La Chiesa, nella liturgia della messa odierna, ci invita a rispettare la legge del Signore perché solo compiendo i suoi comandi saremo degni della sua protezione. Non siamo come i Giudei che respinsero Cristo che pure operava miracoli davanti ai loro occhi: fuggiamo il peccato e manteniamoci puri nell'osservanza dei doveri del buon cristiano.
Crocefisso Miracoloso di san Marcello al
Corso. Portato in processione fino a san Pietro nel 1522 liberò l’Urbe dalla
peste
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INTROITUS
Ps
17:48-49.- Liberátor meus de
géntibus iracúndis: ab insurgéntibus in me exaltábis me: a viro iníquo erípies
me, Dómine.
~~ Ps
17:2-3. - Díligam te, Dómine, virtus mea: Dóminus
firmaméntum meum, et refúgium meum, et liberátor meus. ~~ Liberátor meus de
géntibus iracúndis: ab insurgéntibus in me exaltábis me: a viro iníquo erípies
me, Dómine.
Ps
17:48-49.- O Dio, Tu sei il mio liberatore dai miei nemici
violenti; sopra i miei assalitori Tu mi sollevi, mi scampi dall'uomo iniquo. ~~ Ps 17:2-3. - Io ti amo, Signore, mia
forza: mio Dio, mia rupe e difesa, e mio liberatore. ~~
O
Dio, Tu sei il mio liberatore dai miei nemici violenti; sopra i miei assalitori
Tu mi sollevi, mi scampi dall'uomo iniquo.
ORATIO
Orémus.
Sanctificáto hoc
ieiúnio, Deus, tuórum corda fidélium miserátor illústra: et quibus devotiónis
præstas afféctum, præbe supplicántibus pium benígnus audítum.
Per Dominum nostrum
Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus
Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Signore, illumina i
cuori dei tuoi fedeli, che hanno santificato questo digiuno; e a coloro cui
doni lo spirito di pietà presta benigno ascolto, quando ti invocano. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio libri Levítici.
Lev
19:1-2, 11-19, 25
In diébus illis: Locútus
est Dóminus ad Móysen, dicens: Lóquere ad omnem coetum filiórum Israël, et
dices ad eos: Ego Dóminus, Deus vester. Non faciétis furtum. Non mentiémini,
nec decípiet unusquísque próximum suum. Non periurábis in nómine meo, nec póllues
nomen Dei tui. Ego Dóminus. Non fácies calúmniam próximo tuo: nec vi ópprimes
eum. Non morábitur opus mercennárii tui apud te usque mane. Non maledíces
surdo, nec coram cæco pones offendículum: sed timébis Dóminum, Deum tuum, quia
ego sum Dóminus. Non fácies quod iníquum est, nec iniúste iudicábis. Non
consíderes persónam páuperis, nec honóres vultum poténtis. Iuste iúdica próximo
tuo. Non eris criminátor, nec susúrro in pópulo. Non stabis contra sánguinem
próximi tui. Ego Dóminus. Non óderis fratrem tuum in corde tuo, sed públice
árgue eum, ne hábeas super illo peccátum. Non quæras ultiónem, nec memor eris
iniúriae cívium tuórum. Díliges amícum tuum sicut teípsum. Ego Dóminus. Leges
meas custodíte. Ego enim sum Dóminus, Deus vester.
In quei giorni il
Signore parlò a Mosè dicendo: «Parla a tutta l'assemblea dei figli d'Israele
così: Io sono il Signore Dio vostro. Non ruberete. Non mentirete, e nessuno
ingannerà il suo prossimo. Non giurerai il falso nel mio nome, e non profanerai
così il nome del tuo Dio: sono io il Signore. Non calunnierai il tuo prossimo,
né l'opprimerai con la violenza. Il salario del tuo operaio non resterà presso
di te fino al giorno dopo. Non maledirai il sordo, e non porrai inciampi
dinanzi al cieco; ma temerai il Signore Dio tuo: sono io il Signore. Non farai
ciò che è iniquo, né giudicherai contro giustizia. Non guardare in faccia il
povero, né compiacere al potente; ma giudica il tuo prossimo con giustizia. Non
diventare accusatore e maldicente nel tuo popolo. Non rimanere inerte al
pericolo del tuo vicino: sono io il Signore. Non odiar il tuo fratello nel tuo
cuore, ma correggilo francamente, per non caricarti di peccati causa di lui.
