La Chiesa fa la memoria dell'istituzione dell'Eucaristia già il Giovedì Santo, ma oggi la solennizza grandemente, contemplando il mistero del Dio incarnato che si fa vicino al suo popolo in Sacramento sotto le specie del pane e del vino. Questa festa, il cui ufficio fu composto da san Tommaso d'Aquino - il "Dottore Eucaristico" (Pio XI) - , fu introdotta nel Calendario universale da papa Urbano IV nel 1264 dopo le rivelazioni di Gesù alla beata Giuliana di Liegi e dopo il Miracolo Eucaristico di Bolsena del 1263. Per maggiormente onorare Gesù Sacramentato e per affermare, soprattutto contro gli eretici, la ortodossa dottrina eucaristica, il Santissimo Sacramento viene pomposamente portato in processione, cosa sommamente lodata da Concilio Tridentino.
PROPRIUM MISSAE
INTROITUS
Ps 80:17. - Cibávit
eos ex ádipe fruménti, allelúja: et de petra, melle saturávit eos, allelúja,
allelúja, allelúja. ~~ Ps 80:2 - Exsultáte Deo,
adjutóri nostro: jubiláte Deo Jacob. ~~ Glória ~~ Cibávit eos ex ádipe fruménti, allelúja: et de petra,
melle saturávit eos, allelúja, allelúja, allelúja
Ps
80:17. - Li ha nutriti col fiore del
frumento, alleluia: e li ha saziati col miele scaturito dalla roccia, alleluia,
alleluia, alleluia. ~~ Ps 80:2 -
Esultate in Dio nostro aiuto: rallegratevi nel Dio di Giacobbe. ~~ Gloria ~~ Li ha nutriti col fiore del
frumento, alleluia: e li ha saziati col miele scaturito dalla roccia, alleluia,
alleluia, alleluia.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus,
qui nobis sub Sacraménto mirábili passiónis tuæ memóriam reliquísti: tríbue,
quaesumus, ita nos Córporis et Sánguinis tui sacra mystéria venerári; ut
redemptiónis tuæ fructum in nobis júgiter sentiámus: Qui vivis et regnas cum
Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum.
Amen.
Preghiamo.
O
Dio, che nell’ammirabile Sacramento ci lasciasti la memoria della tua Passione:
concedici, Te ne preghiamo, di venerare i sacri misteri del tuo Corpo e del tuo
Sangue così da sperimentare sempre in noi il frutto della tua redenzione: Tu
che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per
tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio
Epistolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corinthios
1
Cor 11:23-29
Fratres:
Ego enim accépi a Dómino quod et trádidí vobis, quóniam Dóminus Jesus, in qua
nocte tradebátur, accépit panem, et grátias agens fregit, et dixit: Accípite,
et manducáte: hoc est corpus meum, quod pro vobis tradétur: hoc fácite in meam
commemoratiónem. Simíliter ei cálicem, postquam cenávit, dicens: Hic calix
novum Testaméntum est in meo sánguine. Hoc fácite, quotiescúmque bibétis, in
meam commemoratiónem. Quotiescúmque enim manducábitis panem hunc et cálicem
bibétis, mortem Dómini annuntiábitis, donec véniat. Itaque quicúmque manducáverit
panem hunc vel bíberit cálicem Dómini indígne, reus erit córporis et sánguinis
Dómini. Probet autem seípsum homo: et sic de pane illo e dat et de calice
bibat. Qui enim mánducat et bibit indígne, judícium sibi mánducat et bibit: non
dijúdicans corpus Dómini.
Fratelli,
io, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore
Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso
grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo
in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice,
dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni
volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate di
questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore
finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il
calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno,
pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice;
perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve
la propria condanna.
GRADUALE
Ps
144:15-16
Oculi
ómnium in te sperant, Dómine: et tu das illis escam in témpore opportúno,
V. Aperis tu manum tuam: et imples omne animal
benedictióne.
Gli
occhi di tutti sperano in Te, o Signore: e Tu concedi loro il cibo a tempo
opportuno,
V. Apri la tua mano: e colma ogni essere vivente della
tua benedizione
ALLELUIA
Allelúja,
allelúja,
Joannes
6:56-57
Caro
mea vere est cibus, et sanguis meus vere est potus: qui mandúcat meam carnem et
bibit meum sánguinem, in me manet et ego in eo. Alleluja.
Alleluia,
alleluia,
La
mia carne è veramente cibo, e il mio sangue è veramente bevanda: chi mangia la
mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e io in lui. Alleluia.
