Il Signore nel suo infallibile consiglio per ripristinare l'ordine della giustizia violata ricorre anche al castigo per indurre il singolo come la comunità al pentimento. Se questo è vero Dio accoglie nella sua infinita misericordia il peccatore pentito e gli perdona tutti i peccati come ci mostra l'episodio evangelico della peccatrice che unge i piedi del Signore e viene assolta dalle sue colpe.
INTROITUS
Dan
3:31. - Omnia, quæ fecísti nobis, Dómine, in vero
iudício fecísti: quia peccávimus tibi, et mandátis tuis non oboedívimus: sed da
glóriam nómini tuo, et fac nobíscum secúndum multitúdinem misericórdiæ tuæ. ~~ Ps 118:1. - Beáti immaculáti in via:
qui ámbulant in lege Dómini. ~~ Omnia, quæ fecísti
nobis, Dómine, in vero iudício fecísti: quia peccávimus tibi, et mandátis tuis
non oboedívimus: sed da glóriam nómini tuo, et fac nobíscum secúndum
multitúdinem misericórdiæ tuæ.
Dan
3:31. - Tutto quanto, Signore, ci hai fatto, l'hai
compiuto con retta giustizia: perché contro te abbiamo peccato, non abbiamo
osservato le tue leggi. Ma ora da' gloria al tuo Nome e trattaci secondo il tuo
amore.
~~ Ps
118:1. - Beato chi è perfetto nel suo cammino, chi procede
secondo la legge di Dio.
~~ Tutto quanto, Signore, ci hai fatto, l'hai
compiuto con retta giustizia: perché contro te abbiamo peccato, non abbiamo
osservato le tue leggi. Ma ora da' gloria al tuo Nome e trattaci secondo il tuo
amore.
ORATIO
Orémus.
Præsta, quaesumus,
omnípotens Deus: ut dígnitas condiciónis humánæ, per immoderántiam sauciáta,
medicinális parsimóniæ stúdio reformétur. Per Dominum nostrum Iesum Christum,
Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia
saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Dio onnipotente, fa'
che la dignità della natura umana, deturpata dall'intemperanza, sia
ristabilita con l'esercizio di una salutare astinenza. Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio Daniélis Prophétæ
Dan
3:25, 34-45
In diébus illis: Orávit
Azarías Dóminum, dicens: Dómine, Deus noster: ne, quaesumus, tradas nos in
perpétuum propter nomen tuum, et ne díssipes testaméntum tuum: neque áuferas
misericórdiam tuam a nobis propter Abraham diléctum tuum, et Isaac servum tuum,
et Israël sanctum tuum: quibus locútus es, póllicens, quod multiplicáres semen
eórum sicut stellas coeli et sicut arénam, quæ est in lítore maris: quia,
Dómine, imminúti sumus plus quam omnes gentes, sumúsque húmiles in univérsa
terra hódie propter peccáta nostra. Et non est in témpore hoc princeps, et dux,
et prophéta, neque holocáustum, neque sacrifícium, neque oblátio, neque incénsum,
neque locus primitiárum coram te, ut póssimus inveníre misericórdiam tuam: sed
in ánimo contríto et spíritu humilitátis suscipiámur. Sicut in holocáusto
aríetum et taurórum, et sicut in mílibus agnórum pínguium: sic fiat sacrifícium
nostrum in conspéctu tuo hódie, ut pláceat tibi: quóniam non est confúsio
confidéntibus in te. Et nunc séquimur te in toto corde, et timémus te, et
quaerimus fáciem tuam. Ne confúndas nos: sed fac nobíscum iuxta mansuetúdinem
tuam et secúndum multitúdinem misericórdiæ tuæ. Et érue nos in mirabílibus
tuis, et da glóriam nómini tuo, Dómine: et confundántur omnes, qui osténdunt
servis tuis mala, confundántur in omni poténtia tua: et robur eórum conterátur:
et sciant, quia tu es Dóminus, Deus solus, et gloriósus super orbem terrárum,
Dómine, Deus noster.