Non vendicarti, non ricordar l'ingiuria dei tuoi concittadini, anzi amerai il
tuo prossimo come te stesso: son io il Signore. Osservate le mie leggi, perché
sono il Signore Dio vostro».
GRADUALE
Ps
29:2-4
Exaltábo te, Dómine,
quóniam suscepísti me: nec delectásti inimícos meos super me.
V. Dómine, Deus meus,
clamávi ad te, et sanásti me: Dómine, abstraxísti ab ínferis ánimam meam,
salvásti me a descendéntibus in lacum.
Ti voglio lodare, o
Signore, perché mi hai salvato; e non hai concesso ai miei nemici di godere dei
miei mali.
V. Signore, mio Dio, a te
gridai e mi risanasti. Signore, Tu mi hai sottratto all'abisso, mi hai tratto
in vita dalla turba che scendeva nella fossa.
TRACTUS
Ps
102:10
Dómine, non secúndum
peccáta nostra, quæ fécimus nos: neque secúndum iniquitátes nostras retríbuas
nobis.
Ps
78:8-9.
Dómine, ne memíneris
iniquitátum nostrárum antiquárum: cito antícipent nos misericórdiæ tuæ, quia
páuperes facti sumus nimis. [Hic genuflectitur]
V. Adiuva nos, Deus,
salutáris noster: et propter glóriam nóminis tui, Dómine, líbera nos: et
propítius esto peccátis nostris, propter nomen tuum.
Non trattarci, Signore,
secondo i nostri errori, non punirci secondo le nostre colpe.
V. Non ricordarti con noi
delle colpe antiche: presto ci venga incontro il tuo affetto, perché siamo
molto deboli.
V. Aiutaci, o Dio della
salvezza: e per la gloria del tuo nome, liberaci, Signore: e perdona i nostri
errori per amore del tuo nome.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti
Evangélii secúndum Ioánnem.
Ioann
10:22-38
In illo témpore: Facta
sunt Encaenia in Ierosólymis: et hiems erat. Et ambulábat Iesus in templo, in
pórticu Salomónis. Circumdedérunt ergo eum Iudaei, et dicébant ei: Quoúsque
ánimam nostram tollis? Si tu es Christus, dic nobis palam. Respóndit eis Iesus:
Loquor vobis, et non créditis: Opera, quæ ego fácio in nómine Patris mei, hæc
testimónium pérhibent de me: sed vos non créditis, quia non estis ex óvibus
meis. Oves meæ vocem meam áudiunt: et ego cognósco eas, et sequúntur me: et ego
vitam ætérnam do eis: et non períbunt in ætérnum, et non rápiet eas quisquam de
manu mea. Pater meus quod dedit mihi, maius ómnibus est: et nemo potest rápere
de manu Patris mei. Ego et Pater unum sumus. Sustulérunt ergo lápides Iudaei,
ut lapidárent eum. Respóndit eis Iesus: Multa bona ópera osténdi vobis ex Patre
meo, propter quod eórum opus me lapidátis? Respondérunt ei Iudaei: De bono
ópere non lapidámus te, sed de blasphémia: et quia tu, homo cum sis, facis
teípsum Deum. Respóndit eis Iesus: Nonne scriptum est in lege vestra: quia Ego
dixi, dii estis? Si illos dixit deos, ad quos sermo Dei factus est, et non
potest solvi Scriptúra: quem Pater sanctificávit, et misit in mundum, vos
dicitis: Quia blasphémas: quia dixi, Fílius Dei sum? Si non fácio ópera Patris
mei, nolíte crédere mihi. Si autem fácio, et si mihi non vultis crédere,
opéribus crédite, ut cognoscátis et credátis, quia Pater in me est et ego in
Patre.
