Gesù Cristo si proclama ed è la Luce che rivela al mondo il Padre, col quale forma una cosa sola. Egli ci illumina attraverso le verità della Fede e la grazia che riceviamo nei Sacramenti, specialmente quello del Battesimo. Non a caso in questo giorno la Chiesa Romana dell'antichità lo scrutinio più importante dei catecumeni ai quali venivano svelati i quattro Vangeli, il Simbolo della Fede e l'Orazione domenicale. Non dobbiamo quindi comportarci come gli Ebrei che preferirono le tenebre alla luce del Messia venuto, ma lasciamoci illuminare dal Cristo nelle nostre tenebre dell'ignoranza e del peccato.
INTROITUS
Isa
55:1.- Sitiéntes, venite ad aquas, dicit Dóminus: et
qui non habétis prétium, veníte et bíbite cum lætítia. ~~ Ps 77:1.- Atténdite, pópule meus,
legem meam: inclináte aurem vestram in verba oris mei. ~~ Glória ~~ Sitiéntes, venite ad aquas,
dicit Dóminus: et qui non habétis prétium, veníte et bíbite cum lætítia.
Isa
55:1.- O voi tutti che siete assetati, venite alle
acque, dice il Signore; e voi pure che non avete denaro, venite e bevete con
gioia.
~~ Ps
77:1. - Alla mia legge, popolo mio, sempre l'orecchio
rivolgi: a quel che ti dice la mia bocca presta attento l'orecchio. ~~ Gloria ~~ O voi tutti che siete
assetati, venite alle acque, dice il Signore; e voi pure che non avete denaro,
venite e bevete con gioia.
ORATIO
Orémus.
Fiat, Dómine, quaesumus,
per grátiam tuam fructuósus nostræ devotiónis afféctus: quia tunc nobis
próderunt suscépta ieiúnia, si tuæ sint plácita pietáti. Per Dominum nostrum
Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus
Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Signore, sia per la
tua grazia fruttuoso il sentimento della nostra pietà: perché gli intrapresi
digiuni solo ci saranno utili, se saranno graditi alla tua bontà. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con
lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Isa
49:8-15
Hæc dicit Dóminus: In
témpore plácito exaudívi te, et in die salútis auxiliátus sum tui: et servávi
te, et dedi te in foedus pópuli, ut suscitáres terram, et possidéres
hereditátes dissipátas: ut díceres his, qui vincti sunt: Exíte: et his, qui in
ténebris: Revelámini. Super vias pascéntur, et in ómnibus planis páscua eórum.
Non esúrient neque sítient, et non percútiet eos æstus et sol: quia miserátor
eórum reget eos, et ad fontes aquárum potábit eos. Et ponam omnes montes meos
in viam, et sémitæ meæ exaltabúntur. Ecce, isti de longe vénient, et ecce illi
ab aquilóne et mari, et isti de terra austráli. Laudáte, coeli, et exsúlta,
terra, iubiláte, montes, laudem: quia consolátus est Dóminus pópulum suum, et
páuperum suórum miserébitur. Et dixit Sion: Derelíquit me Dóminus, et Dóminus
oblítus est mei. Numquid oblivísci potest múlier infántem suum, ut non
misereátur fílio uteri sui? et si illa oblíta fúerit, ego tamen non oblivíscar
tui, dicit Dóminus omnípotens.
Questo dice il Signore:
«Nel tempo della grazia ti ho esaudito, nel giorno della salvezza ti ho
soccorso e custodito, ti ho stabilito pegno d'alleanza col popolo, per ristorare
la terra, per entrare in possesso delle eredità dissipate: per dire a quelli
che sono in catene: “Andate liberi”; e a quelli che sono nelle tenebre: “Venite
alla luce”. Pascoleranno liberamente e avranno pascoli in tutte le pianure. Non
patiranno la fame, né la sete, non li offenderà il caldo, né il sole, perché un
Pietoso li guiderà e li farà dissetare alle fontane di acqua. Renderò
praticabili le montagne, e piane le vie. Ecco venir questi da lontano, ecco
venirne altri dal settentrione e dal mare, ed altri dalla patte del
mezzogiorno. Cantate o cieli; esulta, o terra; monti, erompete in gridi di
gioia, perché il Signore ha consolato il suo popolo, e avrà pietà dei suoi
miseri. Sion aveva detto: "Il Signore mi ha abbandonato, il Signore si è
dimenticato di me". Può forse una donna dimenticare il suo bambino, da non
aver compassione del frutto del suo seno? Quand'anche potesse essa
dimenticarsene, io non mai», dice il Signore onnipotente.
GRADUALE
Ps
9:14, 1-2
Tibi, Dómine, derelíctus
est pauper: pupíllo tu eris adiútor.
V. Ut quid, Dómine,
recessísti longe, déspicis in opportunitátibus, in tribulatióne? dum supérbit
ímpius, incénditur pauper.
