La liturgia odierna, che anticamente non prevedeva l'offerta del Sacrificio, fa rivivere le trame degli empi Giudei contro il Giusto Gesù. Al contrario i Gentili cercano il Messia. Con ciò la Chiesa ci invita ad abbracciare Gesù Crocifisso, a prendere su di noi la croce e a mettere a frutto con le buone opere la redenzione che egli compì sul Golgota. Chi corrisponde a questo invito avrà il premio della visione beatifica; chi invece lo respinge, così come accadde ai Giudei deicidi e ripudiati, morrà nel suo peccato.
INTROITUS
Ps
30:10,16, 18.- Miserére mihi, Dómine,
quóniam tríbulor: libera me, et éripe me de mánibus inimicórum meórum et a
persequéntibus me: Dómine, non confúndar, quóniam invocávi te. ~~ Ps 30:2. - In te, Dómine, sperávi,
non confúndar in ætérnum: in iustítia tua líbera me. ~~ Miserére mihi, Dómine,
quóniam tríbulor: libera me, et éripe me de mánibus inimicórum meórum et a
persequéntibus me: Dómine, non confúndar, quóniam invocávi te.
Ps
30:10,16, 18.- Pietà di me, Signore,
ché sono molto afflitto; liberami e strappami di mano ai miei avversari e
persecutori. Signore, che io non abbia mai ad arrossire di averti invocato. ~~ Ps 30:2. - In te, Signore, confido che io non resti confuso in eterno:
liberami e salvami nel tuo amore. ~~ Pietà di me, Signore, ché sono molto afflitto;
liberami e strappami di mano ai miei avversari e persecutori. Signore, che io
non abbia mai ad arrossire di averti invocato.
ORATIO
Orémus.
Profíciat, quaesumus,
Dómine, plebs tibi dicáta piæ devotiónis afféctu: ut sacris actiónibus erudíta,
quanto maiestáti tuæ fit grátior, tanto donis potióribus augeátur. Per Dominum
nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Signore, il popolo a
te consacrato progredisca nel sentimento di una pia devozione: e, ammaestrato
dai sacri riti, quanto più riesce accetto alla maestà tua, di tanto maggiori
doni venga arricchito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è
Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio Ieremíæ Prophétæ.
Ier
18:18-23
In diébus illis:
Dixérunt ímpii Iudaei ad ínvicem: Veníte, et cogitémus contra iustum
cogitatiónes: non enim períbit lex a sacerdóte, neque consílium a sapiénte, nec
sermo a prophéta: veníte, et percutiámus eum lingua, et non attendámus ad
univérsos sermónes eius. Atténde, Dómine, ad me, et audi vocem adversariórum
meórum. Numquid rédditur pro bono malum, quia fodérunt fóveam ánimæ meæ?
Recordáre, quod stéterim in conspéctu tuo, ut lóquerer pro eis bonum, et
avérterem indignatiónem tuam ab eis. Proptérea da fílios eórum in famem, et
deduc eos in manus gládii: fiant uxóres eórum absque líberis, et víduæ: et viri
eárum interficiántur morte: iúvenes eórum confodiántur gládio in praelio.
Audiátur clamor de dómibus eórum: addúces enim super eos latrónem repénte: quia
fodérunt foveam, ut cáperent me, et láqueos abscondérunt pédibus meis. Tu
autem, Dómine, scis omne consílium eórum advérsum me in mortem: ne propitiéris
iniquitáti eórum, et peccátum eórum a fácie tua non deleátur. Fiant corruéntes
in conspéctu tuo, in témpore furóris tui ab útere eis, Dómine, Deus noster.
In quei giorni empi
Giudei dissero fra di loro: «Venite, facciamo una congiura contro Geremia,
perché la legge non può mancare al sacerdote, il consiglio al sapiente, la
parola al profeta. Venite, mettiamolo in stato d'accusa, senza dar retta ai
tanti suoi discorsi». «Signore, rivolgiti benigno a me, ascolta quanto dicono i
miei avversari. Così dunque si rende male per bene, che essi hanno scavata una
fossa all'anima mia? Ricordati che io sono stato nel tuo cospetto, per parlare
in loro favore , per allontanare da essi il tuo sdegno. Perciò abbandona i loro
figli alla fame, le loro mogli restino senza figli e vedove, i loro mariti
siano messi a morte, i loro giovani sian trafitti dalla spada in battaglia. Le
loro case risuonino di lamenti, quando manderai all'improvviso addosso a loro
il ladrone, perché essi hanno scavata la fossa per prendermi, hanno teso dei
lacci ai miei piedi. Tu infatti, o Signore, ben conosci quanto tramano contro
di me per farmi morire; non perdonare la loro iniquità, non si cancelli dinanzi
a te il loro peccato, cadan per terra al tuo cospetto, maltrattali nel tempo
del tuo furore, o Signore Dio nostro».
