La
Chiesa vuole oggi inculcare ai fedeli la virtù di prudenza: bisogna essere
prudenti come serpenti e al contempo come colombe avendo come unico fine il
raggiungimento del Paradiso, fine per cui ogni uomo è stato creato e redento.
Corrispondendo all'influsso della Grazia dobbiamo trasformare le nostre vite
nella santità dei figli di Dio.
INTROITUS
Ps 47:10-11.-
Suscépimus, Deus, misericórdiam tuam in médio templi tui: secúndum nomen tuum,
Deus, ita et laus tua in fines terræ: iustítia plena est déxtera tua.
~~ Ps 47:2.- Magnus Dóminus, et laudábilis nimis: in civitate
Dei nostri, in monte sancto eius. ~~ Glória ~~
Suscépimus, Deus, misericórdiam tuam in médio templi tui: secúndum nomen tuum,
Deus, ita et laus tua in fines terræ: iustítia plena est déxtera tua.
Ps 47:10-11.- Abbiamo
ricevuto, o Dio, la tua misericordia nel tuo tempio; la tua lode, come si
conviene al tuo nome, si stende fino alle estremità della terra: la tua destra
è piena di giustizia. ~~ Ps 47:2.- Grande è il Signore,
e degnissimo di lode nella sua città e nel suo santo monte. ~~
Gloria ~~ Abbiamo ricevuto, o Dio, la tua misericordia nel tuo
tempio; la tua lode, come si conviene al tuo nome, si stende fino alle
estremità della terra: la tua destra è piena di giustizia.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Largíre
nobis, quaesumus, Dómine, semper spíritum cogitándi quæ recta sunt, propítius
et agéndi: ut, qui sine te esse non póssumus, secúndum te vívere valeámus. Per
Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Concedici
propizio, Te ne preghiamo, o Signore, di pensare ed agire sempre rettamente;
cosí che noi, che senza di Te non possiamo esistere, secondo Te possiamo
vivere. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
LECTIO
Léctio
Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Romános.
Rom 8:12-17
Fratres:
Debitóres sumus non carni, ut secúndum carnem vivámus. Si enim secúndum carnem
vixéritis, moriémini: si autem spíritu facta carnis mortificavéritis, vivétis.
Quicúmque enim spíritu Dei aguntur, ii sunt fílii Dei. Non enim accepístis
spíritum servitútis íterum in timóre, sed accepístis spíritum adoptiónis
filiórum, in quo clamámus: Abba - Pater. - Ipse enim Spíritus testimónium
reddit spirítui nostro, quod sumus fílii Dei. Si autem fílii, et herédes:
herédes quidem Dei, coherédes autem Christi.
Fratelli:
Noi non siamo debitori alla carne per vivere secondo la carne. Se infatti
vivrete secondo la carne, morrete; ma se mediante lo Spirito avrete ucciso le
opere della carne, vivrete. Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito
di Dio, sono figli di Dio. Voi infatti non avete ricevuto lo spirito di servitú
per ricadere nel timore, ma lo Spirito d’adozione a figli, per il quale
gridiamo: Abba, Padre. E lo stesso Spirito rende testimonianza all’ànima nostra
che siamo figli di Dio. Ma, se figli, siamo pure eredi: eredi perciò di Dio e
coeredi di Cristo.
GRADUALE
Ps 30:3
Esto mihi in
Deum protectórem, et in locum refúgii, ut salvum me fácias.
Ps 70:1
Deus, in te
sperávi: Dómine, non confúndar in ætérnum.
Sii per me,
o Dio, protezione e luogo di rifugio: affinché mi salvi.
V. O Dio, in
Te ho sperato: ch’io non sia confuso in eterno, o Signore.
ALLELUIA
Allelúia,
allelúia
Ps 47:2
Magnus
Dóminus, et laudábilis valde, in civitáte Dei nostri, in monte sancto eius.
Allelúia.
Allelúia,
allelúia
Grande è il
Signore, degnissimo di lode nella sua città e sul suo santo monte. Allelúia.
EVANGELIUM
Sequéntia ☩ sancti Evangélii secúndum Lucam.