In quel tempo: si faceva
in Gerusalemme la festa della Dedicazione; ed era inverno. Gesù passeggiava.
nel tempio, sotto il portico di Salomone. Gli si affollarono allora d'intorno i
Giudei, e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso il nostro animo? Se tu sei
il Cristo, diccelo apertamente». Rispose loro Gesù: «Ve l'ho detto, e non
credete: le opere che faccio in nome del Padre mio, queste mi rendono
testimonianza. Ma voi non credete, perché non siete delle mie pecorelle. Le mie
pecorelle ascoltano la mia voce; io le conosco ed esse mi seguono. E do loro la
vita eterna e mai periranno, e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre
mio, che me le ha date è più grande di tutti, e nessuno può rapirle di mano al
Padre mio! Io ed il Padre siamo una sola cosa». I Giudei diedero allora di
piglio alle pietre, per lapidario. Gesù disse loro: «Molte buone opere vi
mostrai in virtù del Padre mio; per quale di queste opere mi lapidate?». Gli
risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per nessuna opera buona; ma per la
bestemmia, perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Replicò loro Gesù: «Non è
scritto nella vostra legge: “Io dissi: voi siete dèi?”. Ora se dèi chiamò
quelli ai quali Dio parlò, e la Scrittura non può essere smentita, a me che il
Padre ha consacrato e mandato al mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto:
“Son Figlio di Dio”? Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete. Ma
se le faccio, anche se non volete credere a me, credete alle opere: onde
sappiate e riconosciate che il Padre è in me ed io nel Padre».
OFFERTORIUM
Ps
58:2
Eripe me de inimícis
meis, Deus meus: et ab insurgéntibus in me líbera me, Dómine.
Dio mio, salvami dalle
mani dei miei avversari e liberami da coloro che si levano contro di me, o
Signore.
SECRETA
Annue, miséricors Deus:
ut hóstias placatiónis et laudis sincéro tibi deferámus obséquio. Per Dominum
nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Fa', o Dio
misericordioso, che ti offriamo con sincera devozione queste offerte di
propiziazione e di lode. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è
Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli. Amen.
PRÆFATIO
DE SANCTA CRUCE
Vere dignum et iustum
est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte,
Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris in ligno Crucis
constituísti: ut, unde mors oriebátur, inde vita resúrgeret: et, qui in ligno
vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem
maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli
coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum
quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne
dicéntes:
È veramente degno e giusto,
conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o
Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai procurato la salvezza
del genere umano col legno della Croce: così che da dove venne la morte, di là
risorgesse la vita, e chi col legno vinse, dal legno fosse vinto: per Cristo
nostro Signore. Per mezzo di Lui la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le
Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati
Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le
loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo
COMMUNIO
Ps
25:6-7
Lavábo inter innocéntes
manus meas, et circuíbo altáre tuum, Dómine: ut áudiam vocem laudis tuæ, et
enárrem univérsa mirabília tua.
Nell'innocenza tengo
pure le mie mani; e intorno al tuo altare voglio stare, o Signore, alzando
accenti di lode e narrando tutti i tuoi prodigi.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Coeléstis doni
benedictióne percépta: súpplices te, Deus omnípotens, deprecámur; ut hoc idem
nobis et sacraménti causa sit et salútis. Per Dominum nostrum Iesum Christum,
Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per
omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Ricevuta la benedizione
del tuo celeste dono, fa', o Signore onnipotente, te ne supplichiamo, che
quello stesso dono sia per noi segno e causa di salvezza. Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
ORATIO
SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte cápita vestra
Deo.
Adésto supplicatiónibus
nostris, omnípotens Deus: et, quibus fidúciam sperándæ pietátis indúlges;
consuétæ misericórdiæ tríbue benígnus efféctum. Per Dominum nostrum Iesum
Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a
Dio.
O Dio onnipotente,
accetta le nostre suppliche e a quanti concedi la fiducia nella tua bontà, da'
pure l'effetto della tua consueta misericordia. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.