Tema della liturgia odierna è la carità
verso il prossimo che si manifesta nell’elemosina e nell’amore verso i nemici. I fondatori della odierna basilica stazionale dei santi Giovanni e Paolo, Bisante e Pommachio, ci offrono un esempio di cristiana carità: quando eressero questa chiesa in onore dei santi martiri Giovanni e Paolo, profusero largamente offerte per i poveri e oltre a ciò fecero costruire a Porto un ospizio per i pellegrini e per i malati. Carità verso il prossimo e verso il nemico, ma carità disinteressata!
INTROITUS
Ps
29:11. - Audívit Dóminus, et misértus est mihi: Dóminus
factus est adiútor meus.
~~ Ps
29:2. - Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me: nec
delectásti inimícos meos super me. ~~ Glória ~~ Audívit Dóminus, et misértus est mihi: Dóminus
factus est adiútor meus.
Ps
29:11. - Il Signore mi udì e mi usò pietà; il Signore si
è fatto il mio aiuto.
~~ Ps
29:2. - Ti voglio esaltare, Signore, perché mi hai
salvato, né hai fatto che gioisca colui che mi ha in odio. ~~
Gloria
~~
Il
Signore mi udì e mi usò pietà; il Signore si è fatto il mio aiuto.
ORATIO
Orémus.
Inchoáta ieiúnia,
quaesumus, Dómine, benígno favore proséquere: ut observántiam, quam
corporáliter exhibémus, méntibus etiam sincéris exercére valeámus. Per Dominum
nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Accompagna, o Signore,
con benigno favore i digiuni intrapresi; affinché l'osservanza che pratichiamo
col corpo, la possiamo compiere anche con animo sincero. Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio Isaíæ Prophétæ.
Isa
58:1-10
Hæc dicit Dóminus Deus:
Clama, ne cesses: quasi tuba exálta vocem tuam: et annúntia pópulo meo scélera
eórum, et dómui Iacob peccáta eórum. Me étenim de die in diem quærunt, et scire
vias meas volunt: quasi gens, quæ iustítiam fécerit, et iudícium Dei sui non
derelíquerit: rogant me iudícia iustítiæ: appropinquáre Deo volunt. Quare
ieiunávimus, et non aspexísti: humiliávimus ánimas nostras, et nescísti? Ecce,
in die ieiúnii vestri invénitur volúntas vestra, et omnes debitóres vestros
repétitis. Ecce, ad lites et contentiónes ieiunátis, et percútitis pugno ímpie.
Nolíte ieiunáre sicut usque ad hanc diem, ut audiátur in excélso clamor vester.
Numquid tale est ieiúnium, quod elégi, per diem afflígere hóminem ánimam suam?
numquid contorquére quasi círculum caput suum, et saccum et cínerem stérnere?
numquid istud vocábis ieiúnium, et diem acceptábilem Dómino? Nonne hoc est
magis ieiúnium quod elégi? dissólve colligatiónes impietátis, solve fascículos
depriméntes: dimítte eos, qui confrácti sunt, líberos, et omne onus dirúmpe.
Frange esuriénti panem tuum, et egénos vagósque induc in domum tuam: cum
víderis nudum, operi eum, et carnem tuam ne despéxeris. Tunc erúmpet quasi mane
lumen tuum, et sánitas tua cítius oriétur, et anteíbit fáciem tuam iustítia
tua, et glória Dómini cólligete. Tunc invocábis, et Dóminus exáudiet: clamábis,
et dicet: Ecce, adsum. Quia miséricors sum, Dóminus, Deus tuus.
Questo dice il Signore
Iddio: «Grida senza darti posa, fa' risonar la tua voce come tromba, e
rinfaccia al mio popolo i suoi peccati, alla casa di Giacobbe i suoi torti.
Essi mi cercano ogni giorno, per conoscere le mie vie, come gente che abbia
praticata la giustizia e non abbia mai abbandonata la legge del suo Dio. Mi
chiedon ragione dei miei giusti giudizi, e vogliono stare a petto con Dio.
“Perché abbiamo digiunato e non ci guardasti, abbiamo umiliate le anime nostre
e fingi di non saperlo?”. Ecco nel giorno del vostro digiuno, apparisce la
vostra ipocrisia perché mettete alle strette i vostri debitori; ed insieme
litigate, questionate e fate a pugni. Non vogliate più digiunare come fino ad
oggi, per far sentire in alto i vostri clamori. E' forse questo il digiuno che
io voglio? Che l'uomo affligga per un giorno l'anima sua, torca come un cerchio
il capo, si getti col sacco sulla cenere? Questo lo chiamerai digiuno, e giorno
accetto al Signore? Non è forse quest'altro il digiuno da me preferito? Rompi
le catene del peccato, sciogli le obbligazioni che opprimono, metti in libertà
chi è in strettezze, togli ogni gravame. Spezza all'affamato il tuo pane,
accogli nella tua casa i poveri e i pellegrini, e, se vedi un ignudo,
rivestilo, e non disprezzare il tuo prossimo. Allora spunterà come aurora la
tua felicità, fiorirà la tua salute; la giustizia ti segnerà la via, e la
gloria del Signore ti seguirà. Allora pregherai, e il Signore ti esaudirà:
appena alzerai la voce, dirà: “Eccomi”. Perché io, il Signore Dio tuo, sono buono».
GRADUALE
Ps
26:4
Unam pétii a Dómino,
hanc requíram, ut inhábitem in domo Dómini,
V. Ut vídeam voluptátem
Dómini, et prótegar a templo sancto eius.
Questo solo chiesi al
Signore e ancor chiederò: di abitare nella sua casa.
V. Per ammirare il giocondo
spettacolo del culto del Signore e visitare il suo santuario.