SEQUENTIA
Lauda,
Sion, Salvatórem,
lauda
ducem et pastórem
in
hymnis et cánticis.
Quantum
potes, tantum aude:
quia
major omni laude,
nec
laudáre súfficis.
Laudis
thema speciális,
panis
vivus et vitális
hódie
propónitur.
Quem
in sacræ mensa cenæ
turbæ
fratrum duodénæ
datum
non ambígitur.
Sit
laus plena, sit sonóra,
sit
jucúnda, sit decóra
mentis
jubilátio.
Dies
enim sollémnis agitur,
in
qua mensæ prima recólitur
hujus
institútio.
In
hac mensa novi Regis,
novum
Pascha novæ legis
Phase
vetus términat.
Vetustátem
nóvitas,
umbram
fugat véritas,
noctem
lux elíminat.
Quod
in coena Christus gessit,
faciéndum
hoc expréssit
in
sui memóriam.
Docti
sacris institútis,
panem,
vinum in salútis
consecrámus
hóstiam.
Dogma
datur Christiánis,
quod
in carnem transit panis
et
vinum in sánguinem.
Quod
non capis, quod non vides,
animosa
fírmat fides,
præter
rerum órdinem.
Sub
divérsis speciébus,
signis
tantum, et non rebus,
latent
res exímiæ.
Caro
cibus, sanguis potus:
manet
tamen Christus totus
sub
utráque spécie.
A
suménte non concísus,
non
confráctus, non divísus:
ínteger
accípitur.
Sumit
unus, sumunt mille:
quantum
isti, tantum ille:
nec
sumptus consúmitur.
Sumunt
boni, sumunt mali
sorte
tamen inæquáli,
vitæ
vel intéritus.
Mors
est malis, vita bonis:
vide,
paris sumptiónis
quam
sit dispar éxitus.
Fracto
demum sacraménto,
ne
vacílles, sed meménto,
tantum
esse sub fragménto,
quantum
toto tégitur.
Nulla
rei fit scissúra:
signi
tantum fit fractúra:
qua
nec status nec statúra
signáti
minúitur.
Ecce
panis Angelórum,
factus
cibus viatórum:
vere
panis filiórum,
non
mitténdus cánibus.
In
figúris præsignátur,
cum
Isaac immolátur:
agnus
paschæ deputátur:
datur
manna pátribus.
Bone
pastor, panis vere,
Jesu,
nostri miserére:
tu
nos pasce, nos tuére:
tu
nos bona fac vidére
in
terra vivéntium.
Tu,
qui cuncta scis et vales:
qui
nos pascis hic mortáles:
tuos
ibi commensáles,
coherédes
et sodáles
fac
sanctórum cívium.
Amen.
Allelúja.
Loda,
o Sion, il Salvatore,
loda
il capo e il pastore,
con
inni e cantici.
Quanto
puoi, tanto inneggia:
ché
è superiore a ogni lode,
né
basta il lodarlo.
Il
pane vivo e vitale
è
il tema di lode speciale,
che
oggi si propone.
Che
nella mensa della sacra cena,
fu
distribuito ai dodici fratelli,
è
indubbio.
Sia
lode piena, sia sonora,
sia
giocondo e degno
il
giubilo della mente.
Poiché
si celebra il giorno solenne,
in
cui in primis fu istituito
questo
banchetto.
In
questa mensa del nuovo Re,
la
nuova Pasqua della nuova legge
estingue
l’antica.
Il
nuovo rito allontana l’antico,
la
verità l’ombra,
la
luce elimina la notte.
Ciò
che Cristo fece nella cena,
ordinò
che venisse fatto
in
memoria di sé.
Istruiti
dalle sacre leggi,
consacriamo
nell’ostia di salvezza
il
pane e il vino.
Ai
Cristiani è dato il dogma:
che
il pane si muta in carne,
e
il vino in sangue.
Ciò
che non capisci, ciò che non vedi,
lo
afferma pronta la fede,
oltre
l’ordine naturale.
Sotto
specie diverse,
che
son solo segni e non sostanze,
si
celano realtà sublimi.
La
carne è cibo, il sangue bevanda,
ma
Cristo è intero
sotto
l’una e l’altra specie.
Da
chi lo assume, non viene tagliato,
spezzato,
diviso:
ma
preso integralmente.
Lo
assuma uno, lo assumano in mille:
quanto
riceve l’uno tanto gli altri:
né
una volta ricevuto viene consumato.
