giovedì 15 febbraio 2018

Giovedì dopo le Ceneri - Stazione a San Giorgio in Velabro

La Chiesa Romana vuole oggi insegnare ai fedeli che la prima e più importante pratica, soprattutto durante gli esercizi quaresimali, è la preghiera: essa è il mezzo ordinario per ottenere le grazie e per impetrare da Dio la protezione da ogni nemico visibile ed invisibile. In virtù della loro fiduciosa preghiera vengono esauditi il Re Ezechia e il centurione romano di Cafarnao.


INTROITUS
Ps 54:17; 54:19; 54:20; 54:23. - Dum clamárem ad Dóminum, exaudívit vocem meam ab his, qui appropínquant mihi, et humiliávit eos, qui est ante saecula et manet in ætérnum: iacta cogitátum tuum in Dómino, et ipse te enútriet.  ~~  Ps 54:2-3. - Exáudi, Deus, oratiónem meam, et ne despéxeris deprecatiónem meam: inténde mihi et exáudi   ~~  Glória  ~~  Dum clamárem ad Dóminum, exaudívit vocem meam ab his, qui appropínquant mihi, et humiliávit eos, qui est ante saecula et manet in ætérnum: iacta cogitátum tuum in Dómino, et ipse te enútriet.

Ps 54:17; 54:19; 54:20; 54:23. - Io ho gridato al Signore ed Egli ha udito la mia voce contro i miei assalitori: li ha umiliati: Egli che siede fin dai secoli eterni. Affida al Signore il tuo affanno ed Egli sarà il tuo conforto.  ~~  Ps 54:2-3. - Ascolta, Dio, la mia preghiera, non sfuggire la mia invocazione, prestami ascolto e dammi risposta.  ~~  Gloria  ~~  Io ho gridato al Signore ed Egli ha udito la mia voce contro i miei assalitori: li ha umiliati: Egli che siede fin dai secoli eterni. Affida al Signore il tuo affanno ed Egli sarà il tuo conforto.

ORATIO
Orémus.
Deus, qui culpa offénderis, pæniténtia placáris: preces pópuli tui supplicántis propítius réspice; et flagélla tuæ iracúndiæ, quæ pro peccátis nostris merémur, avérte. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che sei offeso dalla colpa e placato dalla penitenza; guarda benigno le preghiere del tuo popolo supplice; e distogli da noi i flagelli della tua collera, meritata dai nostri peccati. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Isaíæ Prophétæ.
Is 38:1-6
In diébus illis: Ægrotávit Ezechías usque ad mortem: et introívit ad eum Isaías fílius Amos Prophéta, et dixit ei: Hæc dicit Dóminus: Dispóne dómui tuæ, quia moriéris tu, et non vives. Et convértit Ezechías fáciem suam ad paríetem, et orávit ad Dóminum, et dixit: Obsecro, Dómine, meménto, quæso, quómodo ambuláverim coram te in veritáte et in corde perfécto, et, quod bonum est in óculis tuis, fécerim. Et flevit Ezechías fletu magno. Et factum est verbum Dómini ad Isaíam, dicens: Vade, et dic Ezechíæ: Hæc dicit Dóminus, Deus David patris tui: Audívi oratiónem tuam, et vidi lácrimas tuas: ecce, ego adiíciam super dies tuos quíndecim annos: et de manu regis Assyriórum éruam te et civitátem istam, et prótegam eam, ait Dóminus omnípotens.

In quei giorni Ezechia si ammalò gravemente. Il profeta Isaia figlio di Amoz si recò da lui e gli parlò: «Dice il Signore: Disponi riguardo alle cose della tua casa, perché morirai e non guarirai». Ezechia allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore. Egli disse: «Signore, ricordati che ho passato la vita dinanzi a te con fedeltà e con cuore sincero e ho compiuto ciò che era gradito ai tuoi occhi». Ezechia pianse molto. Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaia: «Va' e riferisci a Ezechia: Dice il Signore Dio di Davide tuo padre: Ho ascoltato la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco io aggiungerò alla tua vita quindici anni. Libererò te e questa città dalla mano del re di Assiria; proteggerò questa città. Oracolo dell’onnipotente Iddio.

