La Chiesa Romana, per disposizione del Papa sardo sant'Ilario (461-468), in questo giorno adora in modo particolare Cristo come Mediatore, riprendendo l'uso degli Orientali che consacravano a questo mistero il venticinquesimo giorno di Quaresima. Ciò chiaramente è proclamato dallo stesso Nostro Signore in faccia agli Ebrei, come leggiamo nel Vangelo, ed è prefigurato da Mosè che intercede presso Dio in favore degl'Israeliti che erano caduti nell'idolatria. Mosè che placa Dio è figura del Cristo che ci salva, se noi lo vogliamo, dallo sterminio, cioè dall'eterno tormento nell'Inferno.
INTROITUS
Ps
54:2-3.- Exáudi, Deus, oratiónem meam, et ne despéxeris
deprecatiónem meam: inténde in me et exáudi me. ~~ Ps
54:3-4.- Contristátus
sum in exercitatióne mea: et conturbátus sum a voce inimíci et a tribulatióne
peccatóris. ~~ Glória ~~ Exáudi, Deus, oratiónem meam, et ne despéxeris
deprecatiónem meam: inténde in me et exáudi me.
Ps
54:2-3.- Esaudisci, o Signore, la mia prece; non
disprezzare la mia supplica. Voltati verso di me, ed ascoltami. ~~ Ps 54:3-4.- Me ne vado attorno gemente, per le minacce del
nemico e l'oppressione dell'iniquo. ~~ Gloria ~~ Esaudisci, o Signore, la mia prece; non
disprezzare la mia supplica. Voltati verso di me, ed ascoltami.
ORATIO
Orémus.
Sacræ nobis, quæsumus,
Dómine, observatiónis ieiúnia: et piæ conversationis augméntum, et tuæ
propitiatiónis contínuum præstent auxílium. Per Dominum nostrum Iesum Christum,
Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per
omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Signore, i digiuni di
questo sacro tempo ci portino aumento della pietà, e costante aiuto della tua
bontà. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna
con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio libri Exodi.
Exod
32:7-14
In diébus illis: Locútus
est Dóminus ad Móysen, dicens: Descénde de monte: peccávit pópulus tuus, quem
eduxísti de terra Ægýpti. Recessérunt cito de via, quam ostendísti eis:
fecerúntque sibi vítulum conflátilem, et adoravérunt, atque immolántes ei
hóstias, dixérunt: Isti sunt dii tui, Israël, qui te e duxérunt de terra
Ægýpti. Rursúmque ait Dóminus ad Móysen: Cerno, quod pópulus iste duræ cervícis
sit: dimítte me, ut irascátur furor meus contra eos, et déleam eos, faciámque
te in gentem magnam. Móyses autem orábat Dóminum, Deum suum, dicens: Cur,
Dómine, iráscitur furor tuus contra pópulum tuum, quem eduxísti de terra Ægýpti
in fortitúdine magna et in manu robústa? Ne quæro dicant Ægýptii: Cállide
edúxit eos, ut interfíceret in móntibus et deléret e terra: quiéscat ira tua,
et esto placábilis super nequítia pópuli tui. Recordáre Abraham, Isaac et
Israël, servórum tuórum, quibus iurásti per temetípsum, dicens: Multiplicábo
semen vestrum sicut stellas coeli: et univérsam terram hanc, de qua locútus
sum, dabo sémini vestro, et possidébitis eam semper. Placatúsque est Dóminus,
ne fáceret malum, quod locútus fúerat advérsus pópulum suum.