Lo
assumono i buoni e i cattivi:
ma
con diversa sorte
di
vita e di morte.
Pei
cattivi è morte, pei buoni vita:
oh
che diverso ésito
ha
una stessa assunzione.
Spezzato
poi il Sacramento,
non
temere, ma ricorda
che
tanto è nel frammento
quanto
nel tutto.
Non
v’è alcuna separazione:
solo
un’apparente frattura,
né
vengono diminuiti stato
e
grandezza del simboleggiato.
Ecco
il pane degli Angeli,
fatto
cibo dei viandanti:
in
vero il pane dei figli
non
è da gettare ai cani.
Prefigurato
con
l’immolazione di Isacco,
col
sacrificio dell’Agnello Pasquale,
e
con la manna donata ai padri.
Buon
pastore, pane vero,
o
Gesù, abbi pietà di noi:
Tu
ci pasci, ci difendi:
fai
a noi vedere il bene
nella
terra dei viventi.
Tu
che tutto sai e tutto puoi:
che
ci pasci, qui, mortali:
fa
che siamo tuoi commensali,
coeredi
e compagni dei santi del cielo.
Amen.
Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangéli secúndum Joánnem.
Joann
6:56-59
In
illo témpore: Dixit Jesus turbis Judæórum: Caro mea vere est cibus et sanguis
meus vere est potus. Qui mandúcat meam carnem e bibit meum sánguinem, in me
manet et ego in illo. Sicu misit me vivens Pater, et ego vivo propter Patrem:
et qu mandúcat me, et ipse vivet propter me. Hic est panis, qu de coelo
descéndit. Non sicu manducavérunt patres vestri manna, et mórtui sunt. Qu
manducat hunc panem, vivet in ætérnum.
In
quel tempo Gesù disse alle turbe dei Giudei: “Chi mangia la mia carne e beve il
mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato
me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri
vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.
Credo
OFFERTORIUM
Levit
21:6
Sacerdótes
Dómini incénsum it panes ófferunt Deo: et deo sancti erunt Deo suo, et non
pólluent nomen ejus, allelúja.
I
sacerdoti del Signore offrono incenso e pane a Dio: pertanto saranno santi per
il loro Dio e non profaneranno il suo nome, alleluia.
SECRETA
Ecclésiæ
tuæ, quaesumus, Dómine, unitátis et pacis propítius dona concéde: quæ sub
oblátis munéribus mýstice designántur. Per Dominum nostrum Jesum Christum,
Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per
omnia saecula saeculorum. Amen.
O
Signore, Te ne preghiamo, concedi propizio alla tua Chiesa i doni dell’unità e
della pace, che misticamente son figurati dalle oblazioni presentate. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRÆFATIO
DE NATIVITATE DOMINI
Vere
dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias
ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Quia per incarnáti Verbi
mystérium nova mentis nostræ óculis lux tuæ claritátis infúlsit: ut, dum
visibíliter Deum cognóscimus, per hunc in invisibílium amorem rapiámur. Et ideo
cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia
coeléstis exércitus hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes.
È
veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni
luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio:
Poiché mediante il mistero del Verbo incarnato rifulse alla nostra mente un
nuovo raggio del tuo splendore, così che mentre visibilmente conosciamo Dio,
per esso veniamo rapiti all’amore delle cose invisibili. E perciò con gli
Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia
dell’esercito celeste, cantiamo l’inno della tua gloria, dicendo senza fine
COMMUNIO
1 Cor
11:26-27
Quotiescúmque
manducábitis panem hunc et cálicem bibétis, mortem Dómini annuntiábitis, donec
véniat: itaque quicúmque manducáverit panem vel bíberit calicem Dómini indígne,
reus erit córporis et sánguinis Dómini, allelúja.
Tutte
le volte che mangerete questo pane e berrete questo calice, annunzierete la
morte del Signore, finché verrà: ma chiunque avrà mangiato il pane e bevuto il
sangue indegnamente sarà reo del Corpo e del Sangue del Signore, alleluia.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Fac
nos, quæsumus, Dómine, divinitátis tuæ sempitérna fruitióne repléri: quam
pretiósi Corporis et Sanguinis tui temporalis percéptio præfigúrat: Qui vivis
et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula
saeculorum.Amen.
Preghiamo.
O
Signore, Te ne preghiamo, fa che possiamo godere del possesso eterno della tua
divinità: prefigurato dal tuo prezioso Corpo e Sangue che ora riceviamo: Tu che
sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti
i secoli dei secoli. Amen