Luc 16:1-9
In illo
témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam hanc: Homo quidam erat dives,
qui habébat víllicum: et hic diffamátus est apud illum, quasi dissipásset bona
ipsíus. Et vocávit illum et ait illi: Quid hoc audio de te? redde ratiónem
villicatiónis tuæ: iam enim non póteris villicáre. Ait autem víllicus intra se:
Quid fáciam, quia dóminus meus aufert a me villicatiónem? fódere non váleo,
mendicáre erubésco. Scio, quid fáciam, ut, cum amótus fúero a villicatióne,
recípiant me in domos suas. Convocátis itaque síngulis debitóribus dómini sui,
dicébat primo: Quantum debes dómino meo? At ille dixit: Centum cados ólei.
Dixítque illi: Accipe cautiónem tuam: et sede cito, scribe quinquagínta. Deínde
álii dixit: Tu vero quantum debes? Qui ait: Centum coros trítici. Ait illi:
Accipe lítteras tuas, et scribe octogínta. Et laudávit dóminus víllicum
iniquitátis, quia prudénter fecísset: quia fílii huius saeculi prudentióres
fíliis lucis in generatióne sua sunt. Et ego vobis dico: fácite vobis amicos de
mammóna iniquitátis: ut, cum defecéritis, recípiant vos in ætérna tabernácula.
In quel
tempo: Gesú disse ai suoi discepoli questa parabola: Vi era un uomo ricco che
aveva un fattore, e questi fu accusato presso di lui di avergli dissipato i
beni. Allora lo chiamò e gli disse: Che cosa sento dire di te? réndimi conto
del tuo operato, perché ormai non potrai piú essere mio fattore. Questi disse
fra sé: Cosa farò poiché il padrone mi toglie la fattoria? Non posso zappare,
mi vergogno di chiedere l’elemosina. Ma so quello che farò, affinché quando
sarò cacciato dalla fattoria, possa essere accolto in casa altrui. Adunati
quindi tutti i debitori del suo padrone, diceva al primo: Quanto devi al mio
padrone? E questi: Cento orci d’olio. E il fattore: Prendi la tua obbligazione,
siediti e scrivi: cinquanta. Poi disse a un altro: E tu, quanto devi? Cento
staia di grano. E il fattore: Prendi la tua lettera e segna: ottanta. E il
padrone lodò il fattore disonesto che aveva agito con astuzia, poiché i figli
del secolo sono piú accorti, fra loro, dei figli della luce. E io dico a voi:
fatevi degli amici con le ricchezze dell’iniquità, affinché, quando morrete,
gli amici vi accolgano nelle loro eterne dimore.
Credo
OFFERTORIUM
Ps 17:28;
17:32
Pópulum
húmilem salvum fácies, Dómine, et óculos superbórum humiliábis: quóniam quis
Deus præter te, Dómine?
Tu, o
Signore, salverai l’umile popolo e umilierai gli occhi dei superbi, poiché chi
è Dio all’infuori di Te, o Signore?
SECRETA
Súscipe,
quaesumus, Dómine, múnera, quæ tibi de tua largitáte deférimus: ut hæc
sacrosáncta mystéria, grátiæ tuæ operánte virtúte, et præséntis vitæ nos
conversatióne sanctíficent, et ad gáudia sempitérna perdúcant. Per Dominum
nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Gradisci, Te
ne preghiamo, o Signore, i doni che noi, partecipi dell’abbondanza dei tuoi
beni, Ti offriamo, affinché questi sacrosanti misteri, per opera della tua
grazia, ci santífichino nella pratica della vita presente e ci conducano ai
gaudii sempiterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e
vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
COMMUNIO
Ps 33:9
Gustáte et
vidéte, quóniam suávis est Dóminus: beátus vir, qui sperat in eo.
Gustate e
vedete quanto soave è il Signore: beato l’uomo che spera in Lui.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Sit nobis,
Dómine, reparátio mentis et córporis cæléste mystérium: ut, cuius exséquimur
cultum, sentiámus efféctum. er Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui
tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O
Signore, che questo celeste mistero giovi al rinnovamento dello spirito e del
corpo, affinché di ciò che celebriamo sentiamo l’effetto. Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.