mercoledì 7 marzo 2018

Mercoledi della Terza Settimana di Quareima – Stazione a San Sisto

Santa Madre Chiesa ci inculca oggi il dovere che abbiamo nell'adempiere ai comandamenti che Dio, Padre buono, ha dato a Mosè sul Sinai e che Gesù Cristo, suo divin Figliolo, ha perfezionato. La volontà di Dio, espressa perfettamente nei comandamenti deve ispirare realmente la nostra vita di Cristiani, allontanandoci da una osservanza ipocrita e farisaica che si limita all'esteriorità.


INTROITUS
Ps 30:7-8.- Ego autem in Dómino sperábo: exsultábo et lætábor in tua misericórdia: quia respexísti humilitátem meam.  ~~  Ps 39:2.- In te, Dómine, sperávi, non confúndar in ætérnum: in iustítia tua líbera me et éripe me.  ~~  Glória  ~~  Ego autem in Dómino sperábo: exsultábo et lætábor in tua misericórdia: quia respexísti humilitátem meam.

Ps 30:7-8.- Confido nel Signore. Avrò da gioire e rallegrarmi della sua benevolenza; perché Egli tenne conto della mia miseria.  ~~  Ps 39:2.- In te, Signore, confido che io non resti confuso in eterno: liberami e salvami nel tuo amore.  ~~  Gloria  ~~  Confido nel Signore. Avrò da gioire e rallegrarmi della sua benevolenza; perché Egli tenne conto della mia miseria.

ORATIO
Orémus.
Præsta nobis, quaesumus, Dómine: ut salutáribus ieiúniis erudíti, a nóxiis quoque vítiis abstinéntes, propitiatiónem tuam facílius impetrémus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Concedici, o Signore, che ammaestrati da questi salutari digiuni, e stando lontani dai vizi, più facilmente possiamo meritare la tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio libri Exodi.
Exod 20:12-24
Hæc dicit Dóminus Deus: Hónora patrem tuum et matrem tuam, ut sis longaevus super terram, quam Dóminus, Deus tuus, dabit tibi. Non occídes. Non moecháberis. Non furtum fácies. Non loquéris contra próximum tuum falsum testimónium. Non concupísces domum próximi tui: nec desiderábis uxórem eius, non servum, non ancíllam, non bovem, non ásinum nec ómnia, quæ illíus sunt. Cunctus autem pópulus vidébat voces, et lámpades, et sónitum búccinæ, montémque tumántem: et, pertérriti ac pavóre concússi, stetérunt procul, dicéntes Móysi: Lóquere tu nobis, et audiámus: non loquátur nobis Dóminus, ne forte moriámur. Et ait Móyses ad pópulum: Nolite timére: ut enim probáret vos, venit Deus, et ut terror illíus esset in vobis, et non peccarétis. Stetítque pópulus de longe. Móyses autem accéssit ad calíginem, in qua erat Deus. Dixit prætérea Dóminus ad Móysen: Hæc dices fíliis Israël: Vos vidístis, quod de coelo locútus sim vobis. Non faciétis deos argénteos, nec deos áureo s faciétis vobis. Altáre de terra faciétis mihi, et offerétis super eo holocáusta et pacífica vestra, oves vestras et boves in omni loco, in quo memória fúerit nóminis mei.

Questo dice il Signore Iddio: «Onora tuo padre e tua madre, affinché tu viva lungamente sulla terra che ti darà il Signore Dio tuo. Non ammazzare. Non commettere adulterio. Non rubare. Non attestare il falso contro il tuo prossimo. Non desiderare la casa del prossimo, non desiderare la sua moglie, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né altra cosa che gli appartenga». Ora il popolo sentiva i tuoni e il suono della tromba, e vedeva i lampi e il monte che fumava: pertanto atterrito e oppresso dalla paura, se ne stava da lungi, dicendo a Mosè: «Parlaci tu, e noi ascolteremo: non ci parli il Signore, che non abbiamo a morirne». E Mosé disse al popolo: «Non v'impaurite: Dio è venuto solo per provarvi, affinché il suo timore sia in voi, e non pecchiate» Il popolo adunque se ne stette in lontananza e Mosè si appressò alla nuvola nella quale era Dio. Poi il Signore disse a Mosè: «Queste cose dirai ai figli d'Israele: Voi avete veduto come vi ho parlato dal cielo. Non vi farete degli dèi d'argento né d'oro. Mi farete un altare di terra e sopra di esso offrirete i vostri olocausti, le vostre ostie pacifiche, le vostre pecore ed i vostri buoi, in ogni luogo in cui vi sarà la memoria del mio nome».

GRADUALE
Ps 6:3-4
Miserére mei, Dómine, quóniam infírmus sum: sana me, Dómine,
V. Conturbáta sunt ómnia ossa mea: et ánima mea turbáta est valde.

Pietà di me, Signore, ché sono infermo: sanami, Signore.
V. Tutte le mie ossa sono sconquassate, e profondamente turbata è l'anima mia.

TRACTUS
Ps 102:10
Dómine, non secúndum peccáta nostra, quæ fécimus nos: neque secúndum iniquitátes nostras retríbuas nobis.
Ps 78:8-9.
Dómine, ne memíneris iniquitátum nostrárum antiquárum: cito antícipent nos misericórdiæ tuæ, quia páuperes facti sumus nimis. [Hic genuflectitur]
V. Adiuva nos, Deus, salutáris noster: et propter glóriam nóminis tui, Dómine, líbera nos: et propítius esto peccátis nostris, propter nomen tuum.