TRACTUS
Ps
102:10
Dómine, non secúndum
peccáta nostra, quæ fécimus nos: neque secúndum iniquitátes nostras retríbuas
nobis
Ps
78:8-9
Dómine, ne memíneris
iniquitátum nostrarum antiquarum: cito antícipent nos misericórdiæ tuæ, quia
páuperes facti sumus nimis. Hic genuflectitur
V. Adiuva nos, Deus,
salutáris noster: et propter glóriam nóminis tui, Dómine, libera nos: et
propítius esto peccátis nostris, propter nomen tuum.
Questo solo chiesi al
Signore e ancor chiederò: di abitare nella sua casa.
V. Per ammirare il
giocondo spettacolo del culto del Signore e visitare il suo santuario.
V. Non trattarci, Signore,
secondo i nostri errori, non punirei secondo le nostre colpe.
V. Non ricordarti con noi
delle colpe antiche: presto ci venga incontro il tuo affetto, perché siamo
molto deboli.
V. Aiutaci, o Dio della
salvezza: e per la gloria del tuo nome, liberaci, Signore: e perdona i nostri
errori per amore del tuo nome.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti
Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt
5:43-48; 6:1-4
In illo témpore: Dixit
Iesus discípulis suis: Audístis, quia dictum est: Diliges próximum tuum, et
odio habébis inimícum tuum. Ego autem dico vobis: Dilígite inimícos vestros,
benefácite his, qui odérunt vos, et oráte pro persequéntibus et calumniántibus
vos, ut sitisfílii Patris vestri, qui in coelis est: qui solem suum oriri facit
super bonos et malos, et pluit super iustos et iniústos. Si enim dilígitis eos,
qui vos díligunt, quam mercédem habébitis? nonne et publicáni hoc fáciunt? Et
si salutavéritis fratres vestros tantum, quid ámplius fácitis? nonne et éthnici
hoc fáciunt? Estóte ergo vos perfécti, sicut et Pater vester coeléstis
perféctus est. Atténdite, ne iustítiam vestram faciátis coram homínibus, ut
videámini ab eis: alióquin mercédem non habébitis apud Patrem vestrum, qui in
coelis est. Cum ergo facis eleemósynam, noli tuba cánere ante te, sicut
hypócritæ fáciunt in synagógis et in vicis, ut honorificéntur ab homínibus.
Amen, dico vobis, recepérunt mercédem suam. Te autem faciénte eleemósynam,
nésciat sinístra tua, quid fáciat déxtera tua, ut sit eleemósyna tua in
abscóndito, et Pater tuus, qui videt in abscóndito, reddet tibi.
In quel tempo Gesù disse
ai suoi discepoli: «Avete udito che fu detto: “Amerai il tuo prossimo ed
odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici; fate del bene a
coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi perseguitano e vi calunniano,
affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; il quale fa sorgere il
suo sole sui buoni e sui cattivi e fa piovere su giusti ed ingiusti. Ché se
amate chi vi ama, quale premio ne avrete? Non fanno altrettanto anche i
pubblicani? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di speciale? Non
fanno altrettanto i pagani? Siate adunque perfetti come è perfetto il Padre
vostro celeste . Guardate di non fare le vostre opere buone alla presenza degli
uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non ne sarete rimunerati dal
Padre vostro che è nei cieli. Quando adunque tu fai elemosina, non suonar la
tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade,
per essere onorati dagli uomini. In verità vi dico: han già ricevuto la loro
mercede. Ma quando fai elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la tua
destra, sicché la tua elemosina sia nascosta: il Padre che vede nel segreto, te
ne ricompenserà».
OFFERTORIUM
Ps
118:154; 118:125
Dómine, vivífica me
secúndum elóquium tuum: ut sciam testimónia tua.
Signore, secondo la tua
promessa, dammi vita. Fammi comprendere i tuoi insegnamenti.
SECRETA
Sacrifícium, Dómine,
observántiæ quadragesimális, quod offérimus, præsta, quaesumus: ut tibi et
mentes nostras reddat accéptas, et continéntiæ promptióris nobis tríbuat
facultátem. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et
regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Fa', o Signore, te ne
preghiamo, che il sacrificio del digiuno quaresimale renda i nostri cuori a te
graditi e ci dia la forza di praticare più prontamente la continenza. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRÆFATIO
DE QUADRAGESIMA
Vere dignum et iustum
est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte,
Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vitia cómprimis, mentem
élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem
maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli
coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum
quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne
dicéntes
È veramente degno e
giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo
grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno
corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtú e premii: per
Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli,
adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtú celesti e i
beati Serafini la célebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere
con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo
COMMUNIO
Ps
2:11-12
Servite Dómino in
timóre, et exsultáte ei cum tremóre: apprehéndite disciplínam, ne pereátis de
via iusta.
Servite il Signore con
timore filiale, ed onoratelo con tremore; abbracciate la sua Legge al fine di
non smarrire la giusta via.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Spíritum nobis, Dómine,
tuæ cantátis infúnde: ut, quos uno pane coelésti satiásti, tua fácias pietáte
concórdes. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et
regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum
Amen.
Preghiamo.
Infondi in noi, Signore,
il tuo spirito d'amore, e fa' che vivano concordi nel vincolo della tua fede,
coloro che hai nutrito di uno stesso pane celeste. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
ORATIO
SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte cápita vestra
Deo.
Tuére, Dómine, pópulum
tuum et ab ómnibus peccátis cleménter emúnda: quia nulla ei nocébit advérsitas,
si nulla ei dominétur iníquitas. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium
tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia
saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a
Dio.
Proteggi, o Signore, il
tuo popolo, e benignamente mondalo da ogni peccato; poiché nessuna avversità
potrà nuocergli, se nessuna iniquità lo dominerà. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.