venerdì 16 febbraio 2018

Venerdì dopo le Ceneri - Stazione ai Santi Giovanni e Paolo

Tema della liturgia odierna è la carità verso il prossimo che si manifesta nell’elemosina e nell’amore verso i nemici. I fondatori della odierna basilica stazionale dei santi Giovanni e Paolo, Bisante e Pommachio, ci offrono un esempio di cristiana carità: quando eressero questa chiesa in onore dei santi martiri Giovanni e Paolo, profusero largamente offerte per i poveri e oltre a ciò fecero costruire a Porto un ospizio per i pellegrini e per i malati. Carità verso il prossimo e verso il nemico, ma carità disinteressata! 


INTROITUS
Ps 29:11. - Audívit Dóminus, et misértus est mihi: Dóminus factus est adiútor meus.  ~~  Ps 29:2. - Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me: nec delectásti inimícos meos super me.  ~~  Glória ~~  Audívit Dóminus, et misértus est mihi: Dóminus factus est adiútor meus.

Ps 29:11. - Il Signore mi udì e mi usò pietà; il Signore si è fatto il mio aiuto.  ~~  Ps 29:2. - Ti voglio esaltare, Signore, perché mi hai salvato, né hai fatto che gioisca colui che mi ha in odio.  ~~  Gloria ~~  Il Signore mi udì e mi usò pietà; il Signore si è fatto il mio aiuto.

ORATIO
Orémus.
Inchoáta ieiúnia, quaesumus, Dómine, benígno favore proséquere: ut observántiam, quam corporáliter exhibémus, méntibus etiam sincéris exercére valeámus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Accompagna, o Signore, con benigno favore i digiuni intrapresi; affinché l'osservanza che pratichiamo col corpo, la possiamo compiere anche con animo sincero. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Isaíæ Prophétæ.
Isa 58:1-10
Hæc dicit Dóminus Deus: Clama, ne cesses: quasi tuba exálta vocem tuam: et annúntia pópulo meo scélera eórum, et dómui Iacob peccáta eórum. Me étenim de die in diem quærunt, et scire vias meas volunt: quasi gens, quæ iustítiam fécerit, et iudícium Dei sui non derelíquerit: rogant me iudícia iustítiæ: appropinquáre Deo volunt. Quare ieiunávimus, et non aspexísti: humiliávimus ánimas nostras, et nescísti? Ecce, in die ieiúnii vestri invénitur volúntas vestra, et omnes debitóres vestros repétitis. Ecce, ad lites et contentiónes ieiunátis, et percútitis pugno ímpie. Nolíte ieiunáre sicut usque ad hanc diem, ut audiátur in excélso clamor vester. Numquid tale est ieiúnium, quod elégi, per diem afflígere hóminem ánimam suam? numquid contorquére quasi círculum caput suum, et saccum et cínerem stérnere? numquid istud vocábis ieiúnium, et diem acceptábilem Dómino? Nonne hoc est magis ieiúnium quod elégi? dissólve colligatiónes impietátis, solve fascículos depriméntes: dimítte eos, qui confrácti sunt, líberos, et omne onus dirúmpe. Frange esuriénti panem tuum, et egénos vagósque induc in domum tuam: cum víderis nudum, operi eum, et carnem tuam ne despéxeris. Tunc erúmpet quasi mane lumen tuum, et sánitas tua cítius oriétur, et anteíbit fáciem tuam iustítia tua, et glória Dómini cólligete. Tunc invocábis, et Dóminus exáudiet: clamábis, et dicet: Ecce, adsum. Quia miséricors sum, Dóminus, Deus tuus.

Questo dice il Signore Iddio: «Grida senza darti posa, fa' risonar la tua voce come tromba, e rinfaccia al mio popolo i suoi peccati, alla casa di Giacobbe i suoi torti. Essi mi cercano ogni giorno, per conoscere le mie vie, come gente che abbia praticata la giustizia e non abbia mai abbandonata la legge del suo Dio. Mi chiedon ragione dei miei giusti giudizi, e vogliono stare a petto con Dio. “Perché abbiamo digiunato e non ci guardasti, abbiamo umiliate le anime nostre e fingi di non saperlo?”. Ecco nel giorno del vostro digiuno, apparisce la vostra ipocrisia perché mettete alle strette i vostri debitori; ed insieme litigate, questionate e fate a pugni. Non vogliate più digiunare come fino ad oggi, per far sentire in alto i vostri clamori. E' forse questo il digiuno che io voglio? Che l'uomo affligga per un giorno l'anima sua, torca come un cerchio il capo, si getti col sacco sulla cenere? Questo lo chiamerai digiuno, e giorno accetto al Signore? Non è forse quest'altro il digiuno da me preferito? Rompi le catene del peccato, sciogli le obbligazioni che opprimono, metti in libertà chi è in strettezze, togli ogni gravame. Spezza all'affamato il tuo pane, accogli nella tua casa i poveri e i pellegrini, e, se vedi un ignudo, rivestilo, e non disprezzare il tuo prossimo. Allora spunterà come aurora la tua felicità, fiorirà la tua salute; la giustizia ti segnerà la via, e la gloria del Signore ti seguirà. Allora pregherai, e il Signore ti esaudirà: appena alzerai la voce, dirà: “Eccomi”. Perché io, il Signore Dio tuo, sono buono».