In quei giorni il
Signore disse a Mosè: « Va', scendi dal monte: il tuo popolo, che tu hai tratto
dalla terra d'Egitto, si è guastato: si sono presto allontanati dalla via che
tu hai loro mostrato; si sono fatti un vitello di getto, l'hanno adorato, e
immolandogli vittime han detto: " Ecco, Israele, il tuo dio che ti ha
tratto dalla terra di Egitto"». E il Signore disse ancora a Mosè: «Vedo
bene che questo popolo è di testa dura; or lasciami fare, che il mio furore si
accenda contro di loro e li stermini, e poi farò te capo di una grande
nazione!». Ma Mosè supplicava il Signore Dio suo dicendo: «Perché, o Signore,
s'accende la tua ira contro il popolo tuo, che bai tratto dalla terra d'Egitto
con forza grande e mano possente? Perché direbbero gli Egiziani: "Li
trasse fuori dolosamente per ucciderli sulle montagne, e sterminarli dalla
faccia della terra". Si calmi, o Signore, il tuo sdegno; ritratta il male
minacciato al tuo popolo. Ricordati di Abramo, di Isacco e di Israele, tuoi
servi, ai quali giurasti per te stesso dicendo: "Moltiplicherò la vostra
stirpe come le stelle del cielo; e tutta questa terra, di cui ho parlato, la
darò alla vostra discendenza, e la possederete in perpetuo"». E il Signore
si placò e non inflisse il castigo minacciato al suo popolo.
GRADUALE
Ps
43:26, 2
Exsúrge, Dómine, fer
opem nobis: et líbera nos propter nomen tuum.
V. Deus, áuribus nostris audívimus:
et patres nostri annuntiavérunt nobis opus, quod operátus es in diébus eórum et
in diébus antíquis.
Levati su, o Signore,
aiutaci; liberaci per amore del tuo nome.
V. O Dio, con le nostre
orecchie l'abbiamo udito: i padri nostri ci tramandarono l'opera che tu facesti
ai giorni loro, in antico.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Ioánnem.
Ioann
7:14-31
In illo témpore: Iam die
festo mediánte, ascendit Iesus in templum, et docébat. Et mirabántur Iudaei,
dicéntes: Quómodo hic lítteras scit, cum non didícerit? Respóndit eis Iesus et
dixit: Mea doctrína non est mea, sed eius, qui misit me. Si quis volúerit voluntátem
eius fácere, cognóscet de doctrína, utrum ex Deo sit, an ego a meípso loquar.
Qui a semetípso lóquitur, glóriam própriam quærit. Qui autem quærit glóriam
eius, qui misit eum, hic verax est, et iniustítia in illo non est. Nonne Móyses
dedit vobis legem: et nemo ex vobis facit legem? quid me quaeritis interfícere
? Respóndit turba, et dixit: Dæmónium habes: quis te quærit interfícere ?
Respóndit Iesus et dixit eis: Unum opus feci, et omnes mirámini. Proptérea
Móyses dedit vobis circumcisiónem -non quia ex Móyse est, sed ex pátribus: - et
in sábbato circumcíditis hóminem. Si circumcisiónem accipit homo in sábbato, ut
non solvátur lex Móysi: mihi indignámini, quia totum hóminem sanum feci in
sábbato? Nolíte iudicáre secúndum fáciem, sed iustum iudícium iudicáte.
Dicébant ergo quidam ex Ierosólymis: Nonne hic est, quem quærunt interfícere ?
Et ecce, palam lóquitur, et nihil ei dicunt. Numquid vere cognovérunt
príncipes, quia hic est Christus? Sed hunc scimus, unde sit: Christus autem,
cum vénerit, nemo scit, unde sit. Clamábat ergo Iesus in templo docens, et
dicens: Et me scitis et, unde sim, scitis, et a meípso non veni, sed est verus,
qui misit me, quem vos nescítis. Ego scio eum, quia ab ipso sum, et ipse me
misit. Quærébant ergo eum apprehéndere: et nemo misit in illum manus, quia
nondum vénerat hora eius. De turba autem multi credidérunt in eum.