In quei giorni Azaria
pregò il Signore: «Signore Dio nostro, deh! non ci abbandonare per sempre, te
ne scongiuriamo per amor del tuo nome, non distruggere la tua Alleanza; non
ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo tuo amico, di Isacco
tuo servo, di Israele tuo santo, ai quali parlasti, promettendo di moltiplicare
la loro stirpe come le stelle del cielo, come l'arena che è sulla spiaggia del
mare. Ed ora invece, o Signore, noi siam divenuti più piccoli di qualunque
altra nazione, ora siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri
peccati. Ora non abbiamo più né principe, né capo, né profeta, né olocausto, né
sacrificio, né ablazione, né incenso, né luogo per presentarti le primizie e
ottenere la tua misericordia. Ma accoglici ora con l'offerta di un cuore
contrito e di uno spirito umiliato, come quando ci ricevevi con l'olocausto di
arieti e di tori; come col sacrificio di mille pingui agnelli. Cosi sia il
nostro sacrificio oggi al tuo cospetto, che ti sia accetto poiché non possono
restar confusi quelli che in te confidano. Ora noi ti seguiamo con tutto il
cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo favore. Fa' che non restiamo confusi;
trattaci secondo la tua benignità, secondo la grandezza della tua misericordia;
salvaci coi tuoi prodigi e da' gloria, o Signore, al tuo nome. Siano confusi
tutti coloro che minacciano i tuoi servi, sian confusi da tutta la tua potenza;
sia annientata la loro fortezza, e conoscano che tu sei il Signore, il solo
Dio, il glorioso sopra tutta la terra, o Signore Dio nostro».
GRADUALE
Ps
95:8-9
Tóllite hóstias, et
introíte in átria eius: adoráte Dóminum in aula sancta eius
Ps
28:9
Revelávit Dóminus
condénsa: et in templo eius omnes dicent glóriam.
Portate offerte ed
entrate negli atrii suoi; adorate il Signore nel suo Santuario.
V. La voce del Signore
spoglia le selve e nel suo tempio è tutto un dire: Gloria!
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Lucam.
Luc
7:36-50
In illo témpore: Rogábat
Iesum quidam de pharisaeis, ut manducáret cum illo. Et ingréssus domum
pharisaei, discúbuit. Et ecce múlier, quæ erat in civitáte peccátrix, ut
cognóvit, quod accubuísset in domo pharisaei, áttulit alabástrum unguénti: et
stans retro secus pedes eius, lácrimis coepit rigáre pedes eius, et capíllis
cápitis sui tergébat, et osculabátur pedes eius, et unguénto ungébat. Videns
autem pharisaeus, qui vocáverat eum, ait intra se, dicens: Hic si esset
Prophéta, sciret útique, quæ et qualis est múlier, quæ tangit eum: quia
peccátrix est. Et respóndens Iesus, dixit ad illum: Simon, hábeo tibi áliquid
dícere. At ille ait: Magíster, dic. Duo debitóres erant cuidam fæneratóri: unus
debébat denários quingéntos, et álius quinquagínta. Non habéntibus illis, unde
rédderent, donávit utrísque. Quis ergo eum plus díligit? Respóndens Simon,
dixit: Æstimo, quia is, cui plus donávit. At ille dixit ei: Recte iudicásti. Et
convérsus ad mulíerem, dixit Simóni: Vides hanc mulíierem? Intrávi in domum
tuam, aquam pédibus meis non dedísti: hæc autem lácrimis rigávit pedes meos et
capíllis suis tersit. Osculum mihi non dedísti: hæc autem, ex quo intrávit, non
cessávit osculári pedes meos. Oleo caput meum non unxísti: hæc autem unguénto
unxit pedes meos. Propter quod dico tibi: Remittúntur ei peccáta multa, quóniam
diléxit multum. Cui autem minus dimíttitur, minus díligit. Dixit autem ad
illam: Remittúntur tibi peccáta. Et coepérunt, qui simul accumbébant, dícere
intra se: Quis est hic, qui étiam peccáta dimíttit? Dixit autem ad mulíerem:
Fides tua te salvam fecit: vade in pace.