GRADUALE
Ps 54:23, 17, 18 et 19.
Iacta cogitátum tuum in Dómino, et ipse te enútriet.
V. Dum clamárem ad Dóminum, exaudívit vocem meam ab his, qui appropínquant mihi.

Getta nel Signore il tuo affanno, ed egli ti sosterrà.
V. Io ho invocato il Signore, ed egli ha ascoltato la mia voce, mi ha liberato dagli assalitori.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 8:5-13
In illo témpore: Cum introísset Iesus Caphárnaum, accéssit ad eum centúrio, rogans eum, et dicens: Dómine, puer meus iacet in domo paralýticus, et male torquétur. Et ait illi Iesus: Ego véniam et curábo eum. Et respóndens centúrio, ait: Dómine,non sum dignus, ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanábitur puer meus. Nam et ego homo sum sub potestáte constitútus, habens sub me mílites, et dico huic: Vade, et vadit; et alii: Veni, et venit; et servo meo: Fac hoc, et facit. Audiens autem Iesus, mirátus est, et sequéntibus se dixit: Amen, dico vobis, non invéni tantam fidem in Israël. Dico autem vobis, quod multi ab Oriénte et Occidénte vénient, et recúmbent cum Abraham et Isaac et Iacob in regno coelórum: fílii autem regni eiiciéntur in ténebras exterióres: ibi erit fletus et stridor déntium. Et dixit Iesus centurióni: Vade, et, sicut credidísti, fiat tibi. Et sanátus est puer in illa hora.

In quel tempo, entrato Gesù in Cafarnao, gli si accostò un centurione che lo implorava, dicendo: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». E Gesù gli disse: «Verrò e lo guarirò». Rispose il centurione: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma soltanto di' una parola e il mio servo sarà guarito. Io pure infatti, sebbene sottoposto ad altri, ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: «Va'», ed egli va, e a un altro: «Vieni», ed egli viene; e al mio servo: «Fa' questo», e lo fa». Udendolo, Gesù ne rimase ammirato, e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico: non ho trovato tanta fede in Israele. E vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e sederanno a mensa nel regno dei cieli con Abramo, Isacco e Giacobbe; mentre i figli del regno saranno gettati nelle tenebre esteriori, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va', e ti sia fatto secondo la tua fede». E in quell'istante il servo fu guarito.

OFFERTORIUM
Ps 24:1-3
Ad te, Dómine, levávi ánimam meam: Deus meus, in te confído, non erubéscam: neque irrídeant me inimíci mei: étenim univérsi, qui te exspéctant, non confundéntur.

A te offro, Dio, la mia vita: Dio mio, in te confido. Che io non resti confuso, non esultino per me i miei nemici. Chiunque in te spera non resta confuso.

SECRETA
Sacrifíciis præséntibus, Dómine, quaesumus, inténde placátus: ut et devotióni nostræ profíciant et salúti. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Guarda placato, o Signore, queste offerte; affinché giovino alla nostra devozione e alla nostra salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE QUADRAGESIMA
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vitia cómprimis, mentem élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtù e premii: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo

COMMUNIO
Ps 50:21
Acceptábis sacrifícium iustítiæ, oblatiónes et holocáusta, super altáre tuum, Dómine.

Allora gradirai i sacrifici del giusto, olocausti e vittime di espiazione salgano sul tuo altare, Signore.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Coeléstis doni benedictióne percépta: súpplices te, Deus omnípotens, deprecámur; ut hoc idem nobis et sacraménti causa sit et salútis. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Da questa celeste Comunione benedetti, ti supplichiamo, o Dio onnipotente, perché questo stesso dono significhi ed in noi produca la salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

ORATIO SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte cápita vestra Deo.
Parce, Dómine, parce populo tuo: ut, dignis flagellatiónibus castigátus, in tua miseratióne respíret. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a Dio.
Perdona, o Signore, perdona al tuo popolo, perché mortificato da degne penitenze, nella tua misericordia respiri. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.