Gesù Cristo ci purifica dalla lebbra del peccato ed è lui il nostro Salvatore. La salvezza è per tutti, per l'ebreo come per il pagano. Naaman con umiltà si sottopose a ciò che gli comandò Eliseo ed ebbe la guarigione: questo avvenimento prefigura la vocazione dei Gentili e la esclusione degli Ebrei deicidi dal regno di Dio. Anche noi dobbiamo essere umili nell'osservanza della legge del Cristo e ricorrere a Cristo che ci dà la misericordia e il perdono.
INTROITUS
Ps
55:5.- In Deo laudábo verbum, in Dómino laudábo
sermónem: in Deo sperábo, non timebo, quid fáciat mihi homo. ~~ Ps 55:2.- Miserére mei, Deus, quóniam conculcávit me homo:
tota die bellans tribulávit me. ~~ Glória ~~ In Deo laudábo verbum, in Dómino laudábo
sermónem: in Deo sperábo, non timebo, quid fáciat mihi homo.
Ps
55:5.- In Dio confido; di Lui esalto la parola fedele.
In Dio spero, non temo; che può farmi un mortale? ~~ Ps
55:2.- Pietà
di me, o Dio! poiché c'è chi mi insidia e tutto il giorno stringendomi mi
tormenta. ~~ Gloria ~~ In Dio confido; di Lui esalto la parola fedele.
In Dio spero, non temo; che può farmi un mortale?
ORATIO
Orémus.
Córdibus nostris,
quaesumus, Dómine, grátiam tuam benígnus infúnde: ut, sicut ab escis carnálibus
abstinémus; ita sensus quoque nostros a nóxiis retrahámus excéssibus. Per
Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Signore, infondi la
tua grazia nei nostri cuori; affinché come ci asteniamo dai cibi di carne, così
teniamo lontani i nostri sensi dagli eccessi nocivi. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio libri Regum.
4
Reg 5:1-15
In diébus illis: Náaman,
princeps milítiæ regis Sýriæ, erat vir magnus apud dóminum suum, et honorátus:
per illum enim dedit Dóminus salútem Sýriæ: erat autem vir fortis et dives, sed
leprósus. Porro de Sýria egressi fúerant latrúnculi, et captivam dúxerant de
terra Israel puéllam párvulam, quæ erat in obséquio uxoris Náaman, quæ ait ad
dóminam suam: Utinam fuísset dóminus meus ad Prophétam, qui est in Samaría:
profécto curásset eum a lepra, quam habet. Ingréssus est itaque Náaman ad
dóminum suum, et nuntiávit ei, dicens: Sic et sic locúta est puélla de terra
Israël. Dixítque ei rex Sýriæ: Vade, et mittam lítteras ad regem Israël. Qui
cum proféctus esset, et tulísset secum decem talénta argénti, et sex mília
áureos, et decemmutatória vestimentórum, détulit lítteras ad regem Israël in
hæc verba: Cum accéperis epístolam hanc, scito, quod míserim ad te Náaman
servum meum, ut cures eum a lepra sua. Cumque legísset rex Israël lítteras,
scidit vestiménta sua, et ait: Numquid Deus ego sum, ut occídere possim et
vivificáre, quia iste misit ad me, ut curem hóminem a lepra sua? animadvértite
et vidéte, quod occasiónes quærat advérsum me. Quod cum audísset Eliséus vir
Dei, scidísse videlícet regem Israël vestiménta sua, misit ad eum, dicens:
Quare scidísti vestiménta tua? véniat ad me, et sciat esse prophétam in Israël.
Venit ergo Náaman cum equis et cúrribus, et stetit ad óstium domus Eliséi:
misítque ad eum Eliséus núntium, dicens: Vade, et laváre sépties in Iordáne, et
recípiet sanitátem caro tua, atque mundáberis. Iratus Náaman recedébat, dicens:
Putábam, quod egrederétur ad me, et stans invocáret nomen Dómini, Dei sui, et
tángeret manu sua locum lepræ, et curáret me. Numquid non melióres sunt Abana
et Pharphar, flúvii Damásci, ómnibus aquis Israël, ut laver in eis, et munder?