GRADUALE
Ps 26:4
Unam pétii a Dómino, hanc requíram, ut inhábitem in domo Dómini,
V. Ut vídeam voluptátem Dómini, et prótegar a templo sancto eius.

Questo solo chiesi al Signore e ancor chiederò: di abitare nella sua casa.
V. Per ammirare il giocondo spettacolo del culto del Signore e visitare il suo santuario.

TRACTUS
Ps 102:10
Dómine, non secúndum peccáta nostra, quæ fécimus nos: neque secúndum iniquitátes nostras retríbuas nobis
Ps 78:8-9
Dómine, ne memíneris iniquitátum nostrarum antiquarum: cito antícipent nos misericórdiæ tuæ, quia páuperes facti sumus nimis. Hic genuflectitur
V. Adiuva nos, Deus, salutáris noster: et propter glóriam nóminis tui, Dómine, libera nos: et propítius esto peccátis nostris, propter nomen tuum.

Questo solo chiesi al Signore e ancor chiederò: di abitare nella sua casa.
V. Per ammirare il giocondo spettacolo del culto del Signore e visitare il suo santuario.
V. Non trattarci, Signore, secondo i nostri errori, non punirei secondo le nostre colpe.
V. Non ricordarti con noi delle colpe antiche: presto ci venga incontro il tuo affetto, perché siamo molto deboli.
V. Aiutaci, o Dio della salvezza: e per la gloria del tuo nome, liberaci, Signore: e perdona i nostri errori per amore del tuo nome.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 5:43-48; 6:1-4
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Audístis, quia dictum est: Diliges próximum tuum, et odio habébis inimícum tuum. Ego autem dico vobis: Dilígite inimícos vestros, benefácite his, qui odérunt vos, et oráte pro persequéntibus et calumniántibus vos, ut sitisfílii Patris vestri, qui in coelis est: qui solem suum oriri facit super bonos et malos, et pluit super iustos et iniústos. Si enim dilígitis eos, qui vos díligunt, quam mercédem habébitis? nonne et publicáni hoc fáciunt? Et si salutavéritis fratres vestros tantum, quid ámplius fácitis? nonne et éthnici hoc fáciunt? Estóte ergo vos perfécti, sicut et Pater vester coeléstis perféctus est. Atténdite, ne iustítiam vestram faciátis coram homínibus, ut videámini ab eis: alióquin mercédem non habébitis apud Patrem vestrum, qui in coelis est. Cum ergo facis eleemósynam, noli tuba cánere ante te, sicut hypócritæ fáciunt in synagógis et in vicis, ut honorificéntur ab homínibus. Amen, dico vobis, recepérunt mercédem suam. Te autem faciénte eleemósynam, nésciat sinístra tua, quid fáciat déxtera tua, ut sit eleemósyna tua in abscóndito, et Pater tuus, qui videt in abscóndito, reddet tibi.

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete udito che fu detto: “Amerai il tuo prossimo ed odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi perseguitano e vi calunniano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; il quale fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi e fa piovere su giusti ed ingiusti. Ché se amate chi vi ama, quale premio ne avrete? Non fanno altrettanto anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di speciale? Non fanno altrettanto i pagani? Siate adunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste . Guardate di non fare le vostre opere buone alla presenza degli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non ne sarete rimunerati dal Padre vostro che è nei cieli. Quando adunque tu fai elemosina, non suonar la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. In verità vi dico: han già ricevuto la loro mercede. Ma quando fai elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la tua destra, sicché la tua elemosina sia nascosta: il Padre che vede nel segreto, te ne ricompenserà».

OFFERTORIUM
Ps 118:154; 118:125
Dómine, vivífica me secúndum elóquium tuum: ut sciam testimónia tua.

Signore, secondo la tua promessa, dammi vita. Fammi comprendere i tuoi insegnamenti.

SECRETA
Sacrifícium, Dómine, observántiæ quadragesimális, quod offérimus, præsta, quaesumus: ut tibi et mentes nostras reddat accéptas, et continéntiæ promptióris nobis tríbuat facultátem. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Fa', o Signore, te ne preghiamo, che il sacrificio del digiuno quaresimale renda i nostri cuori a te graditi e ci dia la forza di praticare più prontamente la continenza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE QUADRAGESIMA
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vitia cómprimis, mentem élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtú e premii: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtú celesti e i beati Serafini la célebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo

COMMUNIO
Ps 2:11-12
Servite Dómino in timóre, et exsultáte ei cum tremóre: apprehéndite disciplínam, ne pereátis de via iusta.

Servite il Signore con timore filiale, ed onoratelo con tremore; abbracciate la sua Legge al fine di non smarrire la giusta via.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Spíritum nobis, Dómine, tuæ cantátis infúnde: ut, quos uno pane coelésti satiásti, tua fácias pietáte concórdes. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum
Amen.

Preghiamo.
Infondi in noi, Signore, il tuo spirito d'amore, e fa' che vivano concordi nel vincolo della tua fede, coloro che hai nutrito di uno stesso pane celeste. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

ORATIO SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte cápita vestra Deo.
Tuére, Dómine, pópulum tuum et ab ómnibus peccátis cleménter emúnda: quia nulla ei nocébit advérsitas, si nulla ei dominétur iníquitas. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a Dio.
Proteggi, o Signore, il tuo popolo, e benignamente mondalo da ogni peccato; poiché nessuna avversità potrà nuocergli, se nessuna iniquità lo dominerà. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.