giovedì 22 marzo 2018

Giovedì di Passione ~ Stazione a Sant’Apollinare

Il Signore nel suo infallibile consiglio per ripristinare l'ordine della giustizia violata ricorre anche al castigo per indurre il singolo come la comunità al pentimento. Se questo è vero Dio accoglie nella sua infinita misericordia il peccatore pentito e gli perdona tutti i peccati come ci mostra l'episodio evangelico della peccatrice che unge i piedi del Signore e viene assolta dalle sue colpe.



INTROITUS
Dan 3:31. - Omnia, quæ fecísti nobis, Dómine, in vero iudício fecísti: quia peccávimus tibi, et mandátis tuis non oboedívimus: sed da glóriam nómini tuo, et fac nobíscum secúndum multitúdinem misericórdiæ tuæ.  ~~  Ps 118:1. - Beáti immaculáti in via: qui ámbulant in lege Dómini.  ~~  Omnia, quæ fecísti nobis, Dómine, in vero iudício fecísti: quia peccávimus tibi, et mandátis tuis non oboedívimus: sed da glóriam nómini tuo, et fac nobíscum secúndum multitúdinem misericórdiæ tuæ.

Dan 3:31. - Tutto quanto, Signore, ci hai fatto, l'hai compiuto con retta giustizia: perché contro te abbiamo peccato, non abbiamo osservato le tue leggi. Ma ora da' gloria al tuo Nome e trattaci secondo il tuo amore.  ~~  Ps 118:1. - Beato chi è perfetto nel suo cammino, chi procede secondo la legge di Dio.  ~~  Tutto quanto, Signore, ci hai fatto, l'hai compiuto con retta giustizia: perché contro te abbiamo peccato, non abbiamo osservato le tue leggi. Ma ora da' gloria al tuo Nome e trattaci secondo il tuo amore.

ORATIO
Orémus.
Præsta, quaesumus, omnípotens Deus: ut dígnitas condiciónis humánæ, per immoderántiam sauciáta, medicinális parsimóniæ stúdio reformétur. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio onnipotente, fa' che la dignità della natura umana, deturpata dall'intemperanza, sia ristabilita con l'esercizio di una salutare astinenza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Daniélis Prophétæ
Dan 3:25, 34-45
In diébus illis: Orávit Azarías Dóminum, dicens: Dómine, Deus noster: ne, quaesumus, tradas nos in perpétuum propter nomen tuum, et ne díssipes testaméntum tuum: neque áuferas misericórdiam tuam a nobis propter Abraham diléctum tuum, et Isaac servum tuum, et Israël sanctum tuum: quibus locútus es, póllicens, quod multiplicáres semen eórum sicut stellas coeli et sicut arénam, quæ est in lítore maris: quia, Dómine, imminúti sumus plus quam omnes gentes, sumúsque húmiles in univérsa terra hódie propter peccáta nostra. Et non est in témpore hoc princeps, et dux, et prophéta, neque holocáustum, neque sacrifícium, neque oblátio, neque incénsum, neque locus primitiárum coram te, ut póssimus inveníre misericórdiam tuam: sed in ánimo contríto et spíritu humilitátis suscipiámur. Sicut in holocáusto aríetum et taurórum, et sicut in mílibus agnórum pínguium: sic fiat sacrifícium nostrum in conspéctu tuo hódie, ut pláceat tibi: quóniam non est confúsio confidéntibus in te. Et nunc séquimur te in toto corde, et timémus te, et quaerimus fáciem tuam. Ne confúndas nos: sed fac nobíscum iuxta mansuetúdinem tuam et secúndum multitúdinem misericórdiæ tuæ. Et érue nos in mirabílibus tuis, et da glóriam nómini tuo, Dómine: et confundántur omnes, qui osténdunt servis tuis mala, confundántur in omni poténtia tua: et robur eórum conterátur: et sciant, quia tu es Dóminus, Deus solus, et gloriósus super orbem terrárum, Dómine, Deus noster.