Cum ergo vertísset se, ci abíret indígnans, accessérunt ad eum servi sui, et
locúti sunt ei: Pater, et si rem grandem dixísset tibi Prophéta, certe fácere
debúeras: quanto magis quia nunc dixit tibi: Laváre, et mundáberis? Descéndit,
et lavit in Iordáne sépties, iuxta sermónem viri Dei, et restitúta est caro
eius, sicut caro pueri párvuli, et mundátus est. Reversúsque ad virum Dei cum
univérso comitátu suo, venit, et stetit coram eo, et ait: Vere scio, quod non
sit álius Deus in univérsa terra, nisi tantum in Israël.
In quei giorni: Naaman,
capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo grande presso il suo padrone e
onorato, perché per mezzo di lui il Signore aveva salvata la Siria; ma
quest’uomo valoroso e ricco era lebbroso. Or avendo dei predoni, usciti dalla
Siria, condotta prigioniera dalla terra d'Israele una ragazzina, poi addetta al
servizio della moglie di Naaman, questa disse alla sua signora: «Oh! se il mio
padrone si presentasse dal profeta che è in Samaria, certamente egli lo
guarirebbe dalla lebbra». Naaman riferì la cosa al suo padrone, dicendogli:
«Così e così ha parlato una figlia della terra d'Israele». Il re di Siria gli
disse: «Va' pure, che io manderò una lettera al re d'Israele». Naaman partì
prendendo seco dieci talenti d'argento, sei mila sicli d'oro e dieci mute di
abiti, e portò al re d'Israele la lettera ov'era detto: «Quando riceverai
questa lettera, sappi che ho mandato a te Naaman mio servo affinché tu lo
guarisca dalla sua lebbra». Il re d'Israele, letta questa lettera, si stracciò
le vesti e disse: «Sono forse un Dio da poter far morire e vivere, ch'egli mi
manda un uomo, affinché io lo guarisca dalla sua lebbra? Considerate la cosa, e
vedrete che egli cerca pretesti contro di me». Quando Eliseo, uomo di Dio,
seppe ciò, mandò a dire al Re di Israele: «Perché tu hai stracciate le tue
vesti? Venga egli da me, e saprà che v'è un profeta in Israele». Naaman allora
andò con i suoi cavalli e coi suoi carri, e si fermò alla porta della casa
d'Eliseo. Ma Eliseo mandò un messo a dirgli: «Va' e làvati per sette volte nel
Giordano: la tua carne tornerà sana, e tu sarai mondato». Naaman se ne partì
sdegnato e brontolando: «Credevo ch'egli uscisse verso di me, e, stando in
piedi, invocasse il nome del Signore suo Dio, e colla mano toccasse il luogo
della lebbra e mi guarisse! I fiumi di Damasco, l'Abana e il Farfar, non son
migliori di tutte le acque d'Israele, per lavarmi in esse ed esser mondato?», e
volte le spalle se n'andava indignato. Ma i suoi servi gli si accostarono e gli
dissero: «Padre, se il profeta avesse chiesto una gran cosa, certamente avresti
dovuto farla; e quanto più ora che ti ha detto: Làvati e sarai mondato?». Egli
discese, e si lavò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell'uomo di
Dio, e la sua carne tornò come quella d'un piccolo bambino, e fu mondato.
Allora tornò con tutto il suo seguito dall'uomo di Dio. Giunto e presentatosi a
lui, disse: «Or so che non v'è altro Dio in tutta la terra. ma soltanto in
Israele
GRADUALE
Ps
55:9, 2
Deus, vitam meam
annuntiávi tibi: posuísti lácrimas meas in conspéctu tuo.
V. Miserére mei, Dómine,
quóniam conculcávit me homo: tota die bellans tribulávit me.
O Dio, ti è nota la mia
vita; a te son presenti tutte le mie lacrime.
V. Pietà di me, Signore!
perché v'è chi mi insidia e stringendomi tutto il giorno mi tormenta.
TRACTUS
Ps
102:10
Dómine, non secúndum
peccáta nostra, quæ fécimus nos: neque secúndum iniquitátes nostras retríbuas
nobis
Ps
78:8-9
Dómine, ne memíneris
iniquitátum nostrárum antiquárum: cito antícipent nos misericórdiæ tuæ, quia
páuperes facti sumus nimis. (Hic genuflectitur)
V. Adiuva nos, Deus,
salutáris noster: et propter glóriam nóminis tui, Dómine, líbera nos: et
propítius esto peccátis nostris, propter nomen tuum.
Non trattarci, Signore,
secondo i nostri errori, non punirci secondo le nostre colpe.
V. Non ricordarti con noi
delle colpe antiche: presto ci venga incontro il tuo affetto, perché siamo
molto deboli.
