domenica 18 marzo 2018

Domenica di Passione - Stazione a San Pietro

Il tempo di Passione ci fa rivivere con maggior vividezza il mistero dell'umana Redenzione nel dolore e nel sangue del Redentore nostro Gesù Cristo, Mediatore e Pontefice della Nuova ed Eterna Alleanza, che pone fine a quella Antica della Sinagoga rigettata. La liturgia della messa vuole tradurre l'angoscia che visse il Cristo-Uomo nell'approssimarsi delle asprezze della Passione,  iniziata "a iuventute" (Tratto) con Erode che lo cerca a morte, circondato ormai d'ogni parte dai Giudei suoi futuri uccisori.  Ma allo stesso tempo già s'annunzia il trionfo della Resurrezione che irradierà il mattino di Pasqua. La croce e le immagini, dai primi vespri, vengono velate: si vuole esprime il lutto della Chiesa, orbata dello Sposo, e il velamento della divinità di Gesù ridotto a un verme durante i suoi salvifici patimenti. Si omette il salmo Iudica me. Non si dice il Gloria Patri dopo i Salmi, perché essendo essi, nel tempo di Passione, posti dalla Chiesa sulla bocca del Cristo, è inopportuna la dossologia (il Figlio che parla renderebbe gloria a se stesso!). 




PROPRIUM MISSAE

INTROITUS
Ps 42:1-2.- Iúdica me, Deus, et discérne causam meam de gente non sancta: ab homine iníquo et dolóso éripe me: quia tu es Deus meus et fortitúdo mea.  ~~  Ps 42:3.- Emítte lucem tuam et veritátem tuam: ipsa me de duxérunt et adduxérunt in montem sanctum tuum et in tabernácula tua.  ~~  Iúdica me, Deus, et discérne causam meam de gente non sancta: ab homine iníquo et dolóso éripe me: quia tu es Deus meus et fortitúdo mea.

Ps 42:1-2.- Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa da gente malvagia: liberami dall’uomo iniquo e fraudolento: poiché tu sei il mio Dio e la mia forza.  ~~  Ps 42:3.- Manda la tua luce e la tua verità: esse mi guidino al tuo santo monte e ai tuoi tabernacoli.  ~~  Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa da gente malvagia: liberami dall’uomo iniquo e fraudolento: poiché tu sei il mio Dio e la mia forza.

ORATIO
Orémus.
Quaesumus, omnípotens Deus, familiam tuam propítius réspice: ut, te largiénte, regátur in córpore; et, te servánte, custodiátur in mente. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, guarda propizio alla tua famiglia, affinché per bontà tua sia ben guidata quanto al corpo, e per grazia tua sia ben custodita quanto all’anima. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Hebraeos.
Hebr 9:11-15
Fatres: Christus assístens Pontifex futurórum bonórum, per ámplius et perféctius tabernáculum non manufáctum, id est, non huius creatiónis: neque per sánguinem hircórum aut vitulórum, sed per próprium sánguinem introívit semel in Sancta, ætérna redemptióne invénta. Si enim sanguis hircórum et taurórum, et cinis vítulæ aspérsus, inquinátos sanctíficat ad emundatiónem carnis: quanto magis sanguis Christi, qui per Spíritum Sanctum semetípsum óbtulit immaculátum Deo, emundábit consciéntiam nostram ab opéribus mórtuis, ad serviéndum Deo vivénti? Et ideo novi Testaménti mediátor est: ut, morte intercedénte, in redemptiónem eárum prævaricatiónum, quæ erant sub prióri Testaménto, repromissiónem accípiant, qui vocáti sunt ætérnæ hereditátis, in Christo Iesu, Dómino nostro.

Fratelli: Cristo, venuto quale pontefice dei beni futuri, attraversò un più grande e più perfetto tabernacolo, non fatto da mano d’uomo, e cioè non di questa creazione. Né per mezzo del sangue di capri e di vitelli, ma mediante il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, avendo ottenuto una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei tori, e la cenere di vacca, sparsa su quelli che sono immondi, li santifica, dando loro la purità della carne, quanto più il sangue del Cristo, che in virtù dello Spirito Santo offrì sé stesso immacolato a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, onde serviamo il Dio vivente? Appunto per questo egli è il mediatore di un nuovo patto; affinché, morto per la remissione dei trascorsi commessi sotto l’antico patto, i chiamati ricevano l’eterna eredità loro promessa in Cristo Gesù nostro Signore.

GRADUALE
Ps 142:9, 10
Eripe me, Dómine, de inimícis meis: doce me fácere voluntátem tuam
Ps 17:48-49
Liberátor meus, Dómine, de géntibus iracúndis: ab insurgéntibus in me exaltábis me: a viro iníquo erípies me.

Liberami dai nemici, o Signore: insegnami a fare la tua volontà.
V. Mi libererai dai nemici accaniti, o Signore: e mi eleverai sopra di quelli che si volgono contro di me: mi libererai dall’uomo iniquo.

TRACTUS
Ps 128:1-4
Sæpe expugnavérunt me a iuventúte mea.
V. Dicat nunc Israël: sæpe expugnavérunt me a iuventúte mea.
V. Etenim non potuérunt mihi: supra dorsum meum fabricavérunt peccatóres.
V. Prolongavérunt iniquitátes suas: Dóminus iustus cóncidit cervíces peccatórum.

