Con la Domenica di Settuagesima la Santa Madre Chiesa, rivestita del viola della penitenza, dà inizio al lungo cammino del popolo cristiano in preparazione della celebrazione della Passione, Morte e Risurrezione del Cristo Signore. In questo tempo Essa ci fa contemplare la caduta dell'umanità sotto il giogo del peccato; la gravità di questo; la necessità di Gesù Cristo per risorgere alla vita della grazia. L'Epistola ed il Vangelo ci insegnano che la vita del cristiano non è un cammino facile, le cui sofferenze avranno come mercede il premio eterno del Paradiso. La Stazione è a San Lorenzo fuori le Mura.
PROPRIUM MISSAE
INTROITUS
Ps 17:5; 17:6; 17:7.- Circumdedérunt me gémitus mortis, dolóres inférni
circumdedérunt me: et in tribulatióne mea invocávi Dóminum, et exaudívit de
templo sancto suo vocem meam. ~~ Ps 17:2-3.- Díligam te, Dómine, fortitúdo mea:
Dóminus firmaméntum meum, et refúgium meum, et liberátor meus. ~~ Glória ~~ Circumdedérunt me gémitus mortis, dolóres inférni
circumdedérunt me: et in tribulatióne mea invocávi Dóminum, et exaudívit de
templo sancto suo vocem meam.
Ps 17:5; 17:6; 17:7.- Mi circondavano i gemiti della morte, e i dolori
dell’inferno mi circondavano: nella mia tribolazione invocai il Signore, ed
Egli dal suo santo tempio esaudì la mia preghiera. ~~ Ps 17:2-3.- Ti amerò, o Signore, mia
forza: Signore, mio firmamento, mio rifugio e mio liberatore. ~~ Gloria ~~ Mi circondavano i gemiti della morte, e i dolori
dell’inferno mi circondavano: nella mia tribolazione invocai il Signore, ed
Egli dal suo santo tempio esaudì la mia preghiera.
ORATIO
Orémus.
Preces pópuli tui, quaesumus, Dómine, cleménter exáudi: ut, qui iuste pro
peccátis nostris afflígimur, pro tui nóminis glória misericórditer liberémur.
Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Signore, Te ne preghiamo, esaudisci clemente le preghiere del tuo popolo:
affinché, da quei peccati di cui giustamente siamo afflitti, per la gloria del
tuo nome siamo misericordiosamente liberati. Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corínthios.
1 Cor 9:24-27; 10:1-5
Fratres: Nescítis, quod ii, qui in stádio currunt, omnes quidem currunt,
sed unus áccipit bravíum? Sic cúrrite, ut comprehendátis. Omnis autem, qui in
agóne conténdit, ab ómnibus se ábstinet: et illi quidem, ut corruptíbilem
corónam accípiant; nos autem incorrúptam. Ego ígitur sic curro, non quasi in
incértum: sic pugno, non quasi áërem vérberans: sed castígo corpus meum, et in
servitútem rédigo: ne forte, cum áliis prædicáverim, ipse réprobus effíciar.
Nolo enim vos ignoráre, fratres, quóniam patres nostri omnes sub nube fuérunt,
et omnes mare transiérunt, et omnes in Móyse baptizáti sunt in nube et in mari:
et omnes eándem escam spiritálem manducavérunt, et omnes eúndem potum
spiritálem bibérunt bibébant autem de spiritáli, consequénte eos, petra: petra
autem erat Christus: sed non in plúribus eórum beneplácitum est Deo.
Fratelli: Non sapete che quelli che corrono nello stadio, tutti invero
corrono, ma uno solo riporta il premio? Così correte, in modo da guadagnarlo.
Orbene, tutti quelli che lottano nell’arena si astengono da tutto: essi per
conseguire una corona corruttibile, noi invece per una incorruttibile. Io
dunque corro, non come a caso, combatto, non come colpendo nell’aria: ma
castigo il mio corpo e lo riduco in schiavitù, affinché per avventura, pur
avendo predicato agli altri, io stesso non diventi reprobo. Non voglio infatti
che voi ignoriate, o fratelli, come i nostri padri furono tutti sotto la
nuvola, e tutti passarono per il mare, e tutti furono battezzati in Mosè, nella
nube e nel mare: e tutti mangiarono dello stesso cibo spirituale, e tutti
bevvero la stessa bevanda spirituale e bevevano della pietra spirituale che li
accompagnava: e quella pietra era il Cristo: eppure Iddio non fu contento della
maggior parte di essi.
GRADUALE
Ps 9:10-11; 9:19-20
Adiútor in opportunitátibus, in tribulatióne: sperent in te, qui novérunt
te: quóniam non derelínquis quæréntes te, Dómine,
V. Quóniam non in finem oblívio erit páuperis: patiéntia
páuperum non períbit in ætérnum: exsúrge, Dómine, non præváleat homo.
Tu sei l’aiuto opportuno nel tempo della tribolazione: abbiano fiducia in
Te tutti quelli che Ti conoscono, perché non abbandoni quelli che Ti cercano, o
Signore.
V. Poiché non sarà dimenticato per sempre il povero: la
pazienza dei miseri non sarà vana in eterno: levati, o Signore, non prevalga
l’uomo.
TRACTUS
Ps 129:1-4
De profúndis clamávi ad te. Dómine: Dómine, exáudi vocem meam.
V. Fiant aures tuæ intendéntes in oratiónem servi tui.
V. Si iniquitátes observáveris, Dómine: Dómine, quis
sustinébit?