GRADUALE
Ps
34:20, 22
Pacífice loquebántur
mihi inimíci mei: et in ira molésti erant mihi.
V. Vidísti, Dómine, ne
síleas: ne discédas a me.
Mentre mi rivolgevano
parole di pace, i miei avversari congiuravano.
V. Tu hai visto, Signore;
non restare muto; non allontanarti da me.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Ioánnem.
Ioann
12:10-36
In illo témpore:
Cogitavérunt príncipes sacerdótum, ut et Lázarum interfícerent: quia multi
propter illum abíbant ex Iudaeis, et credébant in Iesum. In crastínum autem
turba multa, quæ vénerat ad diem festum, cum audíssent, quia venit Iesus
Ierosólymam, accepérunt ramos palmárum, et processérunt óbviam ei, et
clamábant: Hosánna, benedíctus, qui venit in nómine Dómini, Rex Israël. Et
invénit Iesus aséllum, et sedit super eum, sicut scriptum est: Noli timére,
fília Sion: ecce, Rex tuus venit sedens super pullum ásinæ. Hæc non cognovérunt
discípuli eius primum: sed quando glorificátus est Iesus, tunc recordáti sunt,
quia hæc erant scripta de eo: et hæc fecérunt ei. Testimónium ergo perhibébat
turba, quæ erat cum eo, quando Lázarum vocávit de monuménto, et suscitávit eum
a mórtuis. Proptérea et óbviam venit ei turba: quia audiérunt eum fecísse hoc
signum. Pharisaei ergo dixérunt ad semetípsos: Vidétis, quia nihil profícimus?
Ecce, mundus totus post eum ábiit. Erant autem quidam gentíles ex his, qui
ascénderant, ut adorárent in die festo. Hi ergo accessérunt ad Philíppum, qui
erat a Bethsáida Galilaeæ: et rogábant eum, dicéntes: Dómine, vólumus Iesum
vidére. Venit Philíppus, et dicit Andréæ: Andréas rursum et Philíppus dixérunt
Iesu. Iesus autem respóndit eis, dicens: Venit hora, ut clarificétur Fílius
hóminis. Amen, amen, dico vobis, nisi granum fruménti caSabbato post Dominicam
de Passione 169 dens in terram mórtuum fúerit, ipsum solum manet: si autem
mórtuum fúerit, multum fructum affert. Qui amat ánimam suam, perdet eam: et qui
odit ánimam suam in hoc mundo, in vitam ætérnam custódit eam. Si quis mihi
minístrat, me sequátur: et ubi sum ego, illic et miníster meus erit. Si quis
mihi ministráverit, honorificábit eum Pater meus. Nunc anima mea turbáta est.
Et quid dicam? Pater, salvífica me ex hac hora. Sed proptérea veni in horam
hanc. Pater, clarífica nomen tuum. Venit ergo vox de coelo: Et clarificávi, et
íterum clarificábo. Turba ergo, quæ stabat et audíerat, dicebat tonítruum esse
factum. Alii dicébant: Angelus ei locútus est. Respóndit Iesus et dixit: Non
propter me hæc vox venit, sed propter vos. Nunc iudícium est mundi, nunc
princeps huius mundi eiiciétur foras. Et ego si exaltátus fúero a terra, ómnia
traham ad meípsum. - Hoc autem dicebat, signíficans, qua morte esset moritúrus.
- Respóndit ei turba: Nos audívimus ex lege, quia Christus manet in ætérnum, et
quómodo tu dicis: Oportet exaltári Fílium hominis? Quis est iste Fílius
hominis? Dixit ergo eis Iesus: Adhuc módicum lumen in vobis est. Ambuláte, dum
lucem habétis, ut non vos ténebræ comprehéndant: et qui ámbulat in ténebris,
nescit, quo vadat. Dum lucem habétis, crédite in lucem: ut fílii lucis sitis.
Hæc locútus est Iesus: et ábiit, et abscóndit se ab eis.
In quel tempo i capi dei
sacerdoti deliberarono di far perire anche Lazzaro; perché molti, per causa di
lui abbandonavano i Giudei e credevano in Gesù. Il giorno dopo, una gran folla,
accorsa alla festa, avendo sentito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei
rami di palma, e andò ad incontrarlo, gridando: «Osanna! Benedetto colui che
viene nel nome del Signore: il re d'Israele». E Gesù, trovato un asinello, vi
montò sopra come sta scritto: «Non temere, figlia di Sion: ecco viene il tuo
re, seduto sopra un puledro d'asina». Queste cose i suoi discepoli dapprima non
le compresero; ma, glorificato che fu Gesù, si ricordarono che erano state
scritte di lui, e che essi stessi a lui le avevano fatte. E la folla che era
con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, ne
rendeva testimonianza. Anche per questo gli andò incontro la folla, perché
aveva sentito che egli aveva fatto un miracolo. I Farisei allora dissero fra di
loro: «Vedete che non si riesce a nulla. Ecco, tutto il mondo gli va dietro».