Mi hanno più volte osteggiato fin dalla mia giovinezza.
V. Lo dica Israele: mi hanno più volte osteggiato fin dalla mia giovinezza.
V. Ma non mi hanno vinto: i peccatori hanno fabbricato sopra le mie spalle.
V. Per lungo tempo mi hanno angariato: ma il Signore giusto schiaccerà i peccatori.

EVANGELIUM
Sequéntia    sancti Evangélii secúndum Ioánnem.
Ioann 8:46-59
In illo témpore: Dicébat Iesus turbis Iudæórum: Quis ex vobis árguet me de peccáto? Si veritátem dico vobis, quare non créditis mihi? Qui ex Deo est, verba Dei audit. Proptérea vos non audítis, quia ex Deo non estis. Respondérunt ergo Iudaei et dixérunt ei: Nonne bene dícimus nos, quia Samaritánus es tu, et dæmónium habes? Respóndit Iesus: Ego dæmónium non hábeo, sed honorífico Patrem meum, et vos inhonorástis me. Ego autem non quæro glóriam meam: est, qui quærat et iúdicet. Amen, amen, dico vobis: si quis sermónem meum serváverit, mortem non vidébit in ætérnum. Dixérunt ergo Iudaei: Nunc cognóvimus, quia dæmónium habes. Abraham mórtuus est et Prophétæ; et tu dicis: Si quis sermónem meum serváverit, non gustábit mortem in ætérnum. Numquid tu maior es patre nostro Abraham, qui mórtuus est? et Prophétæ mórtui sunt. Quem teípsum facis? Respóndit Iesus: Si ego glorífico meípsum, glória mea nihil est: est Pater meus, qui gloríficat me, quem vos dícitis, quia Deus vester est, et non cognovístis eum: ego autem novi eum: et si díxero, quia non scio eum, ero símilis vobis, mendax. Sed scio eum et sermónem eius servo. Abraham pater vester exsultávit, ut vidéret diem meum: vidit, et gavísus est. Dixérunt ergo Iudaei ad eum: Quinquagínta annos nondum habes, et Abraham vidísti? Dixit eis Iesus: Amen, amen, dico vobis, antequam Abraham fíeret, Ego Sum. Tulérunt ergo lápides, ut iácerent in eum: Iesus autem abscóndit se, et exívit de templo.

In quel tempo: Gesù disse alla folla dei Giudei: Chi di voi può accusarmi di peccato? Se vi dico la verità perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta la parola di Dio. Per questo voi non l’ascoltate: perché non siete da Dio. Ma i Giudei gli risposero: Non abbiamo forse ragione di dire che sei un Samaritano e un posseduto dal demonio? Gesù rispose: Non sono posseduto dal demonio, bensì onoro il Padre mio e voi mi insultate. Io non cerco la gloria per me, c’è chi la cerca e giudica. In verità, in verità vi dico: chi osserverà la mia parola non vedrà la morte in eterno. I Giudei gli dissero: Ora sappiamo per certo che sei posseduto dal demonio. Abramo è morto e pure i profeti, e tu dici: Chi osserverà la mia parola non vedrà la morte in eterno. Sei forse più grande del nostro padre Abramo, che è morto, o dei profeti, che sono pure morti? Chi pretendi di essere? Gesù rispose: Se mi glorifico da me stesso, la mia gloria è nulla; chi mi glorifica è il Padre mio che voi dite essere vostro Dio. Voi non lo conoscete, ma io lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo sarei un bugiardo, come voi. Ma lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, agognò di vedere il mio giorno: lo vide e ne gioì. I Giudei gli dissero: Non hai ancora cinquantanni e hai visto Abramo? Gesù rispose: In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono. Allora raccolsero delle pietre per scagliarle contro di lui, ma Gesù si nascose ed uscì dal tempio.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 118:17, 107
Confitébor tibi, Dómine, in toto corde meo: retríbue servo tuo: vivam, et custódiam sermónes tuos: vivífica me secúndum verbum tuum, Dómine.

Ti glorifico, o Signore, con tutto il mio cuore: concedi al tuo servo: che io viva e metta in pratica la tua parola: donami la vita secondo la tua parola.

SECRETA
Hæc múnera, quaesumus Dómine, ei víncula nostræ pravitátis absólvant, et tuæ nobis misericórdiæ dona concílient. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ti preghiamo, o Signore, perché questi doni ci liberino dalle catene della nostra perversità e ci ottengano i frutti della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE CRUCE
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris in ligno Crucis constituísti: ut, unde mors oriebátur, inde vita resúrgeret: et, qui in ligno vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai procurato la salvezza del genere umano col legno della Croce: così che donde venne la morte, di là risorgesse la vita, e chi col legno vinse, dal legno fosse vinto: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo:

COMMUNIO
1 Cor 11:24, 25
Hoc corpus, quod pro vobis tradétur: hic calix novi Testaménti est in meo sánguine, dicit Dóminus: hoc fácite, quotiescúmque súmitis, in meam commemoratiónem.

Questo è il mio corpo, che sarà immolato per voi: questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, dice il Signore: tutte le volte che ne berrete, fatelo in mia memoria.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Adésto nobis, Dómine, Deus noster: et, quos tuis mystériis recreásti, perpétuis defénde subsidiis. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Assistici, o Signore Dio nostro: e difendi incessantemente col tuo aiuto coloro che hai ravvivato per mezzo dei tuoi misteri. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.