O Signore, a te è
affidato il povero; del pupillo Tu sarai il protettore.
V. Perché, o Signore, ti
sei allontanato e ci hai dimenticato nell'ora della tribolazione e del bisogno?
mentre l'empio insuperbisce e perseguita il debole.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Ioánnem.
Ioann
8:12-20
In illo témpore: Locútus
est Iesus turbis Iudæórum, dicens: Ego sum lux mundi: qui séquitur me, non
ámbulat in ténebris, sed habébit lumen vitæ. Dixérunt ergo ei pharisaei: Tu de
te ipso testimónium pérhibes: testimónium tuum non est verum. Respóndit Iesus
et dixit eis: Et si ego testimónium perhíbeo de meípso, verum est testimónium
meum: quia scio, unde veni et quo vado: vos autem nescítis, unde vénio aut quo
vado. Vos secúndum carnem iudicátis: ego non iúdico quemquam: et si iúdico ego,
iudícium meum verum est, quia solus non sum: sed ego et, qui misit me, Pater.
Et in lege vestra scriptum est, quia duórum hóminum testimónium verum est. Ego
sum, qui testimónium perhíbeo de meípso: et testimónium pérhibet de me, qui
misit me, Pater. Dicébant ergo ei: Ubi est Pater tuus? Respóndit Iesus: Neque
me scitis neque Patrem meum: si me sciretis, fórsitan et Patrem meum scirétis.
Hæc verba locútus est Iesus in gazophylácio, docens in templo: et nemo
apprehéndit eum, quia necdum vénerat hora eius.
Allora cosi parlò Gesù
alle turbe dei Giudei: «Io sono la luce del mondo: chi mi segue non camminerà
nelle tenebre; ma avrà la luce della vita». Gli dissero allora i Farisei: «Tu
rendi testimonianza di te stesso: la tua testimonianza non vale». Gesù replicò
loro: «Anche se io rendo testimonianza di me stesso, è valida la mia testimonianza,
perché so donde io venga, e dove io vada. Voi giudicate secondo la carne: io
non giudico nessuno; ma se giudico io, il mio giudizio è retto, perché non sono
solo, ma con me è il Padre che mi ha inviato. E nella vostra legge, sta appunto
scritto che è valida la testimonianza di due persone. Or a render testimonianza
di me stesso, ci sono io ed il Padre che mi ha mandato». Gli dissero allora:
«Dov'è tuo Padre?». Rispose Gesù: «Non conoscete né me, né il mio Padre; se
conosceste me, conoscereste pure il mio Padre». Tali parole disse Gesù nel
gazofilacio, insegnando nel tempio, e nessuno lo prese, perché non era ancora
giunta l'ora sua.
OFFERTORIUM
Ps
17:3
Factus est Dóminus
firmaméntum meum, et refúgium meum, et liberátor meus: et sperábo in eum.
Il Signore è il mio
fermo appoggio, il mio rifugio, il mio liberatore; in Lui confido.
SECRETA
Oblatiónibus nostris,
quaesumus, Dómine, placáre suscéptis: et ad te nostras etiam rebélles compélle
propítius voluntátes. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui
tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Te ne preghiamo, o
Signore: sii placato da questa offerta a te gradita; e propizio attira a te
anche le nostre ribelli volontà. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio,
che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i
secoli dei secoli. Amen.
PRÆFATIO
DE QUADRAGESIMA
Vere dignum et iustum
est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte,
Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vitia cómprimis, mentem
élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem
maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli
coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum
quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne
dicéntes
È veramente degno e
giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo
grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno
corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtú e premii: per
Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli,
adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtú celesti e i
beati Serafini la célebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere
con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo
COMMUNIO
Ps
22:1-2
Dóminus regit me, et
nihil mihi déerit: in loco páscuæ ibi me collocávit: super aquam refectiónis
educávit me.
Il Signore è il mio
pastore; non manco di nulla; per erbosi pascoli mi conduce; ad acque
ristoratrici mi guida.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Tua nos, quaesumus,
Dómine, sancta puríficent: et operatióne sua tibi plácitos esse perfíciant. Per
Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Signore, te ne
preghiamo: questi sacri misteri ci purifichino, e con la loro virtù a te ci
rendano accetti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e
vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
ORATIO
SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte cápita vestra
Deo.
Deus, qui sperántibus in
te miseréri pótius éligis quam irasci: da nobis digne flere mala, quæ fécimus;
ut tuæ consolatiónis grátiam inveníre mereámur. Per Dominum nostrum Iesum
Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a
Dio.
O Dio, che verso coloro
che in te confidano preferisci il perdono all'ira; concedici di potere
degnamente piangere le colpe commesse, per poter meritare la grazia di essere
da te consolati. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e
vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.