che col
Figlio tuo unigenito e con lo Spirito Santo, sei un Dio solo ed un
solo Signore, non nella singolarità di una sola persona, ma nella Trinità di
una sola sostanza. Così che quanto per tua rivelazione crediamo della tua
gloria, il medesimo sentiamo, senza distinzione, e del tuo Figlio e dello
Spirito Santo. Affinché nella professione della vera e sempiterna Divinità, si
adori: e la proprietà nelle persone e l’unità nell’essenza e l’uguaglianza
nella maestà. La quale lodano gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i
Serafini, che non cessano ogni giorno di acclamare, dicendo ad una voce
COMMUNIO
Luc 4:22
Mirabántur
omnes de his, quæ procedébant de ore Dei.
Si
meravigliavano tutti delle parole che uscivano dalla bocca di Dio.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Quos tantis,
Dómine, largíris uti mystériis: quaesumus; ut efféctibus nos eórum veráciter
aptáre dignéris. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum
vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
Amen.
Preghiamo.
O
Signore, che ci concedi di partecipare a tanto mistero, degnati, Te ne
preghiamo, di renderci atti a riceverne realmente gli effetti. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con
lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.