In quei giorni Azaria pregò il Signore: «Signore Dio nostro, deh! non ci abbandonare per sempre, te ne scongiuriamo per amor del tuo nome, non distruggere la tua Alleanza; non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo tuo amico, di Isacco tuo servo, di Israele tuo santo, ai quali parlasti, promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo, come l'arena che è sulla spiaggia del mare. Ed ora invece, o Signore, noi siam divenuti più piccoli di qualunque altra nazione, ora siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati. Ora non abbiamo più né principe, né capo, né profeta, né olocausto, né sacrificio, né ablazione, né incenso, né luogo per presentarti le primizie e ottenere la tua misericordia. Ma accoglici ora con l'offerta di un cuore contrito e di uno spirito umiliato, come quando ci ricevevi con l'olocausto di arieti e di tori; come col sacrificio di mille pingui agnelli. Cosi sia il nostro sacrificio oggi al tuo cospetto, che ti sia accetto poiché non possono restar confusi quelli che in te confidano. Ora noi ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo favore. Fa' che non restiamo confusi; trattaci secondo la tua benignità, secondo la grandezza della tua misericordia; salvaci coi tuoi prodigi e da' gloria, o Signore, al tuo nome. Siano confusi tutti coloro che minacciano i tuoi servi, sian confusi da tutta la tua potenza; sia annientata la loro fortezza, e conoscano che tu sei il Signore, il solo Dio, il glorioso sopra tutta la terra, o Signore Dio nostro».

GRADUALE
Ps 95:8-9
Tóllite hóstias, et introíte in átria eius: adoráte Dóminum in aula sancta eius
Ps 28:9
Revelávit Dóminus condénsa: et in templo eius omnes dicent glóriam.

Portate offerte ed entrate negli atrii suoi; adorate il Signore nel suo Santuario.
V. La voce del Signore spoglia le selve e nel suo tempio è tutto un dire: Gloria!

EVANGELIUM
Sequéntia   sancti Evangélii secúndum Lucam.
Luc 7:36-50
In illo témpore: Rogábat Iesum quidam de pharisaeis, ut manducáret cum illo. Et ingréssus domum pharisaei, discúbuit. Et ecce múlier, quæ erat in civitáte peccátrix, ut cognóvit, quod accubuísset in domo pharisaei, áttulit alabástrum unguénti: et stans retro secus pedes eius, lácrimis coepit rigáre pedes eius, et capíllis cápitis sui tergébat, et osculabátur pedes eius, et unguénto ungébat. Videns autem pharisaeus, qui vocáverat eum, ait intra se, dicens: Hic si esset Prophéta, sciret útique, quæ et qualis est múlier, quæ tangit eum: quia peccátrix est. Et respóndens Iesus, dixit ad illum: Simon, hábeo tibi áliquid dícere. At ille ait: Magíster, dic. Duo debitóres erant cuidam fæneratóri: unus debébat denários quingéntos, et álius quinquagínta. Non habéntibus illis, unde rédderent, donávit utrísque. Quis ergo eum plus díligit? Respóndens Simon, dixit: Æstimo, quia is, cui plus donávit. At ille dixit ei: Recte iudicásti. Et convérsus ad mulíerem, dixit Simóni: Vides hanc mulíierem? Intrávi in domum tuam, aquam pédibus meis non dedísti: hæc autem lácrimis rigávit pedes meos et capíllis suis tersit. Osculum mihi non dedísti: hæc autem, ex quo intrávit, non cessávit osculári pedes meos. Oleo caput meum non unxísti: hæc autem unguénto unxit pedes meos. Propter quod dico tibi: Remittúntur ei peccáta multa, quóniam diléxit multum. Cui autem minus dimíttitur, minus díligit. Dixit autem ad illam: Remittúntur tibi peccáta. Et coepérunt, qui simul accumbébant, dícere intra se: Quis est hic, qui étiam peccáta dimíttit? Dixit autem ad mulíerem: Fides tua te salvam fecit: vade in pace.