Or fra quelli accorsi per adorare il Signore nella festa, v'erano dei gentili.
Questi accostatisi a Filippo, che era di Betsaida in Galilea, lo pregarono.
dicendo: «Signore, desideriamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e
Andrea e Filippo lo dissero a Gesù. E Gesù rispose loro: «È venuta l'ora nella
quale dev'essere glorificato il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico;
se il chicco di frumento caduto in terra non muore, rimane infecondo; se invece
muore produce abbondante frutto. Chi ama la sua vita, la perderà; chi odia la
sua vita in questo mondo, la salverà per la vita eterna. Se uno mi vuole
seguire, mi segua; ed ove sono io, ci sarà pure il mio servo. Se uno mi serve,
lo onorerà il Padre mio. Ma ora l'anima mia è conturbata. E che dirò? “Padre,
salvami da quest'ora?”. Ma sono venuto appunto per quest'ora. Padre, glorifica
il tuo nome». E dal cielo venne questa voce: «E l'ho glorificato, e di nuovo lo
glorificherò». Or la folla che era presente e udì, disse che era stato il
tuono. Altri dicevano: «Un Angelo gli ha parlato». Soggiunse Gesù: «Non per me,
ma per voi è venuta questa voce. Ora si giudica questo mondo, ora il principe
di questo mondo sarà cacciato fuori. Ed io quando sarò innalzato da terra,
allora attirerò tutti a me». E ciò diceva per significare di qual morte doveva
morire. Gli rispose la gente: «oi abbiamo appreso dalla legge che il Cristo
vive in eterno. Or come dici tu che il Figlio dell'uomo deve essere innalzato?
Chi è questo Figlio dell'uomo?». Rispose Gesù ad essi: «Ancora un poco la luce
è con voi. Camminate mentre avete la luce, affinché non vi sorprendano le
tenebre; e chi cammina nel buio, non sa dove vada. Finché avete luce, credete
nella luce, per essere figli della luce». Queste cose disse Gesù; poi se ne
andò sottraendosi ad essi.
OFFERTORIUM
Ps
118:12, 121, 42
Benedíctus es, Dómine,
doce me iustificatiónes tuas: et non tradas calumniántibus me supérbis: et
respondébo exprobrántibus mihi verbum.
Sii benedetto, o
Signore; insegnami i tuoi santi precetti; non mi lasciare in mano ai miei superbi
calunniatori, e saprò rispondere a chi mi insulta.
SECRETA
A cunctis nos,
quaesumus, Dómine, reátibus et perículis propitiátus absólve: quos tanti
mystérii tríbuis esse consórtes. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium
tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia
saecula saeculorum. Amen.
Libera, te ne preghiamo,
o Signore, da ogni colpa e pericolo coloro a cui hai concesso di partecipare a
così grande mistero. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
PRÆFATIO
DE SANCTA CRUCE
Vere dignum et iustum
est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte,
Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris in ligno Crucis
constituísti: ut, unde mors oriebátur, inde vita resúrgeret: et, qui in ligno
vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem
maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli
coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum
quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne
dicéntes:
È veramente degno e
giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo
grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai procurato la
salvezza del genere umano col legno della Croce: così che da dove venne la
morte, di là risorgesse la vita, e chi col legno vinse, dal legno fosse vinto:
per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui la tua maestà lodano gli Angeli,
adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i
beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere
con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo
COMMUNIO
Ps
26:12
Ne tradíderis me,
Dómine, in ánimas persequéntium me: quóniam insurrexérunt in me testes iníqui,
et mentíta est iníquitas sibi.
Non darmi in preda ai
miei avversari, poiché sorsero contro di me falsi testimoni, gente che spira
violenza.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Divíni múneris largitáte
satiáti, quaesumus, Dómine, Deus noster: ut huius semper participatióne
vivámus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et
regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Saziati dal copioso dono
divino, ti preghiamo, o Signore Dio nostro, di farci sempre vivere nella
partecipazione di esso. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è
Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli. Amen.
ORATIO
SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte cápita vestra
Deo.
Tueátur, quaesumus,
Dómine, déxtera tua pópulum deprecántem: et purificátum dignánter erúdiat; ut, consolatióne
præsénti, ad futúra bona profíciat. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium
tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia
saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a
Dio.
La tua potenza, o Signore,
protegga il popolo che ti invoca, e lo istruisca benevolmente; affinché
mediante il conforto presente avanzi verso i beni futuri. Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.