V. Quia apud te propitiátio est, et propter legem tuam
sustínui te, Dómine.
Dal profondo ti invoco, o Signore: Signore, esaudisci la mia voce.
V. Siano intente le tue orecchie alla preghiera del tuo
servo.
V. Se baderai alle iniquità, o Signore: o Signore chi potrà
sostenersi?
V. Ma in Te è clemenza, e per la tua legge ho confidato in
Te, o Signore.
EVANGELIUM
Sequéntia ☩ sancti
Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 20:1-16
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam hanc: Simile est
regnum coelórum hómini patrifamílias, qui éxiit primo mane condúcere operários
in víneam suam. Conventióne autem facta cum operáriis ex denário diúrno, misit
eos in víneam suam. Et egréssus circa horam tértiam, vidit álios stantes in
foro otiósos, et dixit illis: Ite et vos in víneam meam, et quod iustum fúerit,
dabo vobis. Illi autem abiérunt. Iterum autem éxiit circa sextam et nonam
horam: et fecit simíliter. Circa undécimam vero éxiit, et invénit álios
stantes, et dicit illis: Quid hic statis tota die otiósi? Dicunt ei: Quia nemo
nos condúxit. Dicit illis: Ite et vos in víneam meam. Cum sero autem factum
esset, dicit dóminus víneæ procuratóri suo: Voca operários, et redde illis mercédem,
incípiens a novíssimis usque ad primos. Cum veníssent ergo qui circa undécimam
horam vénerant, accepérunt síngulos denários. Veniéntes autem et primi,
arbitráti sunt, quod plus essent acceptúri: accepérunt autem et ipsi síngulos
denários. Et accipiéntes murmurábant advérsus patremfamílias, dicéntes: Hi
novíssimi una hora fecérunt et pares illos nobis fecísti, qui portávimus pondus
diéi et æstus. At ille respóndens uni eórum, dixit: Amíce, non facio tibi
iniúriam: nonne ex denário convenísti mecum? Tolle quod tuum est, et vade: volo
autem et huic novíssimo dare sicut et tibi. Aut non licet mihi, quod volo,
fácere? an óculus tuus nequam est, quia ego bonus sum? Sic erunt novíssimi
primi, et primi novíssimi. Multi enim sunt vocáti, pauci vero elécti.
In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: Il regno dei
cieli è simile a un padre di famiglia, il quale andò di gran mattino a fissare
degli operai per la sua vigna. Avendo convenuto con gli operai un denaro al
giorno, li mandò nella sua vigna. E uscito fuori circa all’ora terza, ne vide
altri che se ne stavano in piazza oziosi, e disse loro: Andate anche voi nella
mia vigna, e vi darò quel che sarà giusto. E anche quelli andarono. Uscì di
nuovo circa all’ora sesta e all’ora nona e fece lo stesso. Circa all’ora
undicesima uscì ancora, e ne trovò altri, e disse loro: Perché state qui tutto
il giorno in ozio? Quelli risposero: Perché nessuno ci ha presi. Ed egli disse
loro: Andate anche voi nella mia vigna. Venuta la sera, il padrone della vigna disse
al suo fattore: Chiama gli operai e paga ad essi la mercede, cominciando dagli
ultimi fino ai primi. Venuti dunque quelli che erano andati circa
all’undicesima ora, ricevettero un denaro per ciascuno. Venuti poi i primi,
pensarono di ricevere di più: ma ebbero anch’essi un denaro per uno. E
ricevutolo, mormoravano contro il padre di famiglia, dicendo: Questi ultimi
hanno lavorato un’ora e li hai eguagliati a noi che abbiamo portato il peso
della giornata e del caldo. Ma egli rispose ad uno di loro, e disse: Amico, non
ti faccio ingiustizia, non ti sei accordato con me per un denaro? Prendi quel
che ti spetta e vattene: voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te. Non
posso dunque fare come voglio? o è cattivo il tuo occhio perché io son buono?
Così saranno, ultimi i primi, e primi gli ultimi. Molti infatti saranno i
chiamati, ma pochi gli eletti.
Credo
OFFERTORIUM
Ps 91:2
Bonum est confitéri Dómino, et psállere nómini tuo, Altíssime.
È bello lodare il Signore, e inneggiare al tuo nome, o Altissimo.
SECRETA
Munéribus nostris, quaesumus, Dómine, precibúsque suscéptis: et coeléstibus
nos munda mystériis, et cleménter exáudi. Per Dominum nostrum Iesum Christum,
Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per
omnia saecula saeculorum. Amen.
O Signore, Te ne preghiamo, ricevuti i nostri doni e le nostre preghiere,
purificaci coi celesti misteri e benevolmente esaudiscici. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con
lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
COMMUNIO
Ps 30:17-18
Illúmina fáciem tuam super servum tuum, et salvum me fac in tua
misericórdia: Dómine, non confúndar, quóniam invocávi te.
Rivolgi al tuo servo la luce del tuo volto, salvami con la tua
misericordia: che non abbia a vergognarmi, o Signore, di averti invocato.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Fidéles tui, Deus, per tua dona firméntur: ut eadem et percipiéndo
requírant, et quæréndo sine fine percípiant. Per Dominum nostrum Iesum
Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
I tuoi fedeli, o Dio, siano confermati mediante i tuoi doni: affinché,
ricevendoli ne diventino bramosi, e bramandoli li conseguano senza fine. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.