In quel tempo: nel bel
mezzo della festa Gesù salì al tempio e si mise a insegnare. E i Giudei
dicevano meravigliati: «Come sa di lettere senza averle mai studiate?». E Gesù
rispose loro: «La mia dottrina non è mia, ma di chi mi ha mandato. Chi vuol
fare la volontà di Lui conoscerà se la dottrina sia da Dio o se parlo da me
stesso. Chi parla di sua autorità cerca la propria gloria; ma chi cerca la
gloria di chi l'ha mandato, è verace, e non c'è in lui ingiustizia. Mosè non
diede a voi la legge? Eppure nessuno di voi l'osserva. Perché cercate di
uccidermi?». Rispose la gente: «Tu sei indemoniato; chi cerca di ucciderti?». E
Gesù replicò: «Un'opera sola ho fatto e tutti ne siete meravigliati. Inoltre
Mosè vi diede la circoncisione, non che essa venga da Mosè, ma bensì dai
patriarchi: e voi circoncidete un uomo anche di sabato. Se circoncidendo un
uomo di sabato, la legge di Mosè non è violata, vi adirate contro di me perché
di sabato ho guarito un uomo tutto intero? Non giudicate secondo l'apparenza,
ma giudicate con retto giudizio». Dicevano intanto alcuni di Gerusalemme: «Non
è lui che cercan d'uccidere? Ed ecco, parla pubblicamente e non gli dicon
nulla. Avrebbero forse i capi riconosciuto in lui il Cristo? Noi però sappiamo
di dove è costui; ma il Cristo quando verrà, nessuno saprà donde sia». Allora
Gesù, che insegnava nel tempio, disse ad alta voce: «Dunque conoscete me e
conoscete donde sia; eppure io non sono venuto da me; ma Uno che è la stessa
verità mi ha mandato, e voi non lo conoscete. Ma io lo conosco, perché sono da
Lui ed egli mi ha mandato». Cercavano pertanto di prenderlo, ma nessuno gli
mise le mani addosso, perché non era ancora venuta l'ora sua. Però molti della
folla credettero in lui.
OFFERTORIUM
Ps
39:2, 3, 4
Exspéctans exspectávi
Dóminum, et respéxit me: et exaudívit deprecatiónem meam: et immísit in os meum
cánticum novum, hymnum Deo nostro.
Intensamente ho sperato nel
Signore: Egli verso di me si è rivolto ed ha ascoltato il mio grido. Egli ha
posto sulle mie labbra, un nuovo canto di lode al Dio nostro.
SECRETA
Hæc hóstia, Dómine,
quaesumus, emúndet nostra delicta: et, ad sacrifícium celebrándum, subditórum
tibi córpora mentésque sanctíficet. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium
tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia
saecula saeculorum.. Amen.
Questa offerta, Signore,
ci purifichi dai nostri peccati: e consacri il corpo e l'anima di noi tuoi servi,
perché possiamo celebrare questo sacrificio. Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRÆFATIO
DE QUADRAGESIMA
Vere dignum et iustum
est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte,
Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui corporáli ieiúnio vitia cómprimis, mentem
élevas, virtútem largíris et proemia: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem
maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli
coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum
quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne
dicéntes
È veramente degno e
giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo
grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che col digiuno
corporale raffreni i vizii, sollevi la mente, largisci virtù e premii: per
Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli,
adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i
beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere
con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo
COMMUNIO
Ps
19:6
Lætábimur in salutári
tuo: et in nómine Dómini, Dei nostri, magnificábimur.
Bramiamo cantare i tuoi
trionfi, e nel nome del nostro Dio spiegate i vessilli.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Huius nos, Dómine,
percéptio sacraménti mundet a crímine: et ad coeléstia regna perdúcat. Per
Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Signore, il sacramento
ora ricevuto ci purifichi dal peccato e ci porti al regno celeste. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
ORATIO
SUPER POPULUM
Orémus.
V. Humiliáte cápita vestra
Deo.
Miserére, Dómine, pópulo
tuo: et contínuis tribulatiónibus laborántem, propítius respiráre concéde. Per
Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
V. Inchinatevi davanti a
Dio.
O Signore, abbi pietà
del tuo popolo e benigno concedigli un sollievo dalle continue tribolazioni,
che lo travagliano. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e
vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.