V. Aiutaci, o Dio della
salvezza: e per la gloria del tuo nome, liberaci, Signore: e perdona i nostri
errori per amore del tuo nome.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti
Evangélii secúndum Lucam.
Luc
4:23-30.
In illo témpore: Dixit
Iesus pharisaeis: Utique dicétis mihi hanc similitúdinem: Médice, cura teípsum:
quanta audívimus facta in Caphárnaum, fac et hic in pátria tua. Ait autem:
Amen, dico vobis, quia nemo prophéta accéptus est in pátria sua. In veritáte
dico vobis, multæ víduæ erant in diébus Elíæ in Israël, quando clausum est
coelum annis tribus et ménsibus sex, cum facta esset fames magna in omni terra:
et ad nullam illarum missus est Elías, nisi in Sarépta Sidóniæ ad mulíerem
viduam. Et multi leprósi erant in Israël sub Eliséo Prophéta: et nemo eórum
mundátus est nisi Náaman Syrus. Et repléti sunt omnes in synagóga ira, hæc
audiéntes. Et surrexérunt, et eiecérunt illum extra civitátem: et duxérunt
illum usque ad supercílium montis, super quem cívitas illórum erat ædificáta,
ut præcipitárent eum. Ipse autem tránsiens per médium illórum, ibat.
In quel tempo Gesù disse
ai Farisei: «Certamente mi direte quel proverbio: "Medico, cura te
stesso": quanto udimmo essere avvenuto in Cafarnao, fallo anche qui nella
tua patria». Davvero vi dico che molte eran le vedove in Israele al tempo di
Elfa, quando il cielo stette chiuso per tre anni e sei mesi, e vi fu gran
carestia per tutta la terra, eppure a nessuna di esse fu mandato Elia, ma ad
una vedova in Sarepta di Sidone; e che c'erano in Israele molti lebbrosi al
tempo di Eliseo profeta; eppure non fu mondato che Naaman, un siro». Nell'udire
queste cose tutti nella sinagoga furon pieni d'ira, e, 1evatisi, lo cacciarono
fuori della città, e lo spinsero fino sul ciglio del monte, su cui era
edificata la loro città, per gettarlo di sotto. Ma egli, passando in mezzo a
loro, se ne andò.
OFFERTORIUM
Ps
54:2-3
Exáudi, Deus, oratiónem
meam, et ne despéxeris deprecatiónem meam: inténde in me, et exáudi me.
Esaudisci, o Signore, la
mia prece, non disprezzare la mia supplica; volgiti verso di me ed ascoltami.
SECRETA
Munus, quod tibi,
Dómine, nostræ servitútis offérimus, tu salutáre nobis pérfice sacraméntum. Per
Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
O Signore, questo
omaggio della nostra sudditanza che noi t'offriamo, convertilo per noi in
sacramento di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è
Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli. Amen.
PRÆFATIO
DE QUADRAGESIMA
Vere dignum et iustum
est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte,
Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vitia cómprimis, mentem
élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem
maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli
coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum
quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne
dicéntes
È veramente degno e
giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo
grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno
corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtù e premii: per
Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli,
adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i
beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere
con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo
COMMUNIO
Ps
13:7
Quis dabit ex Sion
salutáre Israël? cum avértent Dóminus captivitátem plebis suæ, exsultábit
Iacob, et lætábitur Israël.
Venga da Sion la
salvezza di Israele! Quando il Signore restaurerà le sorti del suo popolo,
esulterà Giacobbe, gioirà Israele
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Præsta, quaesumus,
omnípotens et miséricors Deus: ut, quod ore contíngimus, pura mente capiámus.
Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Concedi a noi, o Signore
onnipotente e misericordioso, di ricevere con anima pura ciò che tocchiamo con
la bocca. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
ORATIO
SUPER POPULUM
Orémus.
V.
Humiliáte
cápita vestra Deo.
Subvéniat nobis, Dómine,
misericórdia tua: ut ab imminéntibus peccatórum nostrórum perículis, te
mereámur protegénte éripi, te liberánte salvári. Per Dominum nostrum Iesum
Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
V.
Inchinatevi
davanti a Dio.
Ci soccorra, o Signore,
la tua misericordia; affinché dai pericoli che a causa dei nostri peccati ci
sovrastano, possiamo essere, per tua protezione, sottratti, e, per tua
liberazione, salvati. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.