domenica 4 marzo 2018

Terza Domenica di Quaresima - Stazione a San Lorenzo fuori le mura

La Chiesa Romana oggi ci ricorda la gran verità della nostra liberazione dalla schiavitù del demonio operata dal Cristo con la sua incarnazione e morte: Egli ci rende figli di Dio nella libertà di compiere il bene. Questa libertà ci è data col Santo Battesimo e possiamo mantenerla solamente con una vita santa, altrimenti cadremo di nuovo sotto la crudele tirannia di Satana che vuole unicamente la nostra morte eterna in Inferno. Esempio supremo a cui ispirare la nostra vita è Maria Santissima, fedelissima nell'adempimento del divino beneplacito.


INTROITUS
Ps 24:15-16.- Oculi mei semper ad Dóminum, quia ipse evéllet de láqueo pedes meos: réspice in me, et miserére mei, quóniam únicus et pauper sum ego.  ~~  Ps 24:1-2.- Ad te, Dómine, levávi ánimam meam: Deus meus, in te confído, non erubéscam  ~~  Glória  ~~  Oculi mei semper ad Dóminum, quia ipse evéllet de láqueo pedes meos: réspice in me, et miserére mei, quóniam únicus et pauper sum ego.

Ps 24:15-16.- I miei occhi sono rivolti sempre al Signore, poiché Egli libererà i miei piedi dal laccio: guàrdami e abbi pietà di me, poiché sono solo e pòvero.  ~~  Ps 24:1-2.- A Te, o Signore, ho levato l’ànima mia, in Te confido, o mio Dio, ch’io non resti confuso.  ~~  Gloria  ~~  I miei occhi sono rivolti sempre al Signore, poiché Egli libererà i miei piedi dal laccio: guàrdami e abbi pietà di me, poiché sono solo e pòvero.

ORATIO
Orémus.
Quaesumus, omnípotens Deus, vota humílium réspice: atque, ad defensiónem nostram, déxteram tuæ maiestátis exténde. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Guarda, Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, ai voti degli úmili, e stendi la potente tua destra in nostra difesa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Ephésios.
Ephes 5:1-9
Fratres: Estote imitatores Dei, sicut fílii caríssimi: et ambuláte in dilectióne, sicut et Christus dilexit nos, et tradidit semetipsum pro nobis oblatiónem, et hostiam Deo in odorem suavitátis. Fornicatio autem et omnis immunditia aut avaritia nec nominetur in vobis, sicut decet sanctos: aut turpitudo aut stultiloquium aut scurrilitas, quæ ad rem non pertinet: sed magis gratiárum actio. Hoc enim scitóte intelligentes, quod omnis fornicator aut immundus aut avarus, quod est idolorum servitus, non habet hereditátem in regno Christi et Dei. Nemo vos sedúcat inanibus verbis: propter hæc enim venit ira Dei in filios diffidéntiæ. Nolíte ergo effici participes eórum. Erátis enim aliquando tenebrae: nunc autem lux in Dómino. Ut fílii lucis ambuláte: fructus enim lucis est in omni bonitate et iustítia et veritáte.

Fratelli: Siate imitatori di Dio, come figli diletti: e camminate nell’amore, così come il Cristo ha amato noi, e si è sacrificato egli stesso per noi, quale offerta e vittima in odore di soavità. Non si possa dire che tra voi si pràtica la fornicazione o qualsiasi impurità o avarizia, siate irreprensíbili come si addice ai santi: non risuònino tra voi oscenità, né sciocchi discorsi, né scurrilità o cose indecenti: ma piuttosto i rendimenti di grazia. Poiché, sappiàtelo bene, nessun fornicatore, o impudico, o avaro, che vuol dire idolatra, sarà erede del regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi seduca con vane parole: poiché per tali cose viene l’ira di Dio sopra i figli ribelli. Non vogliate dunque avere società con essi. Infatti una volta eravate ténebre, ma ora siete luce nel Signore. Camminate da figli della luce: poiché il frutto della luce consiste in ogni specie di bontà, di giustizia e di verità.

GRADUALE
Ps 9:20; 9:4
Exsúrge, Dómine, non præváleat homo: iudicéntur gentes in conspéctu tuo.
V. In converténdo inimícum meum retrórsum, infirmabúntur, et períbunt a facie tua.

Sorgi, o Signore, non trionfi l’uomo: siano giudicate le genti al tuo cospetto.
V. Voltano le spalle i miei nemici: stramazzano e periscono di fronte a Te.

TRACTUS
Ps 122:1-3
Ad te levávi óculos meos, qui hábitas in coelis.
V. Ecce, sicut óculi servórum in mánibus dominórum suórum.
V. Et sicut óculi ancíllæ in mánibus dóminæ suæ: ita óculi nostri ad Dóminum, Deum nostrum, donec misereátur nostri,
V. Miserére nobis, Dómine, miserére nobis.

Sollevai i miei occhi a Te, che hai sede in cielo.
V. Ecco, come gli occhi dei servi sono rivolti verso le mani dei padroni.
V. E gli occhi dell’ancella verso le mani della padrona: così i nostri occhi sono rivolti a Te, Signore Dio nostro, fino a che Tu abbia pietà di noi.
V. Abbi pietà di noi, o Signore, abbi pietà di noi.

EVANGELIUM
Sequéntia     sancti Evangélii secúndum Lucam.
Luc 11:14-28
In illo témpore: Erat Iesus eiíciens dæmónium, et illud erat mutum. Et cum eiecísset dæmónium, locútus est mutus, et admirátæ sunt turbæ. Quidam autem ex eis dixérunt: In Beélzebub, príncipe dæmoniórum, éiicit dæmónia. Et alii tentántes, signum de coelo quærébant ab eo. Ipse autem ut vidit cogitatiónes eórum, dixit eis: Omne regnum in seípsum divísum desolábitur, et domus supra domum cadet. Si autem et sátanas in seípsum divísus est, quómodo stabit regnum eius? quia dícitis, in Beélzebub me eiícere dæmónia. Si autem ego in Beélzebub eiício dæmónia: fílii vestri in quo eiíciunt? Ideo ipsi iúdices vestri erunt. Porro si in dígito Dei eiício dæmónia: profécto pervénit in vos regnum Dei. Cum fortis armátus custódit átrium suum, in pace sunt ea, quæ póssidet. Si autem fórtior eo supervéniens vícerit eum, univérsa arma eius áuferet, in quibus confidébat, et spólia eius distríbuet. Qui non est mecum, contra me est: et qui non cólligit mecum, dispérgit. Cum immúndus spíritus exíerit de hómine, ámbulat per loca inaquósa, quærens réquiem: et non invéniens, dicit: Revértar in domum meam, unde exivi. Et cum vénerit, invénit eam scopis mundátam, et ornátam. Tunc vadit, et assúmit septem alios spíritus secum nequióres se, et ingréssi hábitant ibi. Et fiunt novíssima hóminis illíus peióra prióribus. Factum est autem, cum hæc díceret: extóllens vocem quædam múlier de turba, dixit illi: Beátus venter, qui te portávit, et úbera, quæ suxísti. At ille dixit: Quinímmo beáti, qui áudiunt verbum Dei, et custódiunt illud.

In quel tempo: Gesù stava liberando un indemoniato che era muto. E non appena cacciò il demonio, il muto parlò e le turbe ne rimasero meravigliate. Ma alcuni dissero: Egli caccia i demoni in virtù di Belzebù, il principe dei demoni. Altri poi, per tentarlo, gli chiedevano un segno dal cielo. Ma egli, avendo scorto i loro pensieri, disse loro: Qualunque regno diviso in partiti contrari va in perdizione, e una casa rovina sull’altra. Se anche satana è in discordia con sé stesso, come sussisterà il suo regno? Giacché dite che io scaccio i demoni in virtù di Belzebù. Se io scaccio i demoni in virtù di Belzebù, in virtù di chi li scacciano i vostri figli? Per questo saranno essi i vostri giudici. Se io col dito di Dio scaccio i demoni, certo è venuto a voi il regno di Dio. Quando il forte armato custodisce il suo atrio, è al sicuro tutto quello che egli possiede. Ma se un altro più forte di lui lo sovrasta e lo vince, porta via tutte le armi in cui egli poneva la sua fiducia e ne spartisce le spoglie. Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, cammina per luoghi deserti, cercando requie, e, non trovandola, dice: Ritornerò nella mia casa, donde sono uscito. E, venendo, la trova spazzata e adorna. Allora va, e prende con sé altri sette spariti peggiori di lui, ed entrano ad abitarvi, e la fine di quell’uomo è peggiore del principio. Ora avvenne che, mentre diceva queste cose, una donna alzò la voce di tra le turbe e gli disse: Beato il ventre che ti ha portato e il seno che hai succhiato. Ma egli disse: Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano.

OFFERTORIUM
Ps 18:9, 10, 11, 12
Iustítiæ Dómini rectæ, lætificántes corda, et iudícia eius dulci ora super mel et favum: nam et servus tuus custódit ea.

I comandamenti del Signore sono retti, rallegrano i cuori: i suoi giudizii sono più dolci del miele: perciò il tuo servo li adempie.

SECRETA
Hæc hóstia, Dómine, quaesumus, emúndet nostra delícta: et, ad sacrifícium celebrándum, subditórum tibi córpora mentésque sanctíficet. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ti preghiamo, o Signore, affinché questa offerta ci mondi dai peccati, e santífichi i corpi e le anime dei tuoi servi, onde possano degnamente celebrare il sacrifício. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE QUADRAGESIMA
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vitia cómprimis, mentem élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtú e premii: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtú celesti e i beati Serafini la célebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo

COMMUNIO
Ps 83:4-5
Passer invénit sibi domum, et turtur nidum, ubi repónat pullos suos: altária tua, Dómine virtútum, Rex meus, et Deus meus: beáti, qui hábitant in domo tua, in saeculum saeculi laudábunt te.

Il passero si è trovata una casa, e la tortora un nido, ove riporre i suoi nati: i tuoi altari, o Signore degli eserciti, o mio Re e mio Dio: beati coloro che abitano nella tua casa, essi Ti loderanno nei secoli dei secoli.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
A cunctis nos, quaesumus, Dómine, reátibus et perículis propitiátus absólve: quos tanti mystérii tríbuis esse partícipes. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Liberaci, o Signore, Te ne preghiamo, da tutti i peccati e i pericoli: Tu che ci rendesti partecipi di un così grande mistero. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.