In quel tempo uno dei
Farisei lo pregò di andare a desinare da lui. Ed entrato in casa del Fariseo,
si mise a tavola. Ed ecco una donna, che era peccatrice in quella città, appena
seppe che egli era a mangiare in casa del Fariseo, portò un alabastro pieno di
profumo; e stando ai piedi di lui, con le lacrime incominciò a bagnarne i
piedi, e coi capelli del suo capo li asciugava, li baciava e li ungeva di
unguento. Vedendo ciò il Fariseo che l'aveva invitato, prese a dire dentro di
sé: «Costui, se fosse un profeta, certo saprebbe che donna è costei che lo
tocca, e com'è peccatrice». E Gesù, rivolgendosi a lui, disse: «Simone, ho da
dirti una cosa». Ed egli: «Maestro, di' pure!». «Un creditore aveva due
debitori: uno gli doveva cinquecento danari, e l'altro cinquanta. Or non avendo
quelli da poter restituite, condonò il debito a tutti e due: chi dunque di loro
amerà di più?». Simone rispose: «Secondo me, colui al quale ha condonato di
più». Gesù replicò: «Hai giudicato rettamente». Poi, rivolto alla donna, disse
a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua, tu non mi hai dato
acqua ai piedi, ma essa li ha bagnati colle lacrime e rasciugati con i suoi
capelli. Tu non mi hai dato il bacio; ma lei da che è venuta non ha smesso di
baciarmi i piedi. Tu non hai unto di olio il mio capo, ma essa con l'unguento
ha unto i miei piedi. Per questo ti dico: “le sono perdonati molti peccati,
perché molto ha amato". Invece quello a cui poco si perdona, poco ama». E
disse a lei: «Ti son perdonati i peccati». E i convitati cominciarono a dire
dentro di sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma Gesù disse alla
donna: «La tua fede ti ha salvata; va in pace».
OFFERTORIUM
Ps
136:1
Super flúmina Babylónis
illic sédimus et flévimus: dum recordarémur tui, Sion.
Sulle rive dei fiumi di
Babilonia noi ci sedevamo e piangevamo, perché ci ricordavamo di Sion.
SECRETA
Dómine, Deus noster, qui
in his pótius creatúris, quas ad fragilitátis nostræ subsídium condidísti, tuo
quoque nómini múnera iussísti dicánda constítui: tríbue, quaesumus; ut et vitæ
nobis præséntis auxílium et æternitátis effíciant sacraméntum. Per Dominum
nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
O Signore Dio nostro,
che ci hai ordinato di scegliere le cose create per la sussistenza della nostra
fragile natura per offrirle in sacrificio al tuo santo nome; concedici, te ne
supplichiamo, che questi stessi doni ci siano di soccorso nella vita presente e
di pegno per la futura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è
Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli. Amen.
PRÆFATIO
DE SANCTA CRUCE
Vere dignum et iustum
est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte,
Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris in ligno Crucis
constituísti: ut, unde mors oriebátur, inde vita resúrgeret: et, qui in ligno
vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem
maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli
coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum
quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne
dicéntes:
È veramente degno e
giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo
grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai procurato la
salvezza del genere umano col legno della Croce: così che da dove venne la
morte, di là risorgesse la vita, e chi col legno vinse, dal legno fosse vinto:
per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui la tua maestà lodano gli Angeli,
adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i
beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere
con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo
COMMUNIO
Ps
118:49-50
Meménto verbi tui servo
tuo, Dómine, in quo mihi spem dedísti: hæc me consoláta est in humilitáte mea.
Al tuo servo ricorda la
tua parola: in questa mi fai sperare, Signore, ed essa nella mia miseria mi
conforta.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Quod ore súmpsimus,
Dómine, pura mente capiámus: et de munere temporáli, fiat nobis remédium
sempitérnum.Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et
regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Concedici, o Signore,
che il sacramento ricevuto con la bocca, lo accogliamo pure con cuore mondo, e
il dono temporale diventi per noi rimedio eterno. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
ORATIO
SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte cápita vestra
Deo.
Esto, quaesumus, Dómine,
propítius plebi tuæ: ut, quæ tibi non placent, respuéntes; tuórum pótius
repleántur delectatiónibus mandatórum. Per Dominum nostrum Iesum Christum,
Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per
omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a
Dio.
Sii propizio verso il
tuo popolo, o Signore; affinché esso disdegni quello che a te spiace e sempre
più trovi gioia nei tuoi precetti.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo
Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per
tutti i secoli dei secoli. Amen.