In quel tempo uno dei Farisei lo pregò di andare a desinare da lui. Ed entrato in casa del Fariseo, si mise a tavola. Ed ecco una donna, che era peccatrice in quella città, appena seppe che egli era a mangiare in casa del Fariseo, portò un alabastro pieno di profumo; e stando ai piedi di lui, con le lacrime incominciò a bagnarne i piedi, e coi capelli del suo capo li asciugava, li baciava e li ungeva di unguento. Vedendo ciò il Fariseo che l'aveva invitato, prese a dire dentro di sé: «Costui, se fosse un profeta, certo saprebbe che donna è costei che lo tocca, e com'è peccatrice». E Gesù, rivolgendosi a lui, disse: «Simone, ho da dirti una cosa». Ed egli: «Maestro, di' pure!». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento danari, e l'altro cinquanta. Or non avendo quelli da poter restituite, condonò il debito a tutti e due: chi dunque di loro amerà di più?». Simone rispose: «Secondo me, colui al quale ha condonato di più». Gesù replicò: «Hai giudicato rettamente». Poi, rivolto alla donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua, tu non mi hai dato acqua ai piedi, ma essa li ha bagnati colle lacrime e rasciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato il bacio; ma lei da che è venuta non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non hai unto di olio il mio capo, ma essa con l'unguento ha unto i miei piedi. Per questo ti dico: “le sono perdonati molti peccati, perché molto ha amato". Invece quello a cui poco si perdona, poco ama». E disse a lei: «Ti son perdonati i peccati». E i convitati cominciarono a dire dentro di sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma Gesù disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va in pace».

OFFERTORIUM
Ps 136:1
Super flúmina Babylónis illic sédimus et flévimus: dum recordarémur tui, Sion.

Sulle rive dei fiumi di Babilonia noi ci sedevamo e piangevamo, perché ci ricordavamo di Sion.

SECRETA
Dómine, Deus noster, qui in his pótius creatúris, quas ad fragilitátis nostræ subsídium condidísti, tuo quoque nómini múnera iussísti dicánda constítui: tríbue, quaesumus; ut et vitæ nobis præséntis auxílium et æternitátis effíciant sacraméntum. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

O Signore Dio nostro, che ci hai ordinato di scegliere le cose create per la sussistenza della nostra fragile natura per offrirle in sacrificio al tuo santo nome; concedici, te ne supplichiamo, che questi stessi doni ci siano di soccorso nella vita presente e di pegno per la futura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE SANCTA CRUCE
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris in ligno Crucis constituísti: ut, unde mors oriebátur, inde vita resúrgeret: et, qui in ligno vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai procurato la salvezza del genere umano col legno della Croce: così che da dove venne la morte, di là risorgesse la vita, e chi col legno vinse, dal legno fosse vinto: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo

COMMUNIO
Ps 118:49-50
Meménto verbi tui servo tuo, Dómine, in quo mihi spem dedísti: hæc me consoláta est in humilitáte mea.

Al tuo servo ricorda la tua parola: in questa mi fai sperare, Signore, ed essa nella mia miseria mi conforta.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Quod ore súmpsimus, Dómine, pura mente capiámus: et de munere temporáli, fiat nobis remédium sempitérnum.Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Concedici, o Signore, che il sacramento ricevuto con la bocca, lo accogliamo pure con cuore mondo, e il dono temporale diventi per noi rimedio eterno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

ORATIO SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte cápita vestra Deo.
Esto, quaesumus, Dómine, propítius plebi tuæ: ut, quæ tibi non placent, respuéntes; tuórum pótius repleántur delectatiónibus mandatórum. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a Dio.
Sii propizio verso il tuo popolo, o Signore; affinché esso disdegni quello che a te spiace e sempre più trovi gioia nei tuoi precetti.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.