Non trattarci, Signore, secondo i nostri errori, non punirci secondo le nostre colpe.
V. Non ricordarti con noi delle colpe antiche: presto ci venga incontro il tuo affetto, perché siamo molto deboli.
V. Aiutaci, o Dio della salvezza: e per la gloria del tuo nome, liberaci, Signore: e perdona i nostri errori per amore del tuo nome.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangéliim secúndum Matthaeum.
Matt 15:1-20
In illo témpore: Accessérurit ad Iesum ab Ierosólymis scribæ et pharisaei, dicéntes: Quare discípuli tui transgrediúntur traditiónem seniórum? Non enim lavant manus suas, cum panem mandúcant. Ipse autem respóndens, ait illis: Quare et vos transgredímini mandátum Dei propter traditiónem vestram? Nam Deus dixit: Hónora patrem et matrem. Et: Qui male díxerit patri vel matri, morte moriátur. Vos autem dícitis: Quicúmque díxerit patri vel matri: munus quodcúmque est ex me, tibi próderit: et non honorificábit patrem suum aut matrem suam: et írritum fecístis mandátum Dei propter traditiónem vestram. Hypócritæ, bene prophetávit de vobis Isaías, dicens: Pópulus hic lábiis me honórat: cor autem eórum longe est a me. Sine causa autem colunt me, docéntes doctrínas et mandáta hóminum. Et convocátis ad se turbis, dixit eis: Audíte, et intellégite. Non quod intrat in os, coínquinat hóminem: sed quod procédit ex ore, hoc coínquinat hóminem. Tunc accedéntes discípuli eius, dixérunt ei: Scis, quia pharisaei, audíto verbo hoc, scandalizáti sunt? At ille respóndens, ait: Omnis plantátio, quam non plantávit Pater meus coeléstis, eradicábitur. Sínite illos: cæci sunt et duces cæcórum. Cæcus autem si cæco ducátum præstet, ambo in fóveam cadunt. Respóndens autem Petrus, dixit ei: Edíssere nobis parábolam istam. At ille dixit: Adhuc et vos sine intelléctu estis? Non intellégitis, quia omne, quod in os intrat, in ventrem vadit, et in secéssum emíttitur ? Quæ autem procédunt de ore, de corde éxeunt, et ea coínquinant hóminem: de corde enim exeunt cogitatiónes malæ, homicídia, adultéria, fornicatiónes, furta, falsa testimónia, blasphémiæ. Hæc sunt, quæ coínquinant hóminem. Non lotis autem mánibus manducáre, non coínquinat hóminem.

In quel tempo si presentarono a Gesù Scribi e Farisei di Gerusalemme e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti non si lavano le mani quando mangiano». Egli rispose loro: «Come va che pur voi trasgredite il comandamento di Dio per la vostra tradizione? Dio infatti ha detto: “Onora il padre e la madre, e chi maledirà il padre e la madre, sia punito di morte”; voi invece dite: “Chiunque abbia detto al padre o alla madre: è sacra offerta il sussidio che dovrei darti, non è tenuto ad onorare il padre e la madre”; e cosi in nome della vostra tradizione avete annullata la legge di Dio. Ipocriti! Ben profetò di voi Isaia, quando disse: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuore è lontano da me; perciò mi onorano invano, insegnando dottrine e comandamenti d'uomo”». E chiamata a sé la folla, disse: «Ascoltate e intendete: non quello che entra per la bocca contamina l'uomo; ma quello che esce dalla bocca, quello sì che contamina l'uomo». Allora i suoi discepoli, accostatisi, gli dissero: «Sai che i Farisei, udite le tue parole, ne son restati scandalizzati?». Ed egli rispose loro: «Ogni pianta non piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. Lasciateli! son ciechi che guidano dei ciechi: e se un cieco ne guida un altro, tutti e due vanno a finire in una fossa». Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». Ed egli rispose: «Ora anche voi siete senza intelletto? Non capite che quanto entra per la bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna? Ma quel che esce dalla bocca viene dal cuore e questo sì che contamina l'uomo. Ché dal cuore vengono i cattivi pensieri, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze e bestemmie. Queste cose contaminano l'uomo, ma il mangiare senza essersi lavate le mani non contamina l'uomo».

OFFERTORIUM
Ps 108:21
Dómine, fac mecum misericórdiam tuam, propter nomen tuum: quia suávis est misericórdia tua.

Opera in mio favore, o Signore, in grazia del tuo Nome; poiché soave è la tua misericordia.

SECRETA
Suscipe, quaesumus, Dómine, preces pópuli tui cum oblatiónibus hostiárum: et tua mystéria celebrántes, ab ómnibus nos defénde perículis. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ti preghiamo, o Signore: accetta insieme a queste offerte le preci del tuo popolo; e difendi da ogni pericolo noi che celebriamo i tuoi sacri misteri. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE QUADRAGESIMA
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vitia cómprimis, mentem élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtú e premii: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtú celesti e i beati Serafini la célebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo

COMMUNIO
Ps 15:10
Notas mihi fecísti vias vitæ: adimplébis me lætítia cum vultu tuo, Dómine.

Mi farai vedere le vie della vita; e di gioia mi riempirai con la tua presenza.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Sanctíficet nos, Dómine, qua pasti sumus, mensa coeléstis: et a cunctis erróribus expiátos, supérnis promissiónibus reddat accéptos. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ci santifichi, o Signore, questo cibo celeste, di cui ci hai nutriti; e dopo averci liberati da ogni colpa ci renda degni delle divine promesse. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

ORATIO SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte cápita vestra Deo.
Concéde, quaesumus, omnípotens Deus: ut, qui protectiónis tuæ grátiam quaerimus, liberáti a malis ómnibus, secúra tibi mente serviámus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a Dio.
Ti preghiamo, o Signore: concedi a noi, che cerchiamo la grazia della tua protezione, che, liberati da ogni male, ti serviamo